Ferrari cerca conferme. Questo l’obiettivo per il week end a stelle e strisce di F1, quinto round della campagna agonistica 2023. Red Bull resta la favorita. Come potrebbe essere altrimenti. Tuttavia la storica scuderia italiana nutre una speranza: avvicinarsi ancor più alle prestazioni pazzesche della RB19, una vettura che non sembra avere difetti.
Il Cavallino Rampante ha scelto una configurazione differente rispetto a Baku. Torna l’ala mono pilone a collo di cigno capace, in linea teorica, di garantire una buona deportanza sommata a un livello di drag ottimale. Resta da capire come tale provvedimento funzionerà sulla SF-23, a Miami, pista molto particolare per la presenza di tratti molto diversi tra loro.
Per di più, lo conferma la federazione internazionale tramite i documenti ufficiali, i tecnici di Maranello testeranno una nuova versione di fondo. L’intento è quello di ottenere una gestione dei flussi migliore che possa garantire la corretta spinta verticale all’interno di qualsiasi range di velocità e, contestualmente, garantire un’amministrazione delle gomme in linea con i propri competitor.
Ferrari SF-23: live on board Fp1
La prima sgambata statunitense sta per prendere il via. I ferraristi stanno consultando i propri ingegneri di pista per ricevere le ultime indicazioni. Aggiornamento meteo: 29,0°C la temperatura dell’aria, 49,3 °C quella dell’asfalto. Umidità al 49%, 4,2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante est.
Per il primo run della sessione la numero 16 monta la nuova versione di fondo, mentre Sainz utilizzerà la vecchia specifica per realizzare una prova comparativa. I motori delle rosse sono accesi. Espletati i consueti controlli, power unit, trasmissione, sistema ibrido e trasmissione, gli alfieri di Maranello sono pronti a scendere in pista.
Ferrari calca l’asfalto americano. Carlos anticipa il compagno di squadra, Charles esce 20 secondi più tardi. Ambedue le vetture montano un treno di Pirelli a banda bianca. Il cambio è settato sulla posizione GX3, mediamente aggressivo. Curato il warm up delle mescole si passa alla modalità race e si parte per il primo giro lanciato. Per il momento il sistema DRS non viene utilizzato.
Leclerc fatica subito sul volante nel T1, autore di un paio di correzioni importanti. Alza pertanto il piede. Il monegasco continua a “remare”. In questa primissima fase la vettura sembra faticare un minimo. Probabilmente la pista eccessivamente green e le gomme non in temperatura perfetta stanno creando qualche grattacapo. Sainz, invece, realizzando un prep lap, pare più a suo agio con la monoposto.
Si procede ora con un K1 test per verificare la bontà del sistema ibrido. Sebbene la gestione delle coperture sembra migliore, Charles continua a guidare una vettura un po’ troppo nervosa. Più a suo agio lo spagnolo nel primo stint. Viene suggerito un settaggio diverso al differenziale a centro curva sulla numero 16, mentre sull’iberico arriva un comando relativo al toggle destro dietro al volante per utilizzare le configurazioni pre mappate nel T2.
Si passa ora su Engine 1, massima potenza endotermica con l’ala mobile chiusa. L’obiettivo mira a testare un giro spinto in con una discreta quantità di carburante a bordo. Leclerc, invece, continua su Engine 4 con DRS aperto, mentre il sottosterzo continua a fare presenza. Viene chiesto a Carlos di prestare maggiore attenzione in curva 7 e, magari, utilizzare un marcia in più in percorrenza della 5. Ora anche il monegasco passa sulla massima potenza endotermica con l’ala mobile chiusa.
Prima di rientrare ai box Charles effettuerà una tornata ulteriore. Con le gomme in temperatura il ferrarista ha effettuato, finalmente, un passaggio pulito. Marcos si congratula per il tempo e rende noto che in tre curve ha perso un po’ di pressione sui freni.
In questo primo run, non considerarono i riscontri cronometrici fissando il punto di mira sul bilancio, pare che la configurazione sulla numero 55 fornisca un handling più semplice. Arrivano altri suggerimenti per entrambi i piloti per massimizzare la guida delle rosse. Proseguono le prove con il sistema di riduzione del drag chiuso.
Carlos ha commesso un errore nell’ultima tornata dove avrebbe senza dubbio migliorato il suo crono. D’accordo con Adami sceglie di tornare ai box. Fanno sapere ai ferraristi che attualmente l’asfalto è ancora in modalità low grip, situazione della quale si sono lamentati molti piloti. Leclerc chiude l’ultimo giro e, come il compagno, prende la via della pit lane. Arrivano un paio di cambi sul carico sviluppabile all’anteriore per bilanciare i due assali.
Nel frattempo il botto di Hulkenberg ha provocato la bandiera rossa. I commissari sono impegnati a rimuovere la Haas del tedesco per poi ripristinare le normali condizioni della pista. La sessione riparte. Le rosse tornano in pista e ambedue montano un set di gomme Soft. Con l’extra grip la guidabilità delle Ferrari sale. I riscontri in tal senso raccontano una SF-23 messa meglio in pista.
In questa fase i ferraristi sembrano decisamente più soddisfatti. Sparito il sottosterzo si procede comunque con un ulteriore cambio di carico sviluppabile sulla monoposto del monegasco che, passando dai box, dopo una pit start, torna a calcare l’asfalto americano. Lo segue il suo teammate la tornata più tardi adottando la medesima strategia.
Arrivano tante indicazioni sul lap time e su come migliorare i vari settori. L’attenzione è massima in ogni singola curva. Si parla di marce da scalare prima o dopo, velocità di percorrenza, differenziale in entrata e tempi di accelerazione. Snobbate le prove high fuel, Ferrari si è particolarmente concentrata sul giro secco.
In ultima istanza possiamo dire che la tendenza sottosterzante vista nella prima parte delle Fp1 è scomparsa con le Pirelli a banda rossa. Sotto questo aspetto ha aiutato non poco la “gommatura della pista”. Tanti i test aero effettuati e le prove comparative. Più carico all’avantreno, inoltre, ha di fatto fornito più sicurezza ai piloti. attendiamo conferme più probanti durante la prossima sessione, per capire come si comporterà la vettura con più benzina a bordo.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari