Con il Gran Premio di Spagna si completerà il primo terzo della stagione di F1 2023. Al Montmelò ci si arriva con un campione statistico capace di definire andamenti concreti: in sei gare è emerso un unico soggetto dominante, ossia la Red Bull che han fatto man bassa di vittorie (quattro per Verstappen e due per Perez, ndr). Gli altri? Se escludiamo Aston Martin che ha centrato il podio in tutte le gare tranne una (Azerbaijan), si vede poca roba. Ferrari e Alpine hanno ottenuto un solo podio, rispettivamente a Baku e Monaco (terza piazza per Leclerc e Ocon), così come Mercedes che agguanta, con Lewis Hamilton, la seconda posizione in Australia.
Nonostante update da rodare ulteriormente (W14) e nuovi da introdurre (SF-23) al momento non si vede come qualcuno possa spezzare la dinamica su esplicata. Barcellona, che presenterà un ritorno al passato con T3 più veloce e senza quella chicane invisa a tanti, è un tracciato che da sempre esalta i progetti ben riusciti.
La Red Bull, dunque, parte con gli assoluti favori del pronostico che verosimilmente verranno confermati se non vi sarà qualche fattore deviante. Pioggia, incidenti, rotture meccaniche ed altri elementi imponderabili a bloccare una striscia che sta portando la creatura di Adrian Newey ad essere una delle più dominanti della storia della Formula Uno.
Pirelli pronta ad introdurre pneumatici diversi
Ma c’è un altro elemento che potrebbe sparigliare le carte di un mazzo fin troppo ordinato. Si tratta di una questione tecnica apparentemente marginale ma che potrebbe sortire qualche effetto sulla gerarchia dei valori. La settimana scorsa, nel paddock di Montecarlo, aleggiava l’idea che già a Barcellona le scuderie potessero testare, nel corso delle prove libere, le nuove gomme Pirelli il cui debutto è fissato per il weekend del Gran Premio di Gran Bretagna che scatterà il prossimo nove Luglio. Parliamo di coperture sperimentali rinforzate che saranno la base di sviluppo per la tipologia che Pirelli fornirà nel 2024.
Mario Isola, n°1 di Pirelli Motorsport, ha spiegato che le gomme di nuova concezione saranno diverse solo in un materiale della struttura. Lo sviluppo è iniziato alla fine dell’anno passato e tale necessità si è manifestata perché, l’anno venturo, si intende utilizzare un prodotto che non ha bisogno delle termocoperte. Una tale condizione determina che la differenza di pressione tra una gomma fredda e una gomma calda potrebbe aggirarsi tra i nove e i dieci psi. Per soddisfare questa esigenza è stato necessario introdurre materiali innovativi, molto più resistenti allo stress.
Quella che potremmo vedere a Barcellona e che dovrebbe anticipare il debutto ufficiale in terra inglese non sarà esattamente la struttura che verrà adoperata nel campionato 2024. Si tratta, infatti, di uno step in un programma evolutivo già tracciato. Pirelli ha deciso di anticipare i tempi dopo aver raccolto i dati scaturenti dalle prime gare di questo mondiale. Ci si è avveduti che le vetture generavano carichi molto elevati per contrastare i quali servivano pressioni d’esercizio più alte. Ma più queste salgono più ci si allonta dalla pressione ottimale, da qui la necessità di cambiare materiali che permettano di contenere i psi senza mettere a rischio la sicurezza.
Ferrari spera nelle nuove gomme Pirelli
Viene da sé che modifiche di questo tipo possano riverberarsi sulle prestazioni delle monoposto che erano progettate per un altro tipo di “scarpe”. Ed è questa la speranza che cova la Ferrari: giovarsi di questa novità introdotta in corso d’opera e non prevista quando si definivano le specifiche aero-meccaniche delle vetture. Frédéric Vasseur, commentando l’introduzione delle novità, si era così espresso durante il weekend del Gp di Monaco che per la Ferrari è stato piuttosto deludente: “È sempre difficile fare previsioni. Potrebbe anche essere la svolta per noi in termini di approccio per trovare più consistenza. Vedremo dopo i test come sarà la situazione”.
Un procedere non proprio incoraggiante e con risvolti quasi cabalistici. Non che Ferrari non abbia programmato un piano di sviluppi. Proprio a Barcellona dovremmo osservare delle novità sulla SF-23 che però non riguarderanno, come era stato erroneamente riportato da diverse agenzia di stampa, la sospensione anteriore. Gli ingegneri si concentreranno sulla veste aerodinamica col preciso scopo di allargare la finestra di utilizzo di un progetto che a Maranello reputano ancora valido nonostante un bottino di punti davvero esiguo e deludente rispetto alle premesse invernali.
La Ferrari, quindi, non procede a tentoni, ma mediaticamente dà questa sensazione. L’introduzione di nuove specifiche di pneumatico può rappresentare un vantaggio nella misura in cui può togliere certezze a chi ora guida il gruppo. Ma configura anche un potenziale rischio per chi insegue e aveva basato l’evoluzione del proprio modello di monoposto su dati noti e gestibili che d’un tratto possono essere relativizzati.
La Ferrari vuole reagire e ha forze e competenze per farlo nonostante stia attraversando una profonda fase di ristrutturazione interna. Ma sperare di cavare un ragno dal buco dalle modifiche introdotte dal gommista ci sembra un modo poco confortante di procedere. Forse Vasseur è semplicemente stato poco centrato nel dichiarare quanto su riportato. La fase calda dei gran premi europei, in definitiva, ci dirà senza ombra di dubbio se nel Cavallino Rampante avevano le idee chiare o meno.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari
“Per contro, se le caratteristiche del circuito in qualche modo non sposano le peculiarità del progetto 675, il tutto assume aspetti drammatici, sportivamente parlando!”
Quali sono le peculiarità del progetto se la macchina non ha funzionato nei primi 6 circuiti, diversi l’uno dall’altro?
In quali circuiti, secondo voi, queste peculiarità ci faranno sognare? ????
Non credo che la Ferrari possa avere la bacchetta magica, questa auto ha dei grossi difetti che la rendono insicura, ingestibile e inferiore a Aston Martin, Mercedes e forse anche Alpine. È una auto chiaramente sbagliata, e aggiungere toppe , mi sembra patetico. Ho la sensazione che in Ferrari si tira a indovinare, i risultati si vedono purtroppo
Mercedes già dalla partenza era messa molto peggio della Ferrari e adesso stanno risalendo la china, cambiare una macchina di F1 nata male non è uno scherzo ci vuole il suo tempo. Tempo che non sarà buttato via ma servirà per lpacchia del prossimo anno