Il week end Ferrari porta a casa qualche punto. Poca roba purtroppo, ma la solita combo errori/distrazioni ancora una volta ha inficiato negativamente sul risultato. Bene, anzi benissimo Red Bull. La vettura austriaca non ha avuto rivali ancora una volta. Ottimo Alonso autore di una prova concreta nel tentativo di mettere pressione all’imprendibile Verstappen. Menzione d’onore per Ocon, al suo primo podio stagionale.
Nel gruppo di testa la scelta della gomma con cui partire non è stata affatto ovvia. La maggior parte ha scelto la Hard, tuttavia Max, Esteban e Lewis hanno preferito la Soft per avere un extra grip allo start. Il degrado ovviamente su questa pista è molto basso, anche perchè l’asfalto è molto liscio.
Le gomme, lo abbiamo visto anche l’anno scorso, hanno abbastanza costanza nei tempi. Inoltre in genere si tende ad abbassare il ritmo per aiutare a far durare i compound e fare il proprio ritmo. Si può soffrire di graining, al posteriore o all’anteriore, in quanto l’asse può perdere la temperatura durante lo stint, quando la gomma diminuisce lo spessore della porzione deformabile. Meno materiale che si deforma significa minor energia e quindi meno temperatura.
A livello strategico a Montecarlo ha sempre vinto chi aspetta. Nelle recenti edizioni abbiamo visto che, in genere, chiunque cerchi di fermarsi prima per fare un undercut finisce per perdere delle posizioni durante il gioco dei pit stop. La differenza prestazionale tra la gomma usata e quella nuova non è mai stata talmente elevata da avvantaggiare l’undercut. Al contrario, l’overcut ha sempre funzionato molto bene.
La gara della Ferrari è stata in salita. Ieri la penalità a Charles, mentre oggi il contatto di Sainz con Ocon. Al giro 21 hanno richiamato lo spagnolo ai box per provare un undercut sul francese. Si trattava di un semplice abboccamento che ovviamente non ha funzionato.
Col passare delle tornate Verstappen ha cominciato ad accusare problemi all’anteriore sinistra, mentre Alonso aveva del graining al posteriore. Hamilton è stato il primo a rientrare per passare ad una Hard nuova. Nei primi giri del suo stint era nettamente più veloce degli altri piloti in pista. Al giro successivo si è fermato anche Ocon per difendersi da Sainz. L’iberico della Ferrari è stato poi richiamato per evitare che Hamilton, molto veloce in quel momento, potesse sopravanzarlo con le strategie.
In quel momento Hamilton stava guadagnando molto, ma per neutralizzare il suo tentativo di undercut, i team avrebbero dovuto cercare di andare più lunghi in modo che la differenza tra gomma nuova e usata si appiattisse. In Mercedes si sono presi un rischio anche pensando che le previsioni davano pioggia sul finire della corsa. Col senno di poi è stata una buona mossa.
Al giro 45 viene richiamato Leclerc, il quale stava avendo molti problemi con il posteriore. Il monegasco torna in pista dietro Lewis e di fatto perde la possibilità di sfruttare l’arrivo della pioggia. La scuderia tedesca ha sdoppiato le strategie lasciando fuori George Russell.
Alla fine la pioggia è arrivata nella zona del Portier. Russell e Ocon sono stati i primi a passare all’intermedia. Successivamente anche Hamilton è passato alla gomma da bagnato, mentre in Ferrari sono stati rimasti un passaggio in più. Difficile capire perchè il Cavallino Rampante non abbia suddiviso le strategie tra i due piloti, potendo evitare la sosta in contemporanea che di fatto ha rallentato uno dei ferraristi.
Alonso poteva tentare l’azzardo cercando di “rubare” la posizione a Max solo se avesse montato l’intermedia. Fernando pareva intenzionato a farlo, ma il suo muretto ha optato per la media utilizzata per una sola tornata. Un pit stop in più, insomma. Un “errore meteorologico più che strategico.
Ferrari non paga gap tra qualifica e gara
Per quanto riguarda il comportamento in sé della Ferrari quest’oggi il passo c’era, soprattutto nella prima parte di gara. Nelle chiacchere post gara, Carlos Sainz ha detto a Formula Uno Analisi Tecnica che il suo feeling con la vettura era molto buono, confermando che il passo indietro tra sabato e domenica non si è palesato nelle gare passate.
Tale fattore non ci può far pensare che la problematica in questione sia risolta. Questo perchè il circuito di Monaco è senza dubbio unico nel suo layout e ha mascherato i reali problemi della SF-23. Fa pensare anche il fatto che Aston Martin e Red Bull siano riuscite a tenere in vita la gomma per ben 55 giri. Sulla rossa gli pneumatici son durati ben 10 giri in meno.
Esaminando i passi gara del primo stint della corsa, notiamo che la SF-23 era a livello della Mercedes su questo tracciato, girando però a 6 decimi in media di distacco dalla Red Bull numero del campione del mondo in carica.
Verstappen ha dominato senza fatica riuscendo a imporre un passo davvero indiavolato, in media un decimo e mezzo al giro più veloce di quello del redivivo Fernando Alonso. Tale aspetto gli ha consentito di costruire un certo margine con cui gestire la gara in tutta tranquillità.
Diamo anche un’occhiata al grafico che ci fornisce un’indicazione sul degrado. Red Bull e Aston Martin ancora una volta riescono a produrre avere un degrado praticamente nullo. Tuttavia, in realtà, abbiamo visto un certo consumo delle gomme principalmente per il graining. La Ferrari di Leclerc nel complesso è ancora la vettura che ha accusato di più questo fattore con un degrado in linea con quello di Russell.
Autori, immagini, grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich