Il venerdì del Gran Premio di Monaco per la Red Bull si è chiuso con due sessioni nelle quali sono stati raccolti molti dati in vista di un turno di qualifiche che da queste parti ha un valore inestimabile. Nella prima ora le cose non erano andate proprio per il verso giusto. “Abbiamo provato delle modifiche all’assetto che non sono piaciute a Verstappen. Adesso faremo delle variazioni importanti per vedere se nelle PL2 riusciremo ad andare incontro alle sue indicazioni. Non sono particolarmente preoccupato. Sergio Perez non ha segnalato particolari problemi“. Queste le parole di Chris Horner nella pausa tra le due ore di lavoro odierne.
Nelle seconde libere bisognava capire se gli effetti delle modifiche all’assetto apportate alla vettura n°1 avevano sortito gli effetti desiderati. I primi segnali sono stati subito incoraggianti perché Max, in radio, si è immediatamente aperto affermando che la macchina era migliorata drasticamente nelle curve lente rispetto al mattino. Tra l’altro, a margine, bisogna segnalare che sulla RB19, sulla parte destra dell’ala posteriore, è apparsa un’evidente striscia di flow viz per studiare i flussi in quella zona. Non si è lasciato nulla al caso, quindi, in casa Red Bull.
Red Bull: Verstappen fiducioso ma con riserva
Aver chiuso in testa alla lista dei tempi le Fp2 è stata un’iniezione di fiducia per Verstappen che, dopo aver chiesto ed ottenuto un radicale cambio di setup per limitare i sobbalzi che lo avevano condizionato negativamente nella prima ora di lavoro, si è detto più soddisfatto del comportamento della sua monoposto. Buone sensazioni su una pista in cui più cresce il feeling con la macchina più si riesce a girare vicino ai muretti.
Max, in ogni caso, è rimasto abbottonato e ha mostrato ancora una certa preoccupazione per una prima sessione difficile. “Sono state delle libere complicate. Nella prima ora non ero contento di come andava la macchina; nella seconda la vettura era più competitiva. Rispetto alla Ferrari la nostra macchina manca un po’ di guidabilità e dobbiamo lavorare su questo“.
“Siamo molto vicini e quando sei al limite c’è bisogno di qualcosa in più, pensiamo di avere margini di crescita per andare meglio domani in qualifica. Nel complesso un inizio difficile ma una buona conclusione. Le Aston Martin? Bene ma dobbiamo costruire un po’ più di margine per stare davanti”.
In Red Bull, quindi, c’è la percezione che ci sia ancora del potenziale da sbloccare e che la cosa possa avvenire dopo i consueti round tra ingegneri e piloti in seguito all’analisi dei dati raccolti. Certo è che la RB19 potrebbe essere meno dominante che in altre situazioni proprio a causa delle peculiarità del tracciato del Principato di Monaco. Lo sperano soprattutto in Ferrari, Aston Martin e Mercedes.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing