Dopo l’annullamento del GP Emilia Romagna di Imola per via dell’alluvione che colpito l’intera regione, la F1 si appresta a tornare in pista per il GP Monaco di Montecarlo. La tappa monegasca si preannuncia entusiasmante per via di una Red Bull favorita ma che potrebbe essere meno dominante, con le dirette inseguitrici più vicine. In particolar modo è l’Aston Martin a voler recitare un ruolo di primo piano con una AMR23 che si dovrebbe sposare perfettamente con le caratteristiche tecniche della pista monegasca. Analizziamone le regioni dal punto di vista tecnico.
Aston Martin: che avvio dell’AMR23
La vettura britannica si sta rivelando sicuramente la sorpresa della stagione 2023. La nuova AMR23 ha sino sovvertito ogni pronostico, passando dai bassi fondi della graduatoria a recitare un ruolo da protagonista assieme ai top-team Red Bull, Mercedes e Ferrari.
Merito di una rivoluzione progettuale con il 95% della monoposto attuale completamente diversa dalla sua antenata AMR22. Il radicale cambiamento aerodinamico imposto già la passata stagione unito ad un piano di sviluppo accurato e ad una costante raccolta dati in pista hanno proiettato l’Aston Martin da nona a seconda forza in dodici mesi.
L’AMR23 è costantemente in gara la monoposto più veloce e consistente alle spalle solamente delle imprendibili, attualmente, Red Bull. Infatti, Fernando Alonso ha colto per due volte un piazzamento in prima fila, Miami e Jeddah, ed ha centrato ben 4 podi chiudendo terzo a Sakhir, Jeddah, Melbourne e Miami. A Baku concluse a 9 decimi dalla terza posizione di Charles Leclerc.
Aston Martin: AMR23 veloce nel guidato
Come si è potuto notare sino adesso nelle differenti tappe disputate della stagione 2023, l’Aston Martin ha sin da subito stupito per il bilanciamento aerodinamico e meccanico che la contraddistingue, indipendentemente che siano gli short run in qualifica o i long run in gara.
Analizzando le caratteristiche tecniche di ognuno dei cinque tracciati sui quali si è corso sino adesso, ci si accorge come la vettura britannica abbia migliorato l’efficienza aerodinamica complessiva, seppur rimanga ancora leggermente eccessiva la resistenza all’avanzamento ereditata dall’AMR22, ma soprattutto generi molti punti di carico aerodinamico.
Il secondo settore del Bahrain International Circuit è caratterizzato sia da sezioni ad alta velocità di percorrenza sia tratti a bassa velocità ed in quel tratto della pista la monoposto ha fatto la differenza soprattutto nella gestione termica delle coperture in gara con una stabilità migliore con le mescole hard rispetto alle rivali.
Il primo tratto del Jeddah Corniche Circuit è contraddistinto da curve in appoggio, cambi di direzione ad alta velocità e trasferimenti di carico laterale costante che impongono delle sollecitazioni non indifferenti alle coperture. In qualifica sia Lance Stroll che Fernando Alonso erano costantemente i più veloci.
A Baku City Circuit la sezione centrale della pista è decisamente tecnica e guidata. Curve lente, a 90° e sezioni strette che richiedono bilanciamento meccanico nelle differenti fasi di percorrenza della curva soprattutto nella fase di trazione. È qui che Alonso riusciva a ricucire il disavanzo cronometrico da Leclerc in gara sino a stare in zona DRS.
All’Albert Park Circuit e al Miami International Autodrome, la vetture britannica perdeva terreno sui rettifili, in Australia la differenza dalla Red Bull era di 10/12 km/h mentre negli Stati Uniti di 4/6 km/h, ma nelle curve veloci e nelle sezioni lente esprimeva tutto il proprio potenziale tanto che conquistare due terzi posti col pluri iridato.
Aston Martin: a Monaco per il successo?
Dopo l’annullamento del GP Emilia Romagna di Imola per via dell’alluvione che ha colpito l’intera regione, la F1 farà tappa a Montecarlo per il GP Monaco. Vista la superiorità tecnica della Red Bull sui tracciati nei quali è richiesta una spiccata efficienza aerodinamica, il dominio delle RB19 di Max Verstappen e Sergio Perez può essere arginato solamente su tipologie di tracciati nei quali contano altri parametri tecnici e non l’efficienza aerodinamica.
Per queste ragioni, la rivelazione Aston Martin ha nel mirino la tappa monegasca come potenziale terreno di caccia per centrare il primo successo stagionale su una tipologia di tracciato che dovrebbe essere meno congeniale alle Red Bull, seppur rimangano le favorite e le monoposto da battere, e più favorevole all’Aston Martin.
Il tracciato di Montecarlo si sposa con le caratteristiche tecniche della monoposto di Alonso e Stroll: prevalentemente curve a bassa velocità di percorrenza dove sono richiesti carico aerodinamico, grip meccanico derivato dalle coperture, stabilità al retrotreno in fase di trazione ed in frenata ed un avantreno preciso in inserimento che eviti l’alternanza sottosterzo e sovrasterzo nelle differenti fasi di percorrenza della curva.
Caratteristiche che l’AMR23 ha messo in evidenza nelle differenti 5 piste affrontate sino adesso, ma che come minimo comun denominatore avevano l’efficienza aerodinamica come parametro chiave per massimizzare la performance. Questo fattore tecnico non sarà cruciale a Monaco, ma saranno downforce e bilanciamento meccanico a fare la differenza sia in gara, ma soprattutto in qualifica.
Dopo aver rivoluzionato, sino adesso, le gerarchie della F1 nella stagione 2023, l’Aston Martin vuole provare ad alzare l’asticella e Monaco potrebbe rappresentare l’occasione giusta per puntare al gradino più alto del podio, circostanza che anche per le altre, vista la superiorità tecnica della RB19, non si ripeterà spesso nell’arco dell’annata. Fernando Alonso è più carico che mai e vuole agguantare il 33esimo successo in carriera, magari firmando l’impresa proprio a Montecarlo.
Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: Aston Martin