Evidentemente il tema è stuzzicante e, probabilmente, sta a cuore ai tifosi che ne parlano – e dunque leggono – con famelica voracità. Naturalmente, quando questo ciarlare riprende piede come in un incendio boschivo estivo, bisogna che il pompiere di turno plachi l’ira delle fiamme e riporti tutti sulla via retta. Questo compito, ancora una volta, è spettato a Toto Wolff. Ma ci arriveremo più avanti. Il matrimonio (presunto, auspicato, romanzato, millantato… fate voi) tra Lewis Hamilton e la Ferrari è uno di quegli argomenti che ritornano ciclicamente.
Un po’ come la fortunata e avvincente (c’è a chi piace, eh) serie televisiva “La Signora in Giallo” che, da quando ne ho memoria, imperversa nelle tv italiane con cambi di rete così continui da rendere ai nostri occhi persona fedele alla linea un tipo come l’immarcescibile Clemente Mastella, politico che dei mutamenti di casacca ne ha fatto un marchio di fabbrica di tutta la sua lunga e interminabile carriera. Ah, per chi non lo sapesse, attualmente è sindaco di Benevento.
Ma stavolta il tanto strombazzato legame tra Sir Lewis e la Madama Rossa si accompagnerebbe da un ulteriore dettaglio che rende il tutto molto simile ad una sottoproduzione sci-fi, ma di quelle brutte davvero. La trama, in breve, è la seguente: Charles Leclerc fa i bagagli, saluta la truppa, sale a bordo di un mezzo misterioso e si teletrasporta (sennò che sci-fi sarebbe) a Brackley, quartier generale degli “Uomini in Nero”.
Leclerc – Mercedes: storia di una bufala
Bella sceneggiatura, vero? Peccato che i protagonisti della pellicola, Leclerc, Ferrari, Mercedes e pure Hamilton, hanno mire ed obiettivi diversi. Maranello ha una e una sola esigenza: rinnovare al più presto il contratto di Charles che in scadenza a fine 2024. Il giovane pilota che si appresta a disputare il gran premio di casa, ha più volte ribadito l’attaccamento alla Rossa, respingendo al mittente tutte le storielle che circolano sul suo conto, le chiacchierate con Mercedes, le macchine che teletrasportano uomini e le sortite notturne nelle fabbriche altrui. L’ultima delle volontà di Carletto è quella di abbandonare Maranello senza aver vinto un mondiale. Segnatevelo.
Ferrari, dal canto suo, vuole tenersi stretta il gioiello frutto della FDA mettendo in piedi una struttura più efficiente e che possa supportare i desideri di vittoria del ragazzo. E per farlo si è messa in testa di strappare alla concorrenza menti pensanti e pesanti che dovranno contribuire al ritorno al vertice della scuderia modenese che un po’ s’è rotta le scatole di guardare gli altri godere.
I nomi che circolano non sono quelli fatti in queste settimane. Fred Vasseur sta lavorando sottotraccia per portare a casa colpi di un certo rilievo che si rendono necessari dopo l’ennesimo avvio deludente. E questa non è una pellicola dalla trama sbilenca, è dura verità.
Hamilton – Ferrari: un matrimonio nemmeno abbozzato
Se Charles non ha intenzione di dire addio a zampone, borlenghi, bollito e gustosi bicchieri di lambrusco, non sembra che Hamilton voglia rinunciare agli hamburger vegani così in voga nella sua terra natia. E a dirlo è Toto Wolff che, dopo aver letto le notizie sul passaggio del suo protetto alla Ferrari, si è fatto una risata sguaiata per poi ricomporsi e presentarsi compìto ai microfoni della testata austriaca OE24 proferendo queste parole:
“Queste voci saltano fuori ogni due anni, quando dobbiamo fare un nuovo accordo. Ma nulla di tutto ciò è vero. Discutiamo normalmente, senza alcuna pressione temporale. È solo che è spiacevole che due amici, due fratelli di sangue che sono stati in buoni rapporti per dieci anni, debbano improvvisamente discutere di soldi”.
E’ chiaro ora? Non ancora? Andiamo avanti allora: “Sono assolutamente convinto che troveremo una soluzione, non ho alcun dubbio. Non riesco a immaginare un altro scenario. Se diamo a Lewis una macchina competitiva, vincerà per molto tempo”.
“Totone”, che mai parla a caso, ha fatto una chiara allusione alla sfera economica. Lewis è ormai un brand oltre che essere un pilota di straordinaria resa. Quando un personaggio così grande e trasversale sigla accordi commerciali e sportivi, “bussa a danaro” pesante. E avere un po’ si stampa complice che mette in giro certe voci concede un bel po’ di potere di ricatto quando ci si siede al tavolo delle trattative. Wolff lo sa e per tale ragione ha derubricato quella della stampa inglese a boutade. Per non dire cazzata. Vabbè, orami l’ho scritto.
Una contrattazione tra entità così grosse è fatta di giochetti, trucchetti e strategie non sempre cristalline, anche se i due protagonisti si vogliono un bene sincero. Ma gli interessi economici, si sa, hanno questa brutta controindicazione di raffreddare, anche momentaneamente, ogni tipo di legame affettivo.
L’antifona di Toto da Vienna è chiara: “Giù le mani da Lewis!”. E’ questo che sembra lasciare intendere il navigatissimo dirigente e comproprietario della Mercedes. Ma, visto che questa storia assume sempre più i crismi di una serie televisiva sudamericana a basso costo, il colpo di scena potrebbe essere dietro l’angolo.
Scherzavo. Non c’è nulla di cui preoccuparsi: al momento il matrimonio tra Hamilton e la Mercedes sembra sicuro come un caveau di una banca svizzera e non si vedono fattori esterni ad intervenire che possano spezzare l’idillio. Ma se la cosa dovesse accadere, statene certi, saremo qua a raccontarvelo. Come in un’ennesima puntata de La Signora in Giallo. Che parta la sigla finale.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, Scuderia Ferrari
