Più volte lo abbiamo sostenuto, più volte lo hanno ripetuto i diretti interessati: Mercedes correrà provando a massimizzare le opportunità che la pista offre senza avere troppe pretese fino al momento in cui sarà presentata la versione B della W14. Fino a questo momento il campionato degli uomini di Brackley è stato una sorta di altalena prestazionale con delle fasi di crescita e dei cicli discendenti.
Il Gran Premio di Azerbaijan ha rappresentato proprio un momento analogo visto che la monoposto concepita da Mike Elliott e ora affidata alle sapienti mani di James Allison, è sembrata essere un gradino sotto la Ferrari e leggermente indietro alla Aston Martin. Cosa che non si era verificata, per esempio, in Australia. Si conferma quindi la tendenza ad avere un pacchetto di mischia molto compatto alle spalle della Red Bull che anche tra i muretti di Baku si è dimostrata essere mattatrice totale della categoria.
Mercedes: chi si accontenta non gode
Le poche novità portate sulla monoposto non sono servite a cambiarne la dinamica prestazionale. Si trattava di update molto limitati, un antipasto rispetto a quello che vedremo ad Imola. Perché è ormai evidente che quella sia la data individuata per la svolta. Quindi, nel prossimo fine settimana di Miami, Mercedes dovrebbe correre con la stessa attitudine. Ossia provare a far funzionare al meglio quello che al momento si ha tra le mani senza sperare in miracoli di sorta.
Un atteggiamento al ribasso, quasi ad accontentarsi, che probabilmente ha condizionato i piloti. Anzi, a ben vedere, che ha fatto leva sul solo George Russell che non è stato autore di un gran premio da incorniciare. Il pilota di King’s Lynn non ha simulato soddisfazione e ha fatto autocritica quando ha ammesso di essere un po’ deluso da sé stesso. Dopo una buona partenza non è stato altrettanto efficace al restart post safety car andando largo e sporcando le gomme, cosa che ha determinato la perdita di posizioni su Stroll e Hamilton.
Alla fine George ha preso il punto suppletivo del giro veloce, ma per farlo ha dovuto fare un’ulteriore sosta ai box per montare la gomma a banda rossa, segno che la sua gara era fatalmente compromessa e che non aveva null’altro da chiedere all’evento. Ieri abbiamo avuto una sorta di conferma di un trend stagionale in cui, alle buone prestazioni sciorinate in qualifica, non ne corrispondono altrettante nei momenti in cui bisogna ottenere i punti.
La gara di Hamilton, invece è stata impostata su un registro diverso. L’inglese è partito bene ma il suo piano strategico è stato rovinato dall’ingresso della safety car che, in maniera piuttosto beffarda, ha praticamente distrutto il tentativo di undercut impostato dal britannico e dal muretto. Al rientro della vettura di sicurezza Lewis si è ritrovato invischiato nella pancia del gruppo e ha dovuto prodursi in una rimonta che comunque ha dato buoni frutti, visto che il quinto posto non è assolutamente da buttare stante la situazione in cui versa la W14. Chiaramente, anche in questo caso, parliamo di un brodino che non sazia.
Mercedes in difesa in attesa di tempi migliori
Uno dei problemi di questo fine settimana della Mercedes è stato il non avere individuato un setup efficace. Complice la mancanza di tre sessioni di prove libere che sono preziose nella definizione degli assetti, gli ingegneri della Stella a Tre Punte sono andati un po’ fuori rotta. Lo ha messo direttamente Toto Wolff dopo i 51 giri del Gran Premio di Baku. Una gara che il dirigente austriaco ha definito essere senza sussulti e nella quale ha trionfato la capacità di gestione delle gomme, come spiegato in un altro scritto.
Wolff ha riferito che a Brackley sono al lavoro sulla nuova versione della Freccia Nera. Il focus degli ingegneri capitanati da Allison non è quello di trovare altri punti di carico, ma di portare in pista una macchina che dia più fiducia ai piloti che evidentemente non si possono affidare totalmente al mezzo. Il team principal della Mercedes si è detto ancora convinto che la distanza con la Red Bull, che è molto ampia, può essere colmata nella stagione in corso.
Evidentemente, come spiegava George Russell qualche settimana fa, i dati che stanno emergendo dalle analisi computazionali sono molto incoraggianti. Chiaramente la pista deve confermare il trend e deve farlo subito. La W14 B, già a Imola, deve essere in grado di avvicinarsi sensibilmente alla RB19 e di tenere alle spalle Ferrari e Aston Martin. Altrimenti vorrebbe dire che si è perso troppo tempo.
Il momento che sta vivendo la Mercedes, che possiamo definire quasi di una inerte attesa, è stato ben fotografato da Andrew Shovlin, trackside engineer del team: “Non ci entusiasmiamo mai per il sesto e l’ottavo posto, ma è stata una giornata in cui la macchina non è stata particolarmente veloce e nessuno dei due piloti ha avuto molta fortuna durante la gara”.
“Non abbiamo molto da aspettare prima di portare un po’ più di prestazioni alla macchina e nel frattempo dobbiamo solo concentrarci sulla raccolta di quanti più punti possibili. Speriamo che la vettura sia un po’ più adatta alla pista di Miami e non vediamo l’ora di poter tornare in pista tra pochi giorni”, ha spiegato il tecnico.
Si evince che ci sia una buona dose di fatalismo nelle considerazioni del professionista inglese. Si spera infatti che Miami sia una pista più idonea alla W14 perché si ha la consapevolezza che da questo concept di vettura non si possono generare chissà quali prestazioni.
Tutto è dunque rinviato al Gran Premio dell’Emilia Romagna che si disputerà nella seconda metà di maggio. E questo il mese del riscatto per la Mercedes che che fa all-in sugli update messi in cantiere e che andranno a stravolgere la vettura così come l’abbiamo imparata ad osservare in questa prima fase del campionato del mondo 2023.
Tra sette giorni, in conclusione, non ci aspettiamo di essere qua a commentare una monoposto che ha sbaragliato la concorrenza, ma racconteremo, verosimilmente, di due piloti che saranno stati là a giocarsela ancora una volta con Ferrari e Aston Martin, raccogliendo le briciole che probabilmente il duo Perez – Verstappen, che sta dando vita ad un duello interno entusiasmante, lascerà sul tavolo.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, Albert Fabrega