mercoledì, Novembre 13, 2024

Ferrari non sbaglia la strategia: è tutta colpa della SF-23

Ferrari non ha partecipato al Gran Premio di Monaco. La “scelta obbligata” deriva dal fatto che il momento negativo persiste indisturbato. Anche lungo le stradine del Principato dove l’occasione per puntare alla prima vittoria della campagna agonistica in corso esisteva. Montecarlo è stregata per Leclerc. Lo sappiamo. Ma nemmeno per Carlos, questa volta, è stata troppo fortunata.

Il folle calendario della F1 fa si che la sesta tappa iridata vada in archivio velocemente. Nemmeno il tempo di riflettere sulle vicende monegasche e il carrozzone si sposta in terra iberica, circuito di Catalunya. Un tracciato probante sotto il profilo aerodinamico. Giovedì prossimo, finalmente, potremo osservare il primo step di aggiornamenti della rossa. Una SF-23 che non cambierà pelle. Si tratterà di correttivi.

Di recente abbiamo realizzato uno scritto comparativo in merito alla configurazione del fondo. A confronto Red Bull, Ferrari e Mercedes. La struttura vorticosa della vettura di italiana è più semplice. Segno di una ricerca di pulizia dei flussi che al contempo rivela quanto invece Adrian Newey, malgrado la complicatezza della specifica, sia stato bravo nel rendere effettivo un componente così importante per le attuali wing car a effetto suolo.

Resta da capire quali saranno le aree di intervento sulle quali il Cavallino Rampante punta per dare una svolta al mondiale. Noi di Formula Uno Analisi Tecnica saremo presenti in pista, in Spagna, per informarvi sulle novità attraverso tanti scatti e relative analisi. Nel mentre realizziamo un passo indietro disquisendo brevemente sulle prestazioni sciorinate domenica scorsa.


Leclerc degrada anche a Monaco

La SF-23 ha sofferto parecchi problemi sin dalle primissime prove libere del giovedì. Le altezze dal piano di riferimento (asfalto) continuano a tediare piloti e tecnici in merito alle configurazioni possibili da utilizzare. Al contrario della RB19, monoposto che sa reagire magnificamente ai cambi di set up grazie a una finestra operativa molto ampia, la rossa deve necessariamente “incastrare” determinati fattori per produrre la massima performance.

Quando il layout lo permette la vettura riesce ad esprimersi al meglio. Per contro, se le caratteristiche del circuito in qualche modo non sposano le peculiarità del progetto 675, il tutto assume aspetti drammatici, sportivamente parlando. Il compromesso aero/meccanico pertanto non fa presenza e ottenere riscontri cronometrici all’altezza diventa chimerico. Un po’ quello che è successo a Monaco, dove i continui ritocchi alla monoposto sono sembrati più che altro semplici palliativi.

La conferma è arrivata nell’ultima parte delle Fp3 quando, poco prima del botto di Hamilton che ha provocato la bandiera rossa, Charles si era aperto in radio lamentandosi della vettura: “dobbiamo cambiare qualcosa. Così non va. In certi punti della pista non ho il controllo totale della macchina.Carlos non ha detto nulla lì per lì, ma i feedback una volta giunto in garage non erano poi tanto diversi.

Ferrari
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – Gp Monaco 2023

Ma l’aspetto più importante che deve far riflettere riguarda le gomme. A Monaco il degrado è pressoché assente. Fattore sul quale la preoccupazione dei team non sussiste. Eppure la questione ha infastidito non poco la numero 16, costretta a “pittare” pochi giri prima dell’arrivo di Adad, Dio greco della pioggia, per l’evidente stato critico delle mescole Hard. Pirelli a banda bianca, appunto, le più dure del lotto.

La scelta di prendere il via al Gran Premio con tale compound mirava ad un chiaro obbiettivo: allungare quanto più possibile il primo stint nell’eventualità di risparmiare un pit stop realizzandolo all’arrivo della burrasca. La teoria era molto buona. La pratica lo sarebbe stata altrettanto se la SF-23 lo avesse concesso. E invece no. Gomme distrutte, degrado e graining presenti, cambio necessario. Errore strategico? Non proprio. Semplice mancanza di mezzi per mettere in atto un approccio funzionale alla causa.

Al contrario Red Bull, per mano del giovane talento di Hasselt, ha dimostrato che affrontare la prima parte della corsa con su le calzature Medium non era affatto un problema. Di fatti, mentre Charles ha svolto la prima sosta al giro 44 passando alle medie, Verstappen ha tirato dritto sino alla tornata 55, quando i meccanici di Milton Keynes hanno montato sulla RB19 un set di intermedie. Risultato? Un solo passaggio in pit lane per l’olandese contro i due del monegasco. A livello cronometrico parliamo di circa 22/23 secondi guadagnati dal campione del mondo in carica.


Ferrari: il futuro tecnico non è a breve termine

Parliamo chiaro: se domani mattina arrivasse in pompa magna l’intero staff della Red Bull per gentile concessione dello Spice Boy, l’attuale campionato non subirebbe particolari scossoni. Le ragioni sono molto semplici, in quanto cambiare in corsa la filosofia progettuale di vettura sotto la scure del budget cap non è possibile. Questo per dire che gli avvistamenti “maranelliani” di spilungoni ex Milton Keynes, benchè rispecchino un chiaro segnale positivo, purtroppo non incideranno sull’attuale economia del campionato.

Se però adottiamo uno sguardo di insieme più ampio, in chiave futura, il forte segnale soggiunge. D’altronde si sa: solitamente quando le cose si sbloccano poco a poco la strada tecnica individuata per tornare lassù al vertice, zona della classifica dove Ferrari dovrebbe sempre aggirarsi indisturbata, assume considerazioni diverse agli occhi altrui.

Ferrari
Mekies – Vasseur – Togninalli – (Scuderia Ferrari) – GP Monaco 2023

Ed ecco che proprietà intellettuali di primordine possono trovare attrattivo e decisamente meno rischioso un progetto in parte già condiviso. Questo l’attuale status della Ferrari che gradatamente sta ricostruendo le fondamenta di un castello rosso quasi diroccato. Mekies è un separato in casa. La sua presenza in Spagna non è fondamentale. Vedremo se ci sarà. Per il resto tutto dovrebbe essere confermato.

In ultima istanza un concetto: John Elkann non fa mistero della sua ristretta abilità di movimento all’interno del Circus. Vigna idem. Per questo è Frederic Vasseur l’incaricato a mettere in pratica la ristrutturazione. Non parliamo di un semplice esecutore però, ma bensì di un individuo capace di creare un contesto competitivo concreto. Scenario sul quale Leclerc punta molto in merito all’estensione del suo contratto, come confermano le sue parole cariche di fiducia verso il francese.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

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