mercoledì, Dicembre 18, 2024

Gp Imola 2023: Aston Martin sa dove fare la differenza

La stagione 2023 dell’Aston Martin va a gonfie vele. Dopo cinque tappe fra Medio Oriente, Oceania e Nord America, il Circus approda in Europa, dove la AMR23 continuerà a mostrare tutto il propri potenziale. A Imola il team forgiato da Lawrence Stroll proverà a confermarsi ai vertici solamente. Obiettivo? Essere alle spalle delle imprendibili Red Bull.

Sin dalle battute inaugurali al Bahrain International Circuit, si è denotato come l’Aston Martin sia una monoposto nata sotto una stella brillante, con svariati punti di forza, tanto da passare in dodici mesi ad essere seconda forza del campionato costruttori. La rivoluzionata AMR23 rispetto alla progenitrice ha sino adesso ottenuto per quattro podi su cinque appuntamenti.

Il poker di terzi posti colti da Fernando Alonso alle spalle di Max Verstappen e Sergio Perez offre la dimensione della netta progressione tecnica della vettura britannica, tanto da poter ambire al podio ad ogni gara assieme alla Mercedes e alla Ferrari, seppur il costruttore tedesco e il Cavallino Rampante siano più altalenanti nel rendimento delle rispettive monoposto W14 E Performance e SF-23.

Analizzando la AMR22 della scorsa stagione, l’efficienza aerodinamica era proprio uno degli aspetti tecnici che avevano portato la vettura a riscontrare le maggiori criticità, su quelle tipologie di circuito dove era richiesta deportanza e basso drag. Tant’è vero che la vettura inglese era stata soggetta a svariate avversità su piste quali Jeddah, Melbourne, Miami, Silverstone, Spa Francorchamps e Monza.

L’AMR23 ha mostrato di aver risolto parzialmente le problematiche inerenti all’efficienza aerodinamica, forse l’unico punto debole della monoposto attuale. Come si è denotato in Arabia Saudita, Australia ed Azerbaijan, col DRS aperto la vettura britannica paga un gap velocistico di circa 12 km/h dalla Red Bull RB19, un vero capolavoro ingegneristico di efficienza aerodinamica.

Aston Martin
la nuova ala posteriore della Aston Martin AMR23 per il Gran Premio dell’Azerbaijan edizione 2022

Tuttavia, a Miami, si sono visti passi avanti per quanto concerne l’abbassamento della resistenza all’avanzamento. L’alettone posteriore introdotto per la tappa statunitense è stato rivisto nel disegno rispetto a quello portato a Melbourne e Jeddah, col fine di ridurre il drag. Analizzando le velocità di punta in qualifica e gara, effettivamente un miglioramento c’è stato in relazione alle velocità di punta delle dirette rivali.

Alonso, nel time-attack del Q3 a Miami, ha fatto registrare, sui due rettifili principali velocità massime di 327 km/h e 338km/h contro i 330 km/h e i 340 km/h ottenuti dal pole man Sergio Perez. Mentre in gara Lance Stroll ha toccato i 350 km/h così come il giovane talento di Hasselt, due volte campione del mondo, Max Verstappen.


Aston Martin: Imola più tecnica e guidata per l’AMR23

L’obiettivo del costruttore britannico sulle rive del Santerno mira a dare continuità a questo brillante avvio stagionale che adesso entra nella sua fase europea. Il primo appuntamento nel Vecchio Continente è quello del Gp Emilia Romagna presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Un tracciato storico, iconico e dal punto di vista tecnico differente dagli ultimi impiegati dalla F1.

Analizzando il layout del tracciato romagnolo si è evince come la pista sia tecnica e guidata in ogni sezione. Il primo settore è caratterizzato dal rettifilo di partenza, lungo il quale le velocità massime dovrebbero essere di 335 km/h, e dalle chicane della Variante del Tamburello e delle Variante Gilles Villeneuve, cambi di direzione destra-sinistra da quarta marcia.

Aston Martin, Fernando Alonso - Aston Martin AMR23
Fernando Alonso – Aston Martin AMR23

La sezione centrale è quella più tecnica. Curve a bassa e alta velocità di percorrenza in successione che non lasciano tregua alle vetture e ai piloti. Alla Variante Gilles Villenueve, chicane sinistra-destra da quarta marcia, segue la Tosa da percorrere a circa 115 km/h. La trazione in uscita è fondamentale per impostare la veloce piega a sinistra denominata Piratella, da affrontare a 230 km/h e che porta verso la doppia destra delle Acque Minerali, molto insidiosa per il fatto che si frena e sterza allo stesso momento.

Infine si arriva al T3 che inizia con la Variante Alta, una chicane a bassa velocità di percorrenza che risulta fondamentale in trazione per il successivo rettilineo in discesa dove si toccano i 305 km/h. Le ultime curve del tracciato sono Rivazza 1 e Rivazza 2, entrambe verso sinistra.


Aston Martin: dove può fare la differenza a Imola

Analizzato il layout e le caratteristiche del tracciato imolese, il quesito sorge spontaneo: dove può far la differenza la vettura britannica? Il settore che più si sposa con le qualità della monoposto inglese è quello centrale. Cambi di direzioni, fasi di trazione, curve in appoggio e stabilità in frenata rappresentano i punti di forza dell’AMR23.

La “verdona” porta tra le sue caratteristiche intrinseche un bilanciamento ottimale, sia aerodinamico sia meccanico. Precisa in inserimento e stabile al retrotreno, la monoposto produce molti punti di carico aerodinamico e conseguentemente le curve a bassa velocità di percorrenza e soprattutto quelle veloci, rappresentano il territorio ideale di caccia come ad esempio la Piratella.

Aston Martin
Fernando Alonso e Lance Stroll a colloquio con i tecnici Aston Martin

La stabilità in frenata fornisce un fattore tecnico primario, dato che le Acque Minerali e la Rivazza 1 sono curve che giungono in seguito ad un allungo in discesa, dove i piloti devono frenare e cominciare la fase di sterzata nello stesso momento. Imola costituisce dunque una tipologia di pista favorevole all’Aston Martin, pronta nuovamente a dare filo da torcere a Ferrari e Mercedes.


Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Aston Martin

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