La sprint race di ieri ha confermato la superiorità della Red Bull RB19 che grazie a Sergio Perez è riuscita rapidamente superare e staccare un generoso Charles Leclerc, secondo al traguardo. Il due volte campione del mondo si è dovuto accontentare della terza piazza a causa del danno riportato al sidepod sinistro nell’accesa battaglia con George Russell nelle prime fasi di gara. A fine gara Max era visibilmente contrariato e lo scambio di opinioni con il pilota inglese della Mercedes hanno mostrato che il DNA del combattente non è stato per nulla intaccato dai successi dell’ultimo biennio.
I titoli e la relativa facilità dei recenti successi sembravano aver sedato lo spirito combattente di Verstappen. E’ bastata una gara in salita per confermare che il campione di Hasselt è un cannibale e non intende lasciare nemmeno le briciole alla concorrenza. Il disappunto di Max è anche figlio della vittoria del team mate che è riuscito a ricucire, parzialmente, il distacco nella classifica iridata.
Il pilota messicano al momento è l’unico rivale credibile nella lotta iridata e a differenza delle passate stagioni non intende interpretare la parte del fedele scudiero. Una situazione molto simile ai primi anni di dominio Mercedes, in cui l’unico grattacapo di Toto Wolff era quello di sedare i bollenti spiriti di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Grossomodo il vantaggio di Red Bull sul resto del mondo è simile a quello della stella a tre punte all’inizio dell’era turbo ibrida.
In un mondiale in cui i rivali non hanno messo a segno ancora degli acuti, la costanza di rendimento di Checo potrebbe aiutarlo a rimanere in scia al compagno di team nella classifica piloti per molto tempo. Uno scenario verosimile allorquando un team non teme alcun competitor.
Red Bull: il nervosismo di Max segno della rivalità con Checo?
Che il rapporto tra Verstappen e Perez si sia incrinato nel corso della passata stagione è dimostrato nei reciproci rifiuti verso i team order. Emblematico in tal senso fu il rifiuto di Max di cedere la sesta posizione nel gran premio del Brasile al pilota messicano in piena lotta per la piazza d’onore nella classifica piloti, successivamente conquistata da Charles Leclerc.
Al netto di circostanze eccezionali anche la gara odierna potrebbe essere una questione riservata tra gli alfieri del team di Milton Keynes. Per la prima volta in carriera Max è realmente in lotta per il titolo mondiale con il proprio compagno di squadra e nonostante l’evidente superiorità del pilota olandese gli imprevisti possono pesare come un macigno.
Basti pensare alla power unit di Lewis Hamilton andata in fumo nel gran premio della Malesia 2016 che ha di fatto consentito a Nico Rosberg di poter accontentarsi di piazzamenti a podio fino al termine della stagione per assicurarsi un insperato titolo mondiale. Ieri l’avversità si è materializzata nel danno riportato in seguito al duello con Russell, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie.
La crepa nel sidepod della monoposto N.1 ha aumentato il drag della RB19 mitigando la micidiale velocità di punta della vettura austriaca. In ottica gara un ruolo decisivo potrebbe giocarlo Leclerc che, nonostante la partenza al palo, è consapevole che sarà molto complesso riuscire a tener testa ai piloti Red Bull.
Per tale motivo la partenza e i primi giri saranno decisivi nella definizione delle gerarchie interne nell’arco della gara. Se dovesse replicarsi lo scenario della passata edizione del gran premio azero difficilmente il team potrà chiedere a Perez di non lottare con il suo team mate. Nella sua breve storia in Formula 1 della Red Bull solo in una circostanza ha dovuto gestire una forte rivalità interna che opponeva Sebastian Vettel e Mark Webber in lotta per il titolo 2010.
Non c’è alcun dubbio su chi sia il pilota più dotato tra Max e Sergio cosi come la centralità di Verstappen nel progetto a lungo termine del team di Milton Keynes. Tuttavia proprio la stagione 2016 è un monito per Max: anche un ottimo pilota (Rosberg, nda) può battere uno dei mostri sacri della disciplina. Il nervosismo dell’olandese è un terreno fertilissimo per Checo…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG