Una rivoluzione può nascere ed esaurirsi in un tempo brevissimo, ma gli effetti della stessa solitamente hanno una durata molto più lunga. Ciò è quanto sta accadendo in quella Ferrari che alla fine del 2022 ha detto addio a Mattia Binotto e al suo modello organizzativo e che ha accolto Frédéric Vasseur che ha portato le sue idee, le sue concezioni e il suo modo di operare.
Da quel momento diverse figure si sono avvicendate o hanno subito degli spostamenti interni. È inutile in questa sede ricordare nello specifico tutti i nomi oggetto di questo movimento. Fatto sta che l’assestamento è ancora in corso e la settimana scorsa si è verificato un altro evento che per certi versi è stato clamoroso. Parliamo, ovviamente, dell’addio programmato di Laurent Mekies che diventerà, l’anno prossimo, il nuovo team principal dell’AlphaTauri. Un commiato lungo visto che il dirigente francese opererà ancora al muretto della scuderia italiana prima di abbracciare la causa faentina.
Se anche la Terra, per completare la sua rivoluzione, quindi il suo moto di rotazione intorno al Sole, impiega 365 giorni, perché dovremmo pretendere che Vasseur concluda il suo piano strategico in pochi mesi? Per fare le cose bene serveno tempo e e buone dosi di pazienza. Soprattutto da parte dei tifosi che per natura chiedono tutto e subito.
Il dirigente transalpino, quando è stato interrogato sul futuro di Mekies, non è sembrato molto preoccupato e, quasi sornione, ha spiegato che la Ferrari sta andando avanti per la sua strada senza farsi prendere da quelle isterie che troppo spesso caratterizzano chi deve raccontare questo processo di trasformazione.
Il passaggio di Mekies in AlphaTauri è stato gestito con gran classe da Vasseur che ha parlato di un rapporto talmente stretto che nessuno in Ferrari si è opposto alle richieste del francese che chiedeva di ritornare laddove la sua carriera in F1 ha preso il via. Forse, a ben vedere, la posizione occupata dall’ingegnere francese non è difficile da sostituire. Probabilmente più problematico è l’avvicendamento di David Sanchez, il papà della SF-23, colui il quale ha mollato la storica scuderia proprio all’inizio della stagione.
Ma Vasseur ha voluto minimizzare anche la portata di questa falla. “Perdere due persone su milleseicento non è un dramma. Il potere della squadra è sempre più importante: è il potere del gruppo rispetto a quello dei singoli a vincere. Dobbiamo tenere a mente questo, ossia che il più importante è il gruppo”.
Ferrari, cambio di passo strategico: recruiting aggressivo
“Stiamo reclutando massicciamente. Non stiamo comunicando, ma stiamo reclutando in modo pensante. Lo faremo passo dopo passo perché non è possibile mettere in atto un’organizzazione in due settimane. Chi conosce il sistema di reclutamento in F1 ca è abbastanza lungo e doloroso. Ci stiamo lavorando, non aspettarti che un giorno avrai una nuova organizzazione. Sarà un passo dopo l’altro e stiamo mettendo in atto qualcosa“.
Vasseur e i suoi collaboratori, dunque, stanno lavorando nell’ombra senza troppi proclami evitando di rendere note strategie che altrimenti potrebbero rendere vani gli sforzi che si intendono compiere. La nuova filosofia si basa su un principio: se non posso avere il tecnico migliore, provo a prendere i suoi collaboratori.
E la cosa pare sia accaduta con l’acquisizione di Enrico Balbo, 43enne ingegnere che ora ricopre il ruolo di responsabile dell’aerodinamica presso la Red Bull. Nonostante la giovane età, il tecnico italiano vanta esperienze in Williams (sette anni) e in Mercedes, team nei quali si è messo in mostra attirando gli sguardi di Newey.
Pare che il tecnico possa mettersi al lavoro, quando sarà liberato a tutti gli effetti, su uno dei talloni d’Achille della SF-23: il DRS. Area nella quale, in Red Bull, ha ottenuto risultati stupefacenti. La ricostruzione sportiva passa quindi da quella tecnica che ora si basa su un modello nuovo rispetto a quello impostato nelle gestioni precedenti: non solo la valorizzazione delle risorse interne, ma anche l’acquisizione di quelle esterne che hanno fatto le fortune di altre team.
Mekies – AlphaTauri e Balbo – Ferrari sono operazioni slegate
La svolta aggressiva di Vasseur non si deve leggere come una ripicca nei confronti della Red Bull. Mekies, in effetti, entra nel mondo dei “bibitari” perché andrà a dirigere la controllata della scuderia di Milton Keynes. Quella della Ferrari, con Balbo, non è stata una reazione a questa mossa, anche se Fred ha sottolineato che non ha gradito troppo la tempistica con cui AlphaTauri ha annunciato l’accordo con l’ingegnere ex FIA.
E’ stato Helmut Marko a confermare che le due operazioni sono slegate. Ma non solo, l’ex pilota austriaco ha riferito che non vi saranno dei favori reciproci. Quindi, indirettamente, ha ratificato che Mekies prima o poi dirà addio alla Ferrari e entrerà in una fase di gardening prima di prendere possesso dei suoi uffici in quel di Faenza. Probabilmente lo stesso accadrà con Balbo che non sarà lasciato libero immediatamente di mettere mano alla vettura rossa, ma dovrà osservare un necessario periodo di pausa forzata per evitare che il Cavallino Rampante possa godere di immediati vantaggi.
Ferrari, quindi, nei fatti sta dimostrando di non procedere a fari spenti come si credeva nei primi giorni in cui si era capito che molte figure importanti stavano per lasciare la squadra. Alla base di questo sommovimento strutturale c’è una strategia molto chiara e, piano piano, tassello dopo tassello, ogni tessera del puzzle sta andando al suo posto.
Naturalmente il riassetto ha bisogno di tempo. Errori potrebbero essere compiuti in questo cammino, ma la strada è impostata è quella giusta. E probabilmente serviva una figura come Vasseur che ha una grande esperienza nella gestione delle scuderie essendo stata quella la sua mansione principale nella lunga carriera spesa nel motorsport. Ecco perché il cambio in testa alla GES s’è reso necessario, altrimenti bastava proseguire con i vecchi paradigmi che però, alla riprova dei fatti, non avevano dato i frutti sperati.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari
Come si fa a controllare che un ingeniere nel periodo di gardening non cominci a lavorare per il nuovo datore di lavoro? ok che non si presenti ” ai cancelli della fabbrica” ma come si controlla che non stia veraente lavorando indirettamente a delle soluzioni/miglioramenti ?
Skinner e Watherhouse a Ferrari ?