giovedì, Dicembre 19, 2024

Le modifiche al regolamento sportivo rivelano il fallimento della rivoluzione tecnica della F1

Uno dei pilastri delle discipline sportive credibili, F1 compresa, è la continuità regolamentare nel corso della manifestazione. Questo principio non significa che l’evoluzione tecnologica non possa migliorare lo spettacolo e in alcuni casi garantire una migliore qualità dello spettacolo. Tuttavia, quando le regole del gioco vengono cambiate in corsa, il risultato finale può essere viziato da scelte che possono cambiare i rapporti di forza.

Provate a immaginare se nel calcio si decidesse di eliminare la regola del fuorigioco solo in alcuni turni di campionato. Quale credibilità offrirebbe il movimento calcistico agli occhi dei tifosi? In F1 il cambiamento è sempre stato l’effetto inevitabile di un fallimento dello spettacolo dettato da durature egemonie tecniche.

Ciononostante, in passato, le svolte regolamentari venivano applicate tra una stagione e quella successiva. Recentemente FIA e Liberty Media stanno sperimentando in progress correttivi al format dei weekend senza precedenti. Il weekend in terra azera è stato caratterizzato dalla doppia qualifica per determinare lo schieramento della sprint race e della gara domenicale. Prossimamente sarà introdotta un altro tipo di qualifica in cui i tre segmenti della sessione saranno caratterizzate dall’utilizzo del compound Hard in Q1, Medio in Q2 e Soft nel Q3.

F1
Format qualifiche standard vs sperimentale

Prima delle riflessioni, una domanda sorge spontanea: tali accorgimenti possono conferire maggiore spettacolo in una contesa dai valori ben definiti? Limitandoci al test di Baku si può asserire che la doppia qualifica è stata ininfluente ai fini dell’esito finale delle due gare. E’ lecito pensare che anche la prossima sperimentazione che prevede l’uso di un solo tipo di compound per ciascuna fase delle qualifiche non potrà stravolgere i valori campo. Anche sulla distanza delle brevi sprint race l’ordine prestazionale delle monoposto viene quasi sempre facilmente ristabilito.


F1. Le modifiche al regolamento sportivo mascherano un criticità evidente

E’ormai evidente che il susseguirsi di modifiche al regolamento sportivo (anche one shot) è il disperato espediente messo in atto dal governo della F1 per cercare di mettere una pezza ad una rivoluzione tecnica fallita nel suo spirito. Era verosimile che i team con maggiori mezzi, in termini di infrastrutture e know how, avessero continuato a primeggiare ma l’entità del dominio Red Bull ha colto di sorpresa gli stessi addetti ai lavori.

Ma a volte la toppa è peggio del buco soprattutto se riuscisse a mortificare l’abilità di chi ha saputo conquistare un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. L’impronta stelle e strisce che Liberty Media sta cercando di traslare nella massima categoria del motorsport difficilmente potrà creare il livellamento apprezzabile nella IndyCar per il semplice motivo che la serie americana è un monomarca almeno per quanto riguarda la parte telaistica, prodotta dall’eccellenza italiana Dallara.

F1
gomme F1 Pirelli

Nonostante la Formula 1 abbia definito un ingente subset di componenti della monoposto standard o trasferibili a team clienti, la convergenza prestazionale risulta una mera utopia. In tal senso è sufficiente ricordare che Mercedes fornisce la quasi totalità delle componenti trasferibili (TRC, nda) ad Aston Martin analogamente a quanto avviene tra la Scuderia Ferrari ed Haas, ciononostante le performance tra le rispettive monoposto sono sensibilmente diverse.

Ultima in ordine di tempo è la notizia che Pirelli ha richiesto alla FIA la possibilità di fornire una nuova specifica di pneumatici a partire dal Gran Premio d’Inghilterra. Una misura che la casa costruttrice milanese ritiene indispensabile per garantire l’affidabilità dei propri prodotti in relazione allo step prestazionale delle monoposto 2023 superiore alle previsioni degli ingegneri della Pirelli. Sin troppi cambiamenti agli occhi del pubblico competente ma che probabilmente passano inosservati agli occhi dei moderni clienti della Formula 1.

Cambiamenti che in un campionato equilibrato sarebbero stati osteggiati con maggiore forza dai team, sensibili al cambiamento soltanto quando nuovi soggetti manifestano il proprio interesse ad entrare nell’esclusivo universo del Circus


Autore:  Alessandro Arcari – @berrageiz

Infografica: Roberto Cecere

Foto: F1, Pirelli

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