Mercedes e Red Bull hanno passato diverse stagioni a suonarsele in pista. Ma, come se non bastasse il duello sportivo, le due compagini si sono scontrate su altri fronti. Su quello politico sicuramente con continue manovre atte ad imporre la propria visione strategica per ottenere vantaggi tecnici. Ma confronti ancora più diretti ci sono stati anche nel tentativo di indebolire l’avversario facendo crescere i propri ranghi.
Red Bull, quando ha iniziato a metter su il proprio reparto powertrains, ha volto il suo sguardo a Brixworth, sede del Mercedes AMG High Performance Powertrains, quel reparto che per anni ha sfornato i propulsori più efficaci della Formula 1. E qualche ferita l’ha inferta visto che è stata capace di convincere diversi ingegneri a trasferirsi qualche chilometro più in là.
All’epoca dei fatti Toto Wolff parlò di figure minori, ma non a caso il reparto guidato da Hywel Thomas è stato via via assorbito dal gruppone e oggi non sembra più essere il punto di riferimento, superato dalla Honda che detta legge da due anni e più. A conferma che l’emorragia si fece sentire arrivarono le controfferte di Mercedes che provò ad alzare gli stipendi. Manovra alla quale Red Bull rispose con un rilancio inarrivabile per la Stella a Tre Punte.
Questa, che fu più di una scaramuccia, ha segnato il rapporto tra i due team che oggi non perdono occasione per stuzzicarsi, anche mediaticamente. Forse, anche per l’onta subita, Mercedes ha strappato una figura di rilievo alla Red Bull. Per ora gli effetti del passaggio di Jayne Poole non si sono fatti sentire, ma potrebbero essere evidenti nei prossimi tempi.
Mercedes pesca in casa Red Bull
La Poole, già Chief Operating Officer della Red Bull, è stata assunta come consulente speciale nella scuderia di Brackley con il ruolo di consigliere. Il suo compito sarà quello di ristrutturare la squadra dall’interno dopo aver valutato i punti di forza e di debolezza. Ecco perché gli effetti del suo lavoro non sono ancora tangibili.
Dopo un lungo dominio nel quale Mercedes ha imposto anche il suo modello organizzativo, è giunto il tempo per rivedere alcune dinamiche che, evidentemente, stanno contribuendo all’arretramento prestazionale di una scuderia abituata a primeggiare in ogni ambito. Wolff ha compreso che la sua leadership avesse bisogno di una rinfrescata e di essere puntellata da una visione esterna. E quale miglior punto d’osservazione se non quello di chi Mercedes l’ha scalzata dalla vetta della categoria?
“Di tanto in tanto, se un’organizzazione diventa matura, segue i suoi processi, le sue strategie e ha successo, è necessario ottenere una prospettiva esterna e per scuoterla. Avere qualcuno che entra con occhi nuovi, guardando le cose in modo molto neutrale, è vantaggioso”, ha spiegato il dirigente viennese a Motorsport. “Quindi, di tanto in tanto, anche in un’organizzazione di successo, è necessario paracadutare brave persone esterne perché ti aiutano a fare il passo successivo“.
Wolff ritiene di aver operato un’acquisizione di livello perché considerata la Poole una delle artefici del successo della Red Bull visto come è stata in grado di strutturare il team. Averla in Mercedes significa portare prezioso know-how a casa e, contestualmente, sottrarlo alla concorrenza.
“Jayne è una persona che ho ammirato nel tempo. L‘ho conosciuta dieci anni fa e con lei ho sempre avuto un rapporto molto rispettoso. Ha lavorato per un nostro concorrente, ma puoi rispettare le persone che lavorano per un competitor e riconoscere le loro capacità. Il suo ruolo in Red Bull è stato, a mio parere, una parte molto importante del successo del team negli ultimi anni”.
“Volevo assumere Jayne da molto tempo, ma non è mai stata un’opzione concreta. Ora lo è diventata. È una grande aggiunta, porta molto di know-how. Avere il suo sguardo sulle cose è un vantaggio molto molto forte per l’organizzazione“.
Siamo nella settimana del Gran Premio di Monaco. L’attesa sta per finire, tra pochi giorni osserveremo le muove forme della W14 rivista per poi saggiarne (parzialmente) la validità su un tracciato non di certo amico dell’aerodinamica e così particolare da non risultare pienamente probante.
Quel che potremmo vedere è una vettura che abbandona la sua filosofia estrema per abbracciare la causa tecnica della Red Bull. Fatto che evidenzia quanto Mercedes, per provare a tornare a vincere, voglia “copiare” strade aperte dai rivali di Milton Keynes.
Quelle di Wolff e dei suoi sembra una resa quasi incondizionata: dopo anni in cui la Stella a Tre Punte è stata il riferimento unico ed assoluto della F1 è ora “costretta” ad appiattirsi su modello diverso e più efficace. Da qui la rivoluzione tecnica, da qui la necessità di farsi indicare il cammino da Jayne Poole.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG