Indecifrabilità. Questo il concetto che emerge dopo le prime due ore di attività nel weekend del Gran Premio di Miami 2023 in casa Mercedes. Sessioni in cui gli uomini di Brackley hanno fatto un lavoro leggermente diverso rispetto ai competitor, come sta accadendo spesso in questa stagione. La sensazione è che ci si sia focalizzati più sulla gara della domenica che sul giro push. Ma nonostante ciò qualche problema è emerso e gli stessi protagonisti Della scuderia non lo hanno negato.
Se dopo Fp1 erano emersi segnali positivi, con il mutare delle condizioni della pista che è diventata più fresca abbiamo trovato, in Fp2, una W14 meno stabile che ha mostrato di non aver centrato ancora l’assetto più efficace. Qui sotto ecco il riassunto del lavoro svolto dai due piloti in cui si evidenziano le differenze tra i due turni di libere:
Fp1
George Russell | 18 giri | 1:30.125 | P1 | Media, Media, Morbido |
Lewis Hamilton | 24 giri | 1:30.337 | P2 | Media, Media, Morbido |
Fp2
Lewis Hamilton | 23 giri | 1:28.858 | P7 | Media, Morbido, Media |
George Russell | 21 giri | 1:29.216 | P15 | Media, Morbido, Media |
Mercedes W14: il calo termico tra Fp1 e Fp2 ha spiazzato piloti e tecnici
L’approccio al weekend da parte degli uomini della Mercedes ha dovuto tenere conto di una pista interamente riasfaltata. Cosa che ha imposto un lavoro di comprensione extra per ricalibrare i vecchi dati che erano stati accumulati l’anno scorso intorno all’Hard Rock Stadium. Lavoro che non è cominciato nella migliore delle maniere per Russell che ha perso metà seduta per cambiare la cremagliera dello sterzo. Ma, nonostante ciò, l’inglese era stato in grado di chiudere in P1 usando un nuovo treno di soft nelle fasi finali con pista che andava progressivamente migliorando.
Hamilton, che nella prima fase si era dedicato a long run su gomma media con più carico di carburante, aveva sfruttato le medesime condizioni per completare una doppietta che lasciava ben sperare. Nelle Fp2 lo scenario è mutato. Con le temperature più fresche tipiche della prima serata, entrambi i piloti hanno lottato con il bilanciamento della vettura. Il team, nella notte, ha molto lavoro da fare per analizzare i cambiamenti nel comportamento della vettura tra le sessioni e apportare miglioramenti per le qualifiche.
A fine sessione, nonostante tutto, Hamilton si è detto fiducioso di poter portare la macchina più avanti: “Non siamo stati particolarmente veloci. E’ stata una lotta là fuori. L’aderenza è piuttosto bassa su questa nuova superficie. È scivoloso, in particolare per il retrotreno. La temperatura della pista oggi era molto alta, quindi c’era un sacco di scivolamento”.
Il sette volte iridato ha evidenziato quanto sia cambiata l’asfalto da una sessione all’altra: “Le FP1 sembravano abbastanza buone, ma il nostro ritmo nelle FP2 è stato un calcio nello stomaco. Stiamo provando molte cose diverse e continueremo a lavorarci. Ci riuniremo, vedremo se possiamo fare qualche modifica al set-up e portare la macchina in una posizione migliore. È un grande fine settimana qui e un ottimo posto dove stare, quindi ci sono ancora aspetti positivi”.
Dalle parole di Hamilton si evince che durante Fp2 gli ingegneri abbiano provato diversi assetti senza però imboccare la direzione giusta. Ora c’è da capire se questi test erano mirati a portare la macchina in condizioni più estreme o se semplicemente il cambio delle caratteristiche del tracciato ha mandato fuori strada tecnici e piloti.
Russell ha rivisto le stesse scene vissute un anno fa: “Non mi è sembrato troppo dissimile dall’anno scorso qui a Miami. Nel 2022 siamo stati i più veloci il venerdì, ma poi siamo stati eliminati in Q2, al sabato. Quest’anno, la macchina è cambiata anche durante la sessione. Le FP1 sono state un po’ disordinate. Nelle FP2 mi sentivo forte sul medium run, ma quando abbiamo montato la gomma morbida, la macchina non funzionava. Abbiamo capito perché è andata così e, fortunatamente, abbiamo il tempo di apportare miglioramenti durante la notte. Sono margini sottili là fuori”.
Russell ha sottolineato come la riasfaltatura non abbia funzionato. Il “63” ha parlato di vera e propria anomalia alludendo ad un manto che non ha fatto il suo dovere. Ciò che ha generato problemi e la guida fuori traiettoria perché non appena si esce dalla zona ideale si perde immediatamente tutta l’aderenza. Le parole del talento di King’s Lynn sono votate al pragmatismo e al realismo senza perdere una vena d’ottimismo:
“Guardando al sabato, se tutto va bene, non c’è motivo per cui non possiamo essere davanti a Ferrari e Aston Martin. Come abbiamo visto nelle prime quattro gare, il campo è molto stretto tra tutte e tre le squadre. Se massimizziamo tutto possiamo essere ricompensati e saltare davanti a loro. Sappiamo di avere il potenziale, ma dobbiamo migliorare da un giorno all’altro”.
Mercedes W14: passo gara ok, giro push da rivedere
Nella prima ora di lavoro la Mercedes ha svolto un programma sfalsato rispetto agli altri. L’aver installato le gomme morbide durante una fase in cui la pista era molto migliorata, probabilmente, ha dato indicazioni non proprio veritiere. La vettura si è ben comportata, ma chiaramente il suo potenziale non è quello da piazzare una doppietta finale. Tuttavia, ha spiegato Andrew Shovlin, la macchina era in una buona finestra che ha permesso ai piloti di prodursi in un push lap molto valido.
È bastato che la pista cambiasse termicamente e che venissero apportate alcune leggere modifiche alla W14 per ottenere prestazioni del tutto diverse: “Abbiamo apportato alcune sottili modifiche alla vettura prima delle FP2, ma è diventato subito evidente che in condizioni più fresche la macchina era meno efficace con gomme nuove”.
Nonostante la bandiera rossa (causata da Charles Leclerc, ndr) che ha di fatto limitato i run “high fuel”, il ritmo era buono. Uno dei problemi tipici del Gran Premio di Miami è la difficoltà a prodursi nelle manovre di sorpasso. Ecco perché è fondamentale provare a partire quanto più avanti è possibile e, quindi, è necessario migliorare il giro singolo che in Fp2 non è uscito. “Dobbiamo migliorare il nostro bilanciamento sul giro singolo questa sera, altrimenti affronteremo una domenica frustrante”, ha detto chiaramente Shovlin che ha ribadito che i problemi emersi sono stati letti bene e che gli ingegneri sanno su cosa lavorare. Tra Fp3 e le qualifiche sapremo se effettivamente sarà stato così.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG