giovedì, Novembre 21, 2024

Esclusiva FUnoAT/Maya Weug: in Ferrari per inseguire un sogno

Maya Weug, classe 2004, un curriculum quasi fin troppo ricco per i suoi 18 anni appena, ed un promettente futuro all’orizzonte: giovane talento rosa del motorsport, approda, con la “benedizione” della Ferrari, in Formula Regional European Championship by Alpine per la stagione 2023 con il team finlandese KIC Motorsport. Un passato carico di esperienze (ed esperienza), tante delle quali nel mondo del karting in cui ha militato sino al 2020 circa: seconda classificata nel Campionato Spagnolo di Karting 2015 per la classe Alevin e vincitrice del WSK Final Cup nella categoria 60 Mini l’anno seguente, giusto per citare alcuni dei suoi primi successi.

Poi il grande passo: nel 2020 la FIA Women in Motorsport Commission realizza il progetto Girls On Track Rising Stars, con lo scopo di avvicinare sempre più donne al mondo del motorsport offrendo loro una possibilità concreta. Per Maya questa si tramuterà ben presto in un’occasione d’oro: concluderà il suo percorso da vincitrice nel gennaio 2021 conquistando il tanto agognato posto in Ferrari Driver Academy in palio, diventando così la prima giovane donna nella storia della Ferrari a far parte del vivaio del Cavallino Rampante.

L’intervista a Maya Weug presso il motorhome KIC Motorsport

Da lì la promozione ed il debutto in Formula 4 con il team Iron Lynx, colori Iron Dames, con il quale correrà per ben due stagioni, giungendo poi al traguardo attuale in Formula Regional. E chissà quanto altro ancora. Abbiamo incontrato Weug in occasione della gara inaugurale presso l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola: raggiunge il motorhome KIC leggermente trafelata ma estremamente cordiale e disponibile, nonostante le tempistiche ridotte tra un impegno e l’altro.


Ferrari: Parla Maya Weug

Rispetto alla F4 arrivando in Freca hai cambiato tipologia di vettura: quali sono le tue impressioni sinora? Hai notato delle differenze?

Sì, è un po’ diverso ovviamente: categoria nuova, team nuovo, e la macchina diversa, un po’ più pesante ed anche più veloce. È diversa da guidare però mi piace, ed è sempre più bello quando vai più forte. Ho avuto una buona impressione.

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?

Per adesso imparare il più possibile, soprattutto le prime gare. Il campionato è molto stretto tra i vari appuntamenti, e dobbiamo imparare tutti insieme il più velocemente possibile per poi a fine stagione fare dei passi in avanti.

So che sei legata al circuito di Imola: quali sono le caratteristiche che ti piacciono di più di questo layout? 

Mi piace molto Imola perché è una pista in cui c’è tanto flow. Le curve sono davvero diverse tra loro: ci sono delle curve ad alta velocità ma anche delle altre più lente, quindi una pista molto tecnica e per niente facile… Ma è bellissima anche con tutti i saliscendi che ci sono.

A proposito di distinzioni di genere, tu dici sempre che “Una volta indossato il casco siamo tutti uguali”: ma è davvero così? Ti hanno mai fatto sentire in difficoltà?

In realtà no, perché ho iniziato quando avevo solo 7 anni quindi mi sono abituata sin da piccola. Fin dall’inizio quando ero in pista non vedevo la differenza, vedevo solo il casco e la macchina davanti a me e non ci pensavo mai. O almeno, io non ci penso mai quando sono in pista. Quando metto il casco sono pilota e basta.

Hai dei rituali pre-gara? C’è qualcosa che ti piace fare per allentare la tensione?

In realtà è il contrario, mi carico. Mi scaldo con la corda o con altri esercizi per essere pronta prima di affrontare la gara.

Tra l’altro il calendario Freca previsto quest’anno conta ben 10 gare, 9 considerando la già trascorsa tappa di Imola: prossimo appuntamento Barcellona 19/21 maggio, bisognerà dunque attendere all’incirca un’altra decina di giorni prima di rivederla scendere in pista.

Maya Weug nel suo box attorniata dai meccanici, si prepara per l’uscita in pitlane

Fiducia e speranze sono riposte in lei: per tante giovani donne, Maya incarna il simbolo di colei che ce l’ha fatta, superando quel confine posto dalla distinzione di genere che vede la figura femminile lontana dal mondo dei motori. Ed invece no, passi in avanti sono stati fatti anche in uno scenario così tipicamente maschile, portando sempre più donne ad avvicinarsi a questo affascinante universo.

E ciò che di positivo probabilmente i più non sanno, è che in Formula Regional le monoposto sono praticamente tutte uguali, quindi anche per i più “miscredenti” (cioè coloro che sostengono che basti solo la vettura per portare a casa un buon risultato), non potranno appellarsi al merito esclusivo della potenza del motore per prestazioni vincenti. La differenza qui più che mai la garantisce il pilota, e uomo o donna che sia, non importa davvero.


Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: Formula Regional EU Championship, Maya Weug, Ferrari Driver Academy

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