lunedì, Dicembre 23, 2024

Red Bull si garantisce un vantaggio strategico sui carburanti eco grazie a Ford

L’accordo tra Oracle Red Bull F1 Racing Team e Ford annunciato il tre febbraio scorso in una kermesse newyorkese affonda le sue radici in un mancato legame che, ad un certo punto del 2022, sembrava solo una formalità da ratificare. Anzi, a ben vedere, il matrimonio era stato annunciato in alcuni Paesi ove erano state registrate le società commerciali formate dal team austriaco e dalla Porsche. Poi, in un tira e molla che aveva a che fare con la divisione dei poteri, è tutto clamorosamente saltato.

Lo abbiamo raccontato diverse volte: Milton Keynes pretendeva un certo grado di libertà che Volkswagen non era disposta a concedere essendo un gruppo accentratore, abituato a dettare la linea più che a subirla. L’accordo siglato con Sauber, tramite Audi, l’altra controllata del marchio tedesco, lo dimostra poiché Ingolstadt ha apposto un forte controllo sulla struttura di Hinwil. E la nomina di Andreas Seidl ad amministratore delegato della scuderia che corre, nel 2023, ancora sotto le effige dell’Alfa Romeo, ne è testimonianza.

Porsche, agli occhi della Red Bull, aveva alzato troppo l’asticella delle pretese perché chiedeva un ingresso pieno in società. Cosa che Mateschitz era disposto a concedere, ma non chi gestisce direttamente il team. Difatti, prima della scomparsa del magnate austriaco, si registravano delle frizioni in tal senso, con Horner e Marko a pretendere quell’autonomia che è uno dei segreti dei tanti successi della scuderia dei “Tori caricanti”.

Red Bull
Red Bull Ford

Red Bull – Ford: accordo tecnico

Il matrimonio con Ford è solo stato pubblicato, ma si consumerà a partire dal 2026. In questi tre anni, quindi, Red Bull sarà ancora legata a Honda che fornirà i propulsori che non verranno costruiti a Milton Keynes, bensì in Giappone. Nelle stagioni di transizione ci sarà uno scambio di conoscenze, specie sul fronte dei veicoli elettrici. Un ambito nel quale Ford ha investito miliardi di dollari.

Know-how che sarà decisivo stante le nuove regole 2026 che aumentano la portata dell’MGU-K e la relativa capacità di immagazzinare energia elettrica. Red Bull si sentiva carente proprio su questo versante e l’aver colmato le difficoltà rende più semplice il produrre da sé propulsori molto complessi che devono competere con analoghe unità concepite da veri e propri colossi dell’automobile.

Ma la F1 si muove convinta anche verso una maggiore sostenibilità ambientale, cosa che impone l’amministrazione di nuove tecnologie sul fronte carburanti. Elementi, questi citati, che rendono l’accordo con Ford non solo strategico ma necessario. Per entrambe le parti. 

Mark Rushbrook, Global Director di Ford Performance Motorsports, ha sottolineato la coesione tra la visione dell’azienda del Michigan e quella della F1 americana basata sull’iniziativa Net Zero Carbon 2030. “Questo è importante per noi perché abbiamo un impegno per la sostenibilità. È uno dei nostri pilastri”, ha spiegato il manager a RN365.

L’elettrificazione è un processo inarrestabile, ma a livello globale i motori endotermici saranno utilizzati ancora a lungo. Da qui l’impegno di Ford nello sviluppare carburanti green drop-in, ossia che possano adattarsi ai motori attuali: “Sappiamo che un combustibile ‘responsabile’ verrà utilizzato in alcuni mercati. Quindi stiamo già assistendo a un cambiamento nei carburanti e in molte serie di sport motoristici in cui siamo già stati. Finora abbiamo fatto un po’ da soli. Abbiamo usato un carburante a basse emissioni di Co2 in un Ford Ranger Raptor a Baja, l’anno scorso”.

Red Bull
F1 Net Zero Carbon 2030

Un prezioso know-how da mettere a supporto di Red Bull e dei programmi della stessa F1. L’approccio di Ford è propositivo ma non chiuso ad apprendere ulteriormente. Un politica bidirezionale in cui si punta a contribuire ma anche ad imparare. La partnership con il colosso dell’automobile consentirà al team di Milton Keynes di appoggiarsi alla vasta conoscenza dell’azienda sul lato elettrico del business.

Nonostante ciò, Rushbrook ha confermato che Ford è aperta a estendere i consigli su tutta la linea, oltre che a trarre degli insegnamenti: “Il nostro obiettivo iniziale è stato l’elettrificazione ed è ancora molto forte. Ma la realtà è che c’è anche molto che deve essere sviluppato sul lato ICE e tanto a cui possiamo contribuire. C’è molto che possiamo imparare”.

Quindi, mentre siamo entrati con un focus sul’elettrificazione, abbiamo detto fin dall’inizio che siamo disposti a capire altre cose. Tutto ciò che Ford Motor Company può fare per aiutare sarà fatto. Così come siamo disposti a fare tutto per imparare”. 


Red Bull – Ford: accordo commerciale

La crescita delle competenze tecniche va di pari passo con le necessità commerciali delle due parti coinvolte nel legame. Ford svilupperà competenze utili a riversare nel comparto dell’automotive. Ed è questo uno dei motivi veri per i quali il gruppo statunitense si è lasciato ammaliare dalla sirene Red Bull. Ma i vantaggi saranno tangibili anche per il team austriaco. 

Red Bull
Mark Rushbrook, Global Director di Ford Performance Motorsports

Penso che per noi, dal punto di vista strategico, sia un rafforzamento”, aveva spiegato Horner che aveva aggiunto che legarsi con un partner esterno era ormai una necessità. Ford unica opzione? No, ma forse la più vantaggiosa: “Avremmo potuto farlo senza Ford? Sì. Ma ci rende migliori con Ford? Assolutamente sì. Quindi, sapete, il loro approccio è simile. Si tratta di uno scambio commerciale e tecnico e siamo molto soddisfatti del risultato. E credo che, se la Ford voleva tornare in Formula Uno, questa sia una buona strada per loro senza dover creare un’intera unità da zero.

Noi, invece, abbiamo il vantaggio di attingere alle conoscenze e di sapere quanto sia profonda la loro capacità di ricerca e sviluppo. Hanno investito nella tecnologia ibrida per la loro gamma di veicoli elettrici“. Queste le considerazioni di Horner di qualche settimana fa.

Un matrimonio di reciproca convenienza, insomma. Per Red Bull che può completare il suo reparto powertrains con capitali freschi e competenze decisive per poter competere ad alti livelli. Ma anche per avere ulteriori sbocchi commerciali per un marchio, quello delle bibite energetiche, conosciuto in tutto il globo ma sempre più oggetto di concorrenza feroce.

Ford, dal canto suo, non poteva scegliere una sposa migliore della squadra che è riuscita a spezzare l’imperio della Mercedes e che, contestualmente, tiene a bada da tre lustri una Ferrari battuta con sistematicità e senza appello. Nonostante le ere motoristiche, nonostante i tanti cambi regolamentari.

Ford conosce bene i numeri che Liberty Media sta producendo in termini di ricavi e dividendi e non vuole stare lontano da un business che, tra le altre cose, sta diventando sempre più americano. Un vantaggio strategico di non poco conto per un’azienda del Michigan che nel mondo è percepita come un’eccellenza a stelle e strisce.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing, Ford

Articoli Collegati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Resta Collegato

3,584FansMi piace
1,032FollowerSegui
7,558FollowerSegui
- Advertisement -

Meteo Prossimo GP

Abu Dhabi
nubi sparse
22 ° C
23.1 °
22 °
68 %
3.6kmh
40 %
Lun
22 °
Mar
22 °
Mer
22 °
Gio
22 °
Ven
22 °
- Advertisement -

Ultimi Articoli

- Advertisement -
Change privacy settings