venerdì, Novembre 22, 2024

McLaren: gli stratagemmi per uscire dal “midfield”

In McLaren sicuramente sognavano un avvio di Mondiale 2023 diverso. Per trovare le vetture color papaya dobbiamo scorrere la classifica iridata fino al quinto posto. Il che non sarebbe nemmeno malissimo se non considerassimo che i punti in cascina sono appena 14. Un bottino molto modesto che Woking condivide con Alpine, altra scuderia che scattava dai semafori della stagione con ben altre aspettative. 

La franchigia di Zak Brown cova alte ambizioni ma deve scontrarsi con una realtà fatta di carenze strutturali e inefficienze procedurali alle quali si è iniziato a mettere mano da poco. Per cui la produzione di effetti tangibili richiederà ancora del tempo.  McLaren, per uscire dalla crisi, sta approntando un programma che, per la complessità della sua natura, ha bisogno di un arco temporale più lungo per svilupparsi. Cerchiamo di capire cosa bolle nel calderone inglese. 

McLaren
McLaren MCL60

McLaren: superamento dei problemi di breve periodo

La sensazione è che McLaren debba vincere le difficoltà immediate nell’attesa di fissare degli elementi molto più importanti che possono darle in futuro la chance di competere a livelli più alti. Per uscire dalle sabbie mobili i destini della franchigia inglese vanno in qualche modo ad incrociarsi con la Ferrari. Il “pallino del gioco” è in mano al nuovo team principal, Andrea Stella, uomo che a Maranello è cresciuto e che una volta arrivato in Inghilterra ha fatto strada arrivando in cima alla gestione sportiva del team.

L’italiano, per ristrutturare il comparto aerodinamico di Woking, ha deciso di puntare su un pezzo grosso della scuderia modenese. Quel David Sanchez che si è dimesso in un vero e proprio fulmine a ciel sereno. L’aerodinamico, in precedenza, aveva lavorato con Stella quando questi era in Ferrari.

Sanchez sarà un “cavallo di ritorno” perché aveva precedentemente operato in McLaren, tra il 2007 e il 2012, come Senior Aerodynamicist e successivamente come Team Leader nel reparto “aero” prima di partire per Maranello nell’ottobre dello stesso anno. Dieci anni in cui David ha ulteriormente accresciuto le competenze prendendo ruoli di crescente responsabilità. 

Un bagaglio tecnico che gli ha permesso di delineare le linee guida della F1-75 e della derivante SF-23. Vetture che, al di là dei problemi che hanno manifestato, hanno rappresentato la vera alternativa al modello filosofico adottato da Adrian Newey con la RB18 e con la RB19.

Red Bull
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing), Gp Azerbaijan 2023

McLaren: la nuova galleria del vento primo passo per la rinascita

Giugno 2023, è questa la data che i dirigenti della scuderia britannica hanno evidenziato sul calendario. Il mese prossimo, o poco più avanti, dovrebbe essere varata ufficialmente la nuova galleria del vento. Uno strumento necessario, anzi di vitale importanza, per colmare il gap con la vetta. La struttura attuale, seppur ancora efficiente, mostra le classiche problematiche degli impianti datati. Serve tempo per mandarla a regime ed inoltre le velocità di esercizio sono più basse di quelle che può garantire il nuovo wind tunnel.

E’ direttamente Andrea Stella, neo team principal della scuderia, a spiegare quali siano le difficoltà che la squadra sta incontrando con un impianto troppo complesso e quindi inadatto a fornire risposte immediate.  La MCL60 è una monoposto che difetta nell’efficienza aerodinamica. 

Il grosso deficit è il tempo perso in rettilineo dove si evidenzia la grande resistenza del corpo vettura. L’obiettivo degli ingegneri è quello di produrre più carico con meno resistenza all’avanzamento. Ma per fare ciò servono impianti migliori. Le condizioni della pista non possono essere simulate correttamente dal wind tunnel attuale. E’ questa la fotografia del momento.

La galleria del vento che usiamo è più complessa rispetto a quelle di altre strutture mentre quella che avremo a disposizione a breve renderà il lavoro più semplice. Questo perché si riuscirà ad avere una migliore rappresentazione grazie, ad esempio, ai muri adattivi presenti in galleria che riflettono ciò che la macchina vede in pista. Di conseguenza, il DNA dei problemi è associato ad alcune limitazioni delle metodologie che abbiamo usato ora per anni e che in qualche modo sembrano proseguire nonostante un cambiamento di regolamento”. Parole, queste di Stella, raccolte da RN365

A breve, quindi, McLaren sarà in grado di confrontare i dati riportati dalla galleria del vento nascente e che è impiantata nel McLaren Technology Center con quelli della struttura utilizzata negli ultimi anni.

Con pochi test in pista e con le analisi CFD contingentate, il ruolo della galleria del vento è ancora centrale nella Formula Uno. Quindi rimanere indietro su questo punto significa allargare ulteriormente la forbice da quella cima che Woking vorrebbe raggiungere in un futuro non troppo distante.

McLaren
Il neo-team principal Andrea Stella e il CEO Zak Brown – McLaren Racing

McLaren: si cerca un nuovo motorista?

L’ulteriore mossa che potrebbe contribuire alla risalita della McLaren è il legame con un nuovo motorista. Il rinnovato matrimonio tra Woking e Mercedes per ora non ha dato i frutti sperati. Non che il V6 anglotedesco non sia in grado di fornire prestazioni valide. Le problematiche, negli ultimi tempi, sono state più telaistiche ed aerodinamiche come abbiamo avuto modo di spiegare nella parte iniziale di questo scritto. 

Brixworth fornisce ben quattro squadre, quindi manca quella sorta di legame compatto da cui può scaturire un vero e proprio blocco tecnico. Ma anche politico. Cosa che non guasta affatto nell’automobilismo di alto livello.

Per tale ragione Woking ha cominciato a guardarsi intorno, ben consapevole che il rapporto con la Stella a Tre Punte potrebbe interrompersi a fine 2025, quando si chiuderà questa stagione tecnica. Qualche tempo fa si era detto che McLaren poteva essere attratta dai propulsori Red Bull PowertrainsFord. Ipotesi per ora smentita da Chris Horner che ha ribadito che, almeno in prima battuta, il nuovo reparto di Milton Keynes fornirà solo Red Bull e la controllata AlphaTauri. 

“Abbiamo un po’ di tempo per decidere cosa vogliamo fare nel 2026 e oltre. E’ qualcosa che io e Stella stiamo rivedendo lentamente. Non abbiamo fretta e siamo molto contenti della Mercedes”, ha osservato Zak Brown, amministratore delegato della McLaren. Dietro queste parole si cela un pizzico di insoddisfazione per i V6 tedeschi.

Woking starebbe lavorando per ricreare un legame affascinante e avvolto da un’aura mitica: quello con Honda che riporta all’epopea Senna. Non è un mistero che Andrea Stella e Zak Brown abbiano preso contatti con la casa di Sakura che è iscritta al casellario dei motoristi 2026. C’è però da vincere la concorrenza di Aston Martin che sembra parimenti interessata a legarsi con la realtà nipponica. Lo scenario è fluido e si attendono novità nei prossimi mesi. 

Honda
Toshihiro Mibe, amministratore delegato Honda

Dal quadro su descritto, quindi, è chiaro che McLaren stia vivendo un vero e proprio momento di passaggio. Che, per natura, è una fase molto delicata. Tutti i tasselli del puzzle devono andare al proprio posto in maniera puntuale perché si corre il rischio che le speranze di risalire la classifica si tramutino in manovre inadatte a migliorarsi. Serve tempo, questa è la realtà.

Non mancano ambizioni e fondi al team di Zak Brown per potersi strutturare meglio e competere ad alto livello. L’obiettivo è quello di presentarsi al 2026 con tutti gli strumenti idonei per una guerra sportiva che sarà totale visto il coinvolgimento di ben sette motoristi e forse undici scuderie e considerando la probabile presenza di Andretti.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, McLaren, Honda

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