giovedì, Novembre 21, 2024

Red Bull: Perez in pole lavorando ai fianchi Verstappen

Ciò che divide la sfortuna dalla responsabilità è una linea molto sottile, abbozzata, quasi impercettibile. Osservando il turno di qualifiche del Gran Premio di Miami 2023 qualcuno potrebbe dire che Max Verstappen, il caposquadra della Red Bull, sia stato sventurato perché limitato nella sua azione nel momento clou dalla bandiera rossa causata da Charles Leclerc, un altro pilota che balla su questa staccionata immaginaria che divide i due concetti succitati. 

La verità forse è meno astratta e riconduce a ciò che l’olandese ha fatto nel primo assalto della Q3 quando, preso dalla foga, ha commesso un errore piuttosto banale che di fatto gli ha impedito di marcare un tempo valido. È normale che nelle ultime concitate fasi del turno di qualifica qualcosa potesse andare storto, specie se in pista c’erano diversi piloti che potevano ambire alla pole position e che avrebbero spinto oltremodo, così come ha fatto il numero 16 della Ferrari.

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Max Verstappen a bordo della Red Bull RB19 con la livrea “Miami edition”

Red Bull: Verstappen sbaglia e non nega le sue responsabilità

Quella di Max, per come erano andati i tre turni libere e per quanto consistente era il passo che la Red Bull RB19 aveva dimostrato di possedere, era una pole position praticamente annunciata. Ma, come si usa dire spesso, “chi entra papa nel conclave, ne esce cardinale”. Ed è proprio quello che è accaduto. Il favorito assoluto dai bookmaker e dagli osservatori è andato incontro ad uno dei peggiori turni di qualifiche degli ultimi tempi visto che partirà nono e, cosa più grave, osserverà da lontano il compagno di squadra che si accomoda sotto ai semafori. La vita placida del pole sitter.   

Dopo una serie cadenzata di “bip” che coprivano carinerie verbali di stampo oxfordiano, Max non ha negato le sue responsabilità appena uscito dall’abitacolo della sua fedele compagna di viaggio: “È stato un mio errore quello nel primo giro in Q3. Ho cercato di portare la vettura al limite e poi mi sono affidato un po’ alla fortuna, sperando che non ci fosse una bandiera rossa. Sono cose che capitano su un circuito cittadino. Sono arrabbiato con me stesso. Domani sarà dura, ma forse con la nostra macchina sarà meno difficile. Il mio obiettivo minimo è la seconda posizione”.

Diciamolo pure: Verstappen ha tutte le possibilità di avere la meglio dei piloti che lo dividono dal compagno di squadra. Il passo gara mostrato in Fp2 è stato impressionante e il DRS della creatura di Adrian Newey ha un’efficacia così schiacciante che superare i rivali che si troverà dinanzi sarà un’operazione semplice e anche particolarmente noiosa per chi la osserva. L’unico vero avversario è Sergio Perez che, se sarà in grado di gestire la gara e di non smarrirsi nelle problematiche che si possono verificare su un circuito cittadino (vedasi safety car concrete e virtuali), ha la grandissima possibilità di portare a casa il GP e di issarsi in testa alla classifica.

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) cerca la concentrazione durante le qualifiche del Gran Premio di Miami 2023

Red Bull: Sergio Perez punta alla testa della classifica

Perez l’aveva fatto intendere dopo il Gran Premio d’Azerbaijan: il suo obiettivo per il GP di Miami era quello di fare uno sgambetto al compagno di squadra cercando di prendersi la vittoria e la prima posizione nella classifica generale. Sergio crede al titolo perché ha una macchina in grado di permettergli di lottare e soprattutto poiché ha un team che quest’anno non gli sta mettendo i bastoni tra le ruote, lasciando strada libera ai suoi alfieri, consci del vantaggio prestazionale sulla concorrenza.

Credo sia stato il mio weekend peggiore in qualifica. Non riuscivo a capire come recuperare quei decimi che mi mancavano da Max e dalle Ferrari”, ha spiegato il messicano nelle interviste riservate ai primi tre. “Ho resettato tutto, abbiamo fatto un piccolo cambiamento prima delle qualifiche e tutto ha preso vita. Abbiamo giocato un po’ con gli strumenti che avevamo e abbiamo messo insieme il giro quando contava”. 

Non riuscivo a mettere insieme le cose, era uno di quei weekend in cui non sei in grado di prendere fiducia con la macchina. Questo asfalto, poi, è molto sensibile alla temperatura. Mi sto godendo il duello con Max, lo affronto gara per gara. Ringrazio il team per il lavoro. Sarà una buona opportunità visto che partiremo dalla pole”. 

Perez, dunque, voleva fare un tiro mancino al collega di garage. Il primo round è andato a suo favore, ma ora c’è da confermarsi nel momento che conta. Anche perché le insidie e le incognite sono tante e potrebbero essere acuite dalla pioggia che potrebbe scendere proprio nelle fasi di gara. Un ulteriore elemento sparigliante che in questo momento il messicano non avrebbe desiderato.

Sarà una gara nella gara, quindi. Quella classica che consiste nel tenere a bada gli avversari e l’altra che si giocherà sul piano psicologico. Una partita che in questo momento Perez pare stia vincendo rispetto a Max Verstappen che risulta spesso nervoso. Cosa che si percepisce sia nella dialettica che ha all’interno della vettura con il suo ingegnere, Gianpiero Lambiase, sia in una serie di piccoli e grandi errori commessi e che di fatto non gli hanno permesso di prendere il largo in classifica.

Red Bull
Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) ritira il premio del poleman del Gp di Miami 2023

Sergio sta tallonando letteralmente Max e questa situazione genera pressione sull’olandese che non era abituato, almeno negli ultimi anni, ad avere un compagno di squadra così solido, veloce e concreto. Nei giorni passati abbiamo parlato di un replay della stagione 2016. La superiorità schiacciante della RB19 sul resto della concorrenza consente ai piloti di avere strada libera e di non dover sottostare a ordini imposti dall’alto. Cosa che si verificava quando il margine prestazionale era meno ampio di quello che oggi riscontriamo.

Numeri alla mano, Perez ha la concreta possibilità di arrivare al prossimo Gran Premio di Imola che apre la stagione europea in testa alla classifica mondiale. Un fatto che nessuno poteva prevedere prima dell’avvio del campionato 2023. Questo, ovviamente, sulla carta. Chiaramente c’è un gran premio da disputare e sappiamo che Max Verstappen, in gara, metterà il coltello tra i denti e si produrrà in una rimonta feroce. Basterà per insidiare Perez? Lo capiremo poco prima di mezzanotte.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing

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7 Commenti

  1. 1.Se SP vince anche qua sarebbe un colpo per MV, dato che nel 2021 Checo era il suo maggiordomo di fiducia.
    Capitolo FE
    Già i mesi scorsi c’eran fior di articoli sulle critiche rivolte a CL.Noto da parte dei media italiani, il rimarcare ogni volta le qualità del monegasco, quasi per assolvere ogni errore faccia. Nessuno mette in dubbio la sua qualità, ma servon fatti, non parole.

  2. 2. Quindi che dica di voler vincere il titolo è ok, ma serve farlo. Come dice qualcuno poco simpatico ai media ita (forse perchė ha vinto tanto, del resto con ingegneri di assoluto lvl vince chi progetta l’auto migliore, poi se uno si inventa complotti FIA verso la propria Scuderia..beh, forse la realtà non gli piace e preferisce fantastolicare..) il tutto è una maratona, non una gara.

  3. 3.Ne consegue che puoi anche vincere le prima 2-3 gare,a se poi perdi le altre e fai errori vinci il titolo?Se si fan pole (mettiamo anche 120) ma poi nessuna di esse si truta in vittoria vinci il titolo?Vediamo la percentuale di chi vnce la domenica facendo prima la pole. A casa mia le gare si vincon la domenica, mica il sabato.

  4. 4. Ora si sta tutto americanizzando, ma i punti si fan domenica. Essendo il calendario una maratona è inutile (se non sciocco) esaltarsi per poche pole, se poi non vinci il titolo. Inoltre, le critiche dei media nei confronti CL derivano anche da tutti i soprannomi dati da Vanzini & Co (Gené con la camocetta SF peraltro conferisce al programma una neutralità spiazzante), chiamare un pilota che non ha ancora vinto predestinato..ci vuol coraggio. Non mi sembra poi che CL sopporti la pressione come LeBron (forse agli esaltati tifosi che sognano il mondiale quando già ora la classifica parla…)

  5. 5.Il titolo non si vince se fai pole ma la domenica perdi, non mi sembra un concetto difficile. Inoltre sarebbe bello che ogni testata giornalostica italiana trattasse alla PARI tutti i piloti, e non solo il beniamino di casa (l’imparzialità, questa sconosciuta). Se il beniamino fa errori lo si critica, nessuno è mai andato pesante, i risultati parlano. Se uno poi decide di negare i fatti è un altro discorso.

  6. 6. Urgerebbe, oltre a un EQUO trattamento per i piloti, anche lucidità, razionalità (almeno un minimo, se chiedo troppo) nelle analisi dei fatti e nelle argomentazioni. Ormai siamo a metà maggio, ma la classifia parla già. Vi sembra realmente possibile (siate RAZIONALI) che CL vinca il titolo, con gli errori che fa (pure l’anno scorso, dove la scusa della macchina da parte dei tifosetti da bar dato che il mezzo l’aveva alla grande)?Dai, siamo/siate RAZIONALI. Credo ogni pilota abbia detto di volere il mondiale, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.Quindi far pole ma non vincer la gara secondo voi è il modo per vincere il TITOLO?Far due gare ottime e le altre inesistenti portano a vincere il TITOLO?

  7. Azzardare e non avere una visione di gara COMPLETA (il pilota sì corre, ma dovrebbe avere una vaga idea di ciò che fan gli altri, al di là delle scuse accampate. Chissà come faceva PROST allora o ancora prima, a vincere. Loro avevano visione, anche ora ci son piloti così. Tifosi rosso, anima in pace, non si sta parlando di CL.)porta a vimcere il titolo?Diendere e giustificare sempre CL, chiamarlo predestinato, accanirsi contro le stampa inglese (rea di aver detto la verità, che evidentemente ai tifosi di CL fa male, dato che scelgon di non vederla) aiuterà CL a vincere il titolo?Ai posteri l’ ardua risposta…

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