Quanto è accaduto rispetto al Gp di Imola 2023 con la giusta, anzi ottima decisione da parte della F1 (parole perfette di Domenicali) nel suo insieme di non disputare il sesto round del campionato mi ha lasciato, inevitabilmente, il tempo di pensare a diverse cose non legate direttamente al mondo dei motori. E credo di non essere il solo ad aver focalizzato alcuni punti critici del mondo dei cosiddetti social (Twitter, Facebook, Instagram).
Mettiamo in fila le cose che sono sembrate a tanti, compreso il sottoscritto, “stonate” per usare un eufemismo. Chi si lamenta perché non può vedere il gran premio, chi ironizza pesantemente con fotomontaggi di dubbio gusto, chi addirittura fra gli stessi team (un meccanico della Red Bull) se ne esce con frasi quantomeno discutibili sull’intensità della pioggia, chi tira fuori incredibili complotti.
Non metto nomi o foto per non fare una pubblicità che sarebbe immeritata, oltreché nuovamente oltraggiosa verso i morti e tutti coloro che si sono visti rovinata la vita in un attimo. Però credo che una riflessione vada fatta. Capisco sempre più chiaramente perché i pionieri che hanno “inventato” Internet si sentano (e si siano sentiti) profondamente delusi dall’evoluzione che questo strumento rivoluzionario ha avuto nel tempo e di cui l’estrema propaggine (nel bene e nel male) sono i social.
Gp di Imola 2023: il male dei social network
Il problema è, in definitiva, assai chiaro: la rete ha preso il posto dello sfogatoio personale, delle battute pesanti fra amici magari un poco alticci, delle voci senza fondamento ma dure a morire, delle leggende metropolitane, delle peggiori pulsioni che spesso fanno parte dell’animo umano. Con un’aggravante. Molti, non mettendo nomi e cognomi, sono convinti erroneamente che quell’anonimato sia uno scudo che li possa preservare da eventuali querele o azioni risarcitorie.
Continuo a pensare che Internet e i Social, come ogni invenzione umana siano intrinsecamente neutri. Dipenda da ognuno di noi se usarli “bene” o “male”. Tuttavia, nel contempo, mi rendo conto che sono molto maggiori gli usi superficiali, che veicolano odio, che ironizzano su morti e tragedie (cosa che dovrebbe essere al massimo demandata a chi fa satira per lavoro), che tirano fuori, in definitiva, il peggio dell’animo umano.
Mettiamo il disastro in Emilia Romagna. Dovrebbe risultare elementare che la prima cosa a cui pensare, quando ci sono eventi come quello cui stiamo purtroppo assistendo, sia e dovrebbe essere la salvaguardia della vita umana. “Dovrebbe”… perché talvolta pare non lo sia. Chesterton, grande scrittore e giornalista britannico scriveva: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”, parlando del relativismo culturale e morale…
Trovo quanto mai attuali queste parole per le schifezze che spesso vedo sui Social. E allora, una volta tanto, permettetemi uno sfogo dedicato a quelli che hanno ironizzato su quanto sta accadendo. Siete percolato. E di quello radioattivo, cioè incapace di far nascere qualcosa. Scusate lo sfogo…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: circuito Imola 2023
