La ghiotta occasione di rendere meno amaro il deludente avvio di stagione è stata dilapidata dalla Scuderia Ferrari nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco. Le prove libere del venerdì avevano fornito segnali incoraggianti grazie alle ottime performance di Leclerc e Sainz nonostante fosse evidente che Red Bull era ancora leggermente superiore. Inspiegabilmente già nelle PL3 la SF-23 è sembrata meno bilanciata al punto da obbligare il team a modificare il setup sulla monoposto numero 16 che nel segmento delle piscine era pressoché inguidabile.
Le qualifiche sono state una doccia fredda per il team di Maranello. Il solito giro superbo di Leclerc nel secondo run del Q3 è valso solo il terzo tempo alle spalle di uno stratosferico Verstappen e Fernando Alonso che sta vivendo una sorprendente seconda giovinezza al volante dell’Aston Martin. Sainz si è dovuto accontentare della quinta piazza. Il già deludente risultato complessivo, in un tracciato dai sorpassi impossibili, è stato reso ancor più amaro dalla penalità di tre posizioni inflitta a Charles per impeding su Norris nel corso dell’ultimo segmento della qualifica.
Sanzione sacrosanta nonostante il pilota monegasco abbia provato a spiegare alla direzione gara di aver fatto il possibile per non ostacolare il pilota inglese della McLaren. L’ennesimo misunderstanding tra il pilota e il suo ingegnere di pista, Xavi Marcos, che ha comunicato tardivamente la track position di Lando. Charles si è reso immediatamente conto della frittata gesticolando in modo evidente all’uscita del tunnel lasciando sfilare la vettura di Norris.
Nello scritto di ieri avevamo anticipato che l’insidia relativa alla track position legata alla ridotta lunghezza del tracciato doveva essere monitorata con attenzione maniacale. Purtroppo siamo stati nuovamente testimoni di una gestione in pista approssimativa del muretto aldilà dei limiti del mezzo che, in ogni caso, non avevano consentito agli alfieri della rossa di raggiungere la prima fila.
L’errore fa parte dello sport ma l’entità degli svarioni tattici è ingigantito quando le occasioni per rivaleggiare con i rivali sono state davvero poche come nella campagna 2023. Alla luce della penalità inflitta a Leclerc le rosse partiranno dalla quarta e sesta casella dello schieramento. Posizioni che a meno di clamorosi colpi di scena lasciano poco spazio a sogni di gloria.
Ferrari: consapevolezza, rammarico e humor transalpino
Le dichiarazioni a caldo degli uomini del Cavallino Rampante sono molto diverse. L’idolo di casa ha dichiarato di aver dato il massimo mostrandosi ai microfoni dei media con fare sereno (prima dell’ufficialità della penalizzazione), consapevole o forse rassegnato difronte agli attuali limiti del mezzo. Un Charles meno rammaricato del solito a fronte di un risultato deludente è una spia che il team Ferrari non deve sottovalutare. Nelle parole di Carlos Sainz si scorge il rammarico per una prestazione macchiata dalla presenza di tre vetture nel run decisivo della qualifica.
Anche in questo caso la track position non è stata concertata correttamente tra il pilota iberico e il proprio ingegnere di pista. La necessità di preparare il pneumatico per portarlo nella corretta finestra termica presta il fianco alla possibilità di trovare nel giro lanciato altri piloti impegnati nel medesimo esercizio. Frédéric Vassuer si è detto profondamente arrabbiato per l’esiguo distacco rimediato dalla pole, tuttavia reputa non disprezzabile il risultato complessivo del sabato.
A voler essere onesti il risultato è desolante se si dispone del miglior pilota sul giro secco e si tiene conto che il tracciato monegasco è lungo meno di quattro chilometri. Anche l’esortazione ad Alonso di fare all-in in Curva 1, sperando in una collisione tra i due, è una battuta infelice nei tempi e nei modi. Il dirigente francese probabilmente cerca di tenere alto il morale di un team tramortito dalla concorrenza ma la strategia comunicativa adottata dal team principal del Cavallino non sembra adeguata a chi ha fatto la storia del motorsport.
Almeno in Italia la Scuderia Ferrari non è il reparto corse di un’azienda automobilistica ma l’orgoglio e la passione di una moltitudine di tifosi da troppi anni delusa da promesse disattese. Meno humor e più trasparenza sui reali obiettivi stagionali potrebbero rendere le sconfitte meno amare.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari
Incredibile.