giovedì, Novembre 14, 2024

Mercedes: politica “one shot” per raddrizzare la stagione

La pausa della F1 è stata sfruttata da tutti, ma c’è un team che potrebbe aver meglio approfittato della cancellazione del Gran Premio di Cina, Paese che, ahinoi, è ancora alle prese con la crisi pandemica scaturente dal COVID-19: la Mercedes. La W14, pur avendo mostrato un comportamento neutro, quindi scevro dal bouncing e dal porpoising che avevano caratterizzato il modello precedente, è una vettura che nelle prime tre gare non ha mostrato di possedere quella velocità necessaria per rintuzzare la fuga della Red Bull RB19, il vero gioiello tecnico di questo 2023.

Le prestazioni della Freccia Nera sono andate comunque via via crescendo. Dopo l’avvio del Bahrain in cui si era chiaramente piazzata alle spalle della Red Bull, ma anche della Aston Martin e della Ferrari, negli altri due appuntamenti ha mostrato segnali di ripresa giungendo, in Australia, seconda con Lewis Hamilton. E se George Russell non avesse incontrato problemi alla power unit che lo hanno appiedato, probabilmente il bottino sarebbe stato ancora più pingue e quindi soddisfacente.

La monoposto ancora una volta basata sul concept a “zero sidepod”, pur mostrando dei progressi, sembra non poter avere ulteriori margini di sviluppo se non la si va a rivoluzionare in maniera più drastica, cosa che stanno facendo in questi giorni nella sede di Brackley

Mercedes
Confronto tra la Mercedes W13”B” e la W14

Mercedes: il destino della W14 “zero sidepod” è segnato

I prossimi gran premi dell’Azerbaijan e di Miami, quindi, non verranno affrontati più con quel timore che serpeggiava in precedenza. Ciò perché si è compreso che anche la versione attuale della W14 è in grado di produrre delle performance tali da tenere dietro almeno Ferrari e Aston Martin. Chiaramente, si è anche consci che ciò non basta per dare la svolta vera al campionato che dovrebbe arrivare sulle rive del Santerno.

La macchina è chiamata ad essere immediatamente efficace. E’ questo l’obiettivo che si sono dati gli uomini della Stella a Tre Punte: produrre una monoposto che sia in grado di sciorinare prestazioni solide sin dal suo debutto in pista. Il maggior numero di ore a disposizione in galleria del vento darà la possibilità agli ingegneri di verificare ciò che è stato approntato nella sfera computazionale e di avere dei riscontri più concreti che l’asfalto deve ulteriormente ribadire in un secondo passaggio di verifica. 

E proprio sul più cospicuo ammontare delle ore di sviluppo concesso dal regolamento tecnico della Formula Uno che Mercedes punta per ridare senso a una stagione che si è avviata non come si era immaginato. Bisognerà capire solo se il vantaggio accumulato dalla Red Bull è così grande da non poter essere ricucito entro la fine del 2023.

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes W14) e Max Verstappen (Red Bull RB19) nelle fasi d’avvio del Gran Premio d’Australia 2023

Mercedes: la pausa come opportunità

Gli ex campioni del mondo puntano anche sulle opportunità offerte dalla congiuntura storica favorevole. Tra le tante vetture che sono in predicato di dover approntare massicci piani di sviluppo, la W14 è quella che probabilmente presenterà la rivoluzione concettuale più grossa. Gli update sono previsti sia nella veste aerodinamica, con il concetto “slim” che sarà abbandonato, sia sulla parte meccanica, con una nuova sospensione posteriore da essere installata e testata, come ha confermato direttamente James Allison

Viene da sé che l’assenza di una gara concede molto più tempo per poter lavorare in fabbrica senza spostarsi da una parte all’altra del mondo e di concentrarsi sulla pista piuttosto che sulla definizione del nuovo modello. Perché la “W14 B” può essere considerata quasi una macchina nuova, visto che parliamo di un’evoluzione che solitamente si compie da una stagione all’altra e non all’interno dello stesso campionato.

Ad oggi, nella squadra anglotedesca, si registra un clima di fiducia che scaturisce da una singolarità: in Mercedes stanno trovando più guadagni nelle ultime settimane rispetto a quelli che hanno raccolto durante tutto l’inverno sviluppando la macchina nuova. Almeno questo è ciò che ha riferito in una recente intervista George Russell.

Se così fosse allora ci sarebbe la conferma che sarebbe bastato un cambio di passo filosofico per ridare un senso ad un progetto che non si era dimostrato valido. Chiaramente, se ciò sarà sufficiente per risalire la china, lo capiremo soltanto quando la nuova monoposto girerà in pista, tra un mese circa.

Mercedes
sospensione posteriore Mercedes W14

Mercedes – Ferrari: due approcci di sviluppo diversi

La pausa, probabilmente, avrà aiutato Mercedes perché, avendo a disposizione più tempo per lavorare sulla vettura rispetto a Ferrari e Red Bull, potrà eventualmente verificare meglio i passi in avanti compiuti. A Brackley non vogliono usare le prossime due gare per confermare dei piccoli step evolutivi. Le vogliono invece adoperare per accumulare ulteriori dati ed elementi e portare questo know-how nella definizione della vettura evoluta che vedremo a Imola.

Ecco perché lo stop imposto da ragioni pandemiche e logistiche è stato accolto con particolare favore dal clan della Stella a Tre Punte che ha trovato un modo per sublimare la tipologia di lavoro che sta svolgendo in queste settimane. Una differenza di approccio, ad esempio, rispetto a quello della Ferrari che ha annunciato di prodursi in step evolutivi più piccoli ma continui. Per tale natura programmatica, quindi, alla SF-23 servirebbe di più girare in pista per verificarne l’evoluzione progressiva.

Ovviamente non esiste sulla carta un paradigma vincente. Potrebbe anche aver ragione Maranello a sviluppare un piano-cambiamenti più contenuto ma costante. Ma in Mercedes sentono di aver trovato la chiave giusta per estrarre prestazioni dalla W14 e quindi vogliono sparare praticamente quasi tutte le cartucce che hanno a disposizione nel 2023 in un sol colpo per poi imparare a capire, durante pochi gran premi, come funziona la vettura. Perché, come spiegato in precedenza, il target è quello di mettere in pista un’auto veloce e che non deve imporre un cammino di comprensione troppo lento come accaduto l’anno scorso.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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