lunedì, Dicembre 23, 2024

Il “bluff” di Verstappen mette pressione alla F1

Ventisei anni da compiere a settembre, un talento fuori dal normale, una carriera ancora lunga davanti a sé, un contratto blindato – e munifico – con Red Bull con scadenza 2028. Max Verstappen possiede tutti gli elementi per poter riscrivere i record della F1 che attualmente sono nelle mani, forse non più così salde, di Lewis Hamilton

Anche se in stagione si sono esauriti appena tre appuntamenti di un calendario che ne prevede ben ventitré, la RB19 ha dimostrato una supremazia così evidente che sembra difficile che qualche avversario possa raggiungerla o addirittura superarla in prestazioni nel volgere di pochi gran premi. E qualora dovesse accadere non si sa quanto margine da gestire avrebbero accumulato gli uomini di Milton Keynes fino al momento dell’ipotetico aggancio. 


Verstappen e la possibilità di riscrivere i record della F1

Il vantaggio edificato da Milton Keynes potrebbe essere così ampio da non essere colmabile nemmeno nel 2024 e nel 2025, ossia nelle ultime stagioni in cui vigerà questo quadro regolamentare prima che la Formula Uno si aprirà all’ennesima rivoluzione che investirà sia la sfera motoristica (abolizione dell’MGU-H) che quella aerodinamica, con la parte attiva a diventare ancora più importante di quanto lo sia adesso col DRS.

F1
la specifica di ala posteriore utilizzata a Monaco, Ferrari F1-75

Se dovesse concretizzarsi questo scenario, in presenza di un compagno di squadra forte ma non all’altezza della sua caratura tecnica, ecco che l’olandese potrebbe mettere in una bacheca che si fa sempre più luminescente altri titoli che lo proietterebbero definitivamente nell’Olimpo della Formula Uno

Ma, nonostante Max abbia dimostrato i caratteri tipici dei cannibali sportivi e di possedere il DNA di quei campioni che fanno man bassa di trofei senza lasciare spazio agli avversari, neppure a chi gli dà una mano nel conseguire i propri trionfi (vedasi Perez prezioso alleato ad Abu Dhabi 2021 e poi “scaricato” nel Gp del Brasile 2022), non sembra che la sua storia in Formula Uno possa durare molto a lungo. 


Verstappen stanco della F1: una strategia pressoria?

Non stiamo annunciando ritiri inattesi o sorprendenti scenari oggi non confermabili, registriamo semplicemente una certa intolleranza a determinate decisioni che i governanti della F1 hanno preso o stanno pensando di prendere. Il talento di Hasselt si è letteralmente scagliato contro l’idea di cambiare il format del weekend di gara.

Già molto critico della sprint race in quanto tale, Max ha rincarato la dose quando Liberty Media Corporate ha fatto intendere di voler ulteriormente stravolgere la forma dell’evento creando due gare e altrettante qualifiche andando a limitare alle sole FP1 le sessioni di test per fine settimana.

Verstappen
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Mohammed Ben Sulayem (FIA) alla premiazione della Federazione Internazionale di fine anno – Stagione 2022

Verstappen probabilmente sa di condurre una battaglia che non può vincere perché i piloti troppo spesso sono delle pedine mosse da autorità più alte che per interessi particolaristici (economici) scavalcano le necessità, le esigenze e anche i soli pareri di chi si cala fisicamente nell’abitacolo e rischia la propria vita per offrire spettacolo al pubblico. Una situazione che è un leader carismatico come l’olandese probabilmente soffre.

Ma ad andare indigesta è anche l’idea di doversi accontentare di un quadro operativo che non soddisfa le proprie caratteristiche e le proprie ambizioni. In parole povere, Verstappen non si diverte con una Formula Uno intesa diversamente da quella che egli stesso ha in mente. La conferma che il campione del mondo in carica, nella lunga durata, possa vedere crollare i propri stimoli arriva direttamente da uno che conosce molto bene il carattere e le ambizioni del suo pilota di punta: Chris Horner.

Max è un uomo tutto d’un pezzo ed è molto forte nelle sue convinzioni e nella sua visione di ciò che vuole fare nella vita. Non lo vedo fare come Fernando Alonso e correre ancora a 41 o 42 anni, o almeno non in Formula Uno. Ma il suo amore e la sua passione sono le corse”.

Il dirigente della Red Bull ha sottolineato come la passione per le auto non sia affatto in discussione. Quello che è indubbio è proprio il rapporto con la massima serie dell’automobilismo che secondo Verstappen presenta delle problematiche tali da renderla meno accattivante ai suoi occhi. Quindi è ipotizzabile – e Horner non chiude la porta a questa prospettiva – che l’olandese molli armi e bagagli per trasferirsi in un’altra serie più competitiva e generalmente più stimolante. Ovviamente non oggi.

Verstappen
Adrian Newey, Max Verstappen e Christian Horner, (Oracle Red Bull Racing)

Chiaramente, in questo momento, non vi sono i presupposti per dire quando e se accadrà questa cosa. La manovra di Verstappen col supporto del suo team potrebbe anche semplicemente essere una mossa mediatica per fare pressione sui decisori, affinché recedano dall’idea di stravolgere totalmente una Formula Uno che va verso un allargamento del calendario sempre più massiccio e verso l’istituzionalizzazione di turni ufficiali a scapito delle sessioni di prove libere che hanno ancora un fondamento tecnico necessario per consentire agli ingegneri di sviluppare adeguatamente le vetture.

Max potrebbe essere una sorta di baluardo per i valori fondanti della categoria che vanno sempre più diluendosi e smarrendosi in nome della stella polare che la proprietà statunitense segue in maniera fideistica: lo show ad ogni costo.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

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