venerdì, Novembre 15, 2024

Leclerc mette sotto esame la Ferrari. Hamilton osserva

Tu chiamale, se vuoi, suggestioni. Parafrasiamo un verso di una nota canzone di Lucio Battisti per descrivere uno scenario che potrebbe concretizzarsi nei prossimi anni. Ad ora non c’è nessuna notizia ma, incastrando una serie di elementi, è plausibile ritenere che il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Ferrari può diventare realtà. Un’operazione che, sia chiaro, ha scarsissime possibilità di andare in porto.

Chiaramente la congettura si basa su un rinnovo contrattuale, quello che lega il sette volte iridato e la Stella a Tre Punte, che tarda ad arrivare nonostante le diverse dichiarazioni dei protagonisti che parlano di un legame che si formalizzerà appena si creeranno le condizioni. Se così è, allora, vuol dire che in questo momento non sussistono quegli elementi per i quali entrambe le parti spingono sull’acceleratore della trattativa per chiuderla definitivamente. 

Hamilton e quelle dichiarazioni non passate inosservate

Quando c’è familiarità con la vittoria possono scattare crisi d’astinenza se l’aria dolce del gradino più alto del podio viene a mancare con sistematicità. Il clima si avvelena, le tensioni si acuiscono, le incomprensioni diventano la norma. La serenità che viene meno, fattore che porta via la lucidità.

L’anno scorso ho detto delle cose, ho parlato dei problemi che ci sono con la macchina. Ho guidato tante auto nella mia vita. Quindi so di cosa ha bisogno una vettura. E credo che sia una questione di responsabilità. Si tratta di ammettere la propria responsabilità e di dire: ‘Sì, sapete una cosa? Non ti abbiamo ascoltato’. Non è più come prima. E dobbiamo lavorare“. Queste le parole di Hamilton subito dopo le qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita in cui era stato battuto dal collega di casacca. Cosa, questa, accaduta in tutte e tre le qualifiche del 2023.

Hamilton
Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) ai box, Gp Australia 2023

Hamilton aveva parlato di filosofia concettuale messa in discussione in sede progettuale ma George Russell, l’arrembante compagno di squadra, non era dello stesso avviso. “Eravamo consapevoli del concetto, Lewis ed io. Credevamo che questa fosse la direzione giusta. Ma noi, come squadra, abbiamo chiaramente perso qualcosa durante l’inverno e stiamo lavorando duramente per correggerla ora“. Se Hamilton è sul Sole, Russell e su Plutone: i due alfieri della Stella a Tre Punte sono distanti migliaia e migliaia di chilometri. Sembra quasi che una tempesta possa scatenarsi da un momento all’altro.

Questa differenza di vedute non si è limitata al solo concepimento della Mercedes W14, è stata bensì espressa anche nella definizione degli assetti ultimamente scelti per le due nere vetture. Lewis, difatti, aveva alluso ad un assetto migliore individuato per l’auto di George Russell, nel GP dell’Arabia Saudita, che sarebbe stato frutto di un processo fortunoso che invece non ha investito il setup della W14 n° 44.

Considerazioni che evidentemente hanno messo la mosca al naso al talento di King’s Lynn che, con diplomazia, ma senza tirarsi indietro, aveva a voluto puntualizzare nella conferenza stampa pre Melbourne. “Non credo che ci sia stata fortuna. Penso che dipenda dalla preparazione che si fa prima dell’evento“, ha argomentato l’ex Williams

Sapevo che i cambiamenti che avevamo apportato durante la notte sarebbero andati nella corretta direzione grazie al lavoro svolto con la squadra. Pensavo che l’assetto sarebbe stato migliore rispetto a quello scelto da Lewis. Credo che ognuno abbia preferenze diverse: io ero contento della direzione che ho preso e del lavoro che sto facendo con gli ingegneri”.  

Bella bordata alla quale il sette volte iridato aveva replicato con calma serafica alla vigilia del GP d’Australia, evitando di avvelenare il clima: Voglio ribadire quanto sia stato grande il lavoro di George nel weekend di Jeddah. Il mio commento era riferito al fatto che c’è una cosa specifica che puoi cambiare nella sospensione e che puoi farlo il venerdì sera. Una volta iniziate Fp3 – ha spiegato Hamilton non si può più cambiare per il resto del weekend. E’ come tirare i dadi: a volte funziona, a volte no“. 

Dalle dichiarazioni su riportate non è possibile desumere un clima di scontro tra Hamilton e il suo team. Va soltanto evidenziato un cambio di registro comunicativo col quale il trentottenne di Stevenage esprime il suo punto di vista che non incontra quello che evidentemente impera all’interno della scuderia. Da qua a ritenere che questo celi un’insoddisfazione generale che porterà Lewis ad abbandonare Brackley ce ne passa.

Ma è anche vero che i piloti vivono di stimoli e pensare di poter abbracciare la Ferrari, una scuderia che esercita un grande fascino sul pluri-iridato, potrebbe essere quell’espediente che allunga la carriera del britannico che, secondo qualcuno, potrebbe terminare la sua storia in F1 addirittura alla fine di quest’anno se non si dovesse riannodare il discorso con la casa madre Mercedes.

Mercedes
L’abbraccio tra Lewis Hamilton e George Russell dopo le qualifiche del Gp d’Australia 2023 che hanno riconsegnato una Mercedes in grande spolvero

Hamilton – Ferrari e Leclerc – Mercedes: suggestione o possibilità?

Chiaramente risulta improbabile che un eventuale passaggio che, lo ribadiamo, non è ad oggi nell’agenda né di Hamilton, né di Mercedes né della Ferrari possa realizzarsi se non si libera un posto pesante all’interno della scuderia italiana.

La situazione che potrebbe sbloccare un matrimonio che avrebbe del clamoroso è quella che riconduce a una frustrazione che sta vivendo Charles Leclerc nel constatare che Maranello non gli sta offrendo vetture in grado di reggere le grandi aspirazioni che ha. Mentre Verstappen, suo coetaneo, vince a raffica, Leclerc deve accontentarsi delle briciole e probabilmente dovrà affrontare un’altra stagione di patimenti.

Hamilton
Scambio di complimenti tra Lewis Hamilton (Mercedes AMG) e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

In questo momento sono ben 59 i punti di distacco tra il rullo compressore olandese e il protagonista dello scritto. Una distanza così ampia che l’anno scorso fu raggiunta soltanto dopo la seconda metà della stagione.  L’impietosa fotografia qui descritta, che corrisponde al momento più difficile che la Ferrari sta attraversando dal 2010 ad oggi, sta di fatto abbattendo il monegasco che ha mostrato un certo nervosismo in questo avvio di 2023. 

Se nel primo GP non ha avuto responsabilità nel ritiro visto che è stato clamorosamente appiedato dal propulsore, nelle due successive gare un po’ di tensione è emersa. Cosa che ha tolto serenità – e forse un pizzico di lucidità – al talento della Ferrari Driver Academy.

A Jeddah, Charles ha dovuto scontare una penalità. Dopo una qualifica spettacolare, ma purtroppo infruttuosa per le sanzioni di cui sopra, ha visto spezzata la sua rimonta nel momento in cui si è trovato alle spalle di Carlos Sainz. Alla radio si è più volte lamentato chiedendo di passare perché aveva più ritmo del compagno di squadra.

La realtà racconta altro: Charles non riusciva a mettersi in zona DRS, cosa che ha indotto la Ferrari a non effettuare lo switch di posizioni richiesto. Nella circostanza Leclerc non l’aveva presa bene, lamentandosi platealmente dopo l’arrivo in settima piazza, che costituisce il magrissimo bottino sul quale il pilota può contare.

Primo momento di una tensione che si è replicata in Australia, stavolta nelle qualifiche. Leclerc pretendeva una scia da parte di Sainz che effettivamente era quasi impossibile concedere. Anche in questo caso il team radio è stato il mezzo attraverso il quale il pilota ha sfogato la sua frustrazione mostrando un atteggiamento poco consono a creare quel clima di squadra invocato da Frédéric Vasseur nel giorno della prima conferenza stampa rossa.

E chiaro che il “numero 16” non stia attraversando un momento di forma mentale straordinario. Il prosieguo della stagione avrà una forte incidenza sulle decisioni di lungo periodo del monegasco. Ricordiamo che il contratto di Charles scade nel 2024 e che le contrattazioni per il rinnovo sono ferme perché entrambe le parti hanno stabilito di rivedersi in un futuro non identificato.

Leclerc
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Stagione 2023

Leclerc mette sotto esame la Ferrari

Più la Ferrari resta invischiata in difficoltà inattese, più Leclerc ha il diritto di guardarsi intorno per osservare destinazioni che potenzialmente possono offrirgli una maggiore possibilità di competere per la vittoria. Non che Mercedes in questo momento rappresenti un’alternativa molto più valida della Rossa. Le prestazioni sciorinate dalla W14 e dalla SF-23 non sembrano così distanti.

Ciò che potrebbe ammaliare Leclerc è invece la capacità di recupero che il team della Stella a Tre Punte riesce a garantire. Nel 2022, mentre Ferrari arrancava e retrocedeva da un punto di vista prestazionale, Mercedes cresceva, risolveva i suoi problemi e andava a chiudere la stagione con una monoposto molto consistente che è stata anche in grado di agguantare una doppietta, in Brasile.

Questa dinamica rischia di reiterarsi anche nel campionato in corso. Chiaramente i tifosi Ferrari sono autorizzati a fare gli scongiuri. Se Mercedes ha in predicato di portare una versione della W14 totalmente rivoluzionata, Ferrari non intende procedere in questo modo. Come avevamo anticipato in diversi scritti, Vasseur ha confermato che Maranello presenterà aggiornamenti massicci ma comunque graduali. 

La capacità di recuperare il terreno perso dalla vetta sarà una sorta di esame che la Ferrari deve sostenere agli occhi del “professor Leclerc” che vuole appunto valutare se il team, in corso d’opera, riesce a rimettere in asse una stagione nata maluccio. Fatto che non si è mai concretamente verificato negli anni di permanenza del pilota alla corte di Maranello e che rappresenta un tallone d’Achille per la storica franchigia italiana.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG

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