Un decimo dalla pole. Questo il risultato della Ferrari con Charles Leclerc. Il suo compagno di squadra invece, Carlos Sainz, più in palla per tutto il week end del monegasco, ha dimostrato ancora una volta che nel momento topico manca sempre qualcosa. Ottimo il francese Ocon, capace di mettere dietro la numero 55 con una prestazione maiuscola. I primi tre classificati sono i piloti che sono riusciti a mettere assieme la propria tornata ideale nell’ultimo tentativo in Q3.
Durante le Fp3 in Ferrari hanno continuato a perfezionare il setup del venerdì. Giunti quasi alla fine della sessione Leclerc si è lamentato parecchio della vettura. Il monegasco non si sentiva comodo in determinate zone della pista, in concreto dal tratto che da curva 2 porta alla 4. In questa sezione del circuito il bottoming prodotto dalla rossa è risultato maggiore rispetto ai competitor.
Provare ad abbassare la vettura per avere un vantaggio aerodinamico nelle curve a medio/alta velocità non funziona del tutto, a quanto pare. Il fondo “sbatte” parecchio sul piano di riferimento (asfalto) e, di conseguenza, si riduce parecchio la velocità e soprattutto la stabilità della vettura. Questo fattore rende tutto molto più difficile.
Leclerc alle piscine non ha mai provato una sensazione di totale controllo durate tutto il fine settimana. Per questa semplice ragione è stato costretto a parzializzare il gas perdendo prestazione pura. Prendendo in esame la telemetria notiamo chiaramente come attorno ai 2500m sia costretto ad abbassare l’input sul pedale dell’acceleratore.
Durante al fine delle Fp3 i meccanici della rossa hanno provato a mettere in pratica alcune modifiche sospensive suggerite dallo stesso Charles. Probabilmente hanno modificato l’altezza da terra anteriore per limitare l’impatto con l’asfalto. Tutto questo cercando di non inficiare sul comportamento negli altri punti della pista. Un giro secco con il setup “aggiustato” è giunto solamente in qualifica, visto la bandiera rossa per il botto di Hamilton.
Gp Monaco 2023: Analisi micro settori Ferrari
Tali provvedimenti hanno in qualche modo contenuto il ritardo nel primo settore, territorio Aston Martin. In questa zona (curve 2-3-4, attorno al Casinò) durante tutto il week end le vetture italiane hanno faticato. Come possiamo osservare dall’analisi dei micro settori a seguire, gli ingegneri del Cavallino Rampante sono in parte riusciti ad invertire questo trend negativo.
Al primo intertempo Charles ha accusato un distacco minimo, facendo poi un ottimo lavoro in curva 5, su cui la Ferrari ha lavorato parecchio. Dal tornantino sino al Portier, curva 8, la Red Bull ha costruito il proprio vantaggio. Proprio in questa curva, prima del tunnel, la rossa ha prodotto un vantaggio non indifferente sulla concorrenza. Nella chicane il bolide austriaco ha guadagnato 2 decimi nei confronti di Max, ma da li in poi l’olandese ha fatto la differenza tramite un handling davvero ottimale nell’ultima parte della pista.
Red Bull reagisce molto bene ad ogni cambio di assetto. Si è visto ancora una volta nella giornata odierna. Sebbene alcuni problemini con il posteriore siano rimasti, il comportamento della numero 1 sui bump e cordoli è decisamente migliorato. Questa stabilità superiore ha permesso all’olandese di esprimersi al meglio. La fiducia è salita potendo così aggredire i cordoli e nel T3, sfiorando i cordoli, limare un ulteriore millesimo di secondo.
In Aston Martin aspettavano con ansia Monaco. Inutile sottolineare come il percorso che si srotola lungo le stradine del principato forniva una chiara chance al team di Silverstone. I tecnici della verdona hanno trovato un ottimo set up, capace di produrre ottime prestazioni nel primo settore. In curva 1 Alonso ha saputo interpretare molto bene l’entrata, riuscendo a guadagnare 1 decimo in quella zona.
La AMR23 è risultata una vettura molto più simile alla Ferrari per come ha costruito il giro. Lo spagnolo perdeva molto nella zona del tornantino, per poi andare a guadagnare nuovamente nella percorrenza del Tabaccaio. Tuttavia le due sfidanti alla pole hanno dovuto alzare le mani e arrendersi allo strapotere Red Bull nel T3, tratto che sancito la pole position del campione del mondo in carica.
Autori, immagini, grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Ottima analisi