Domenica, prima dell’avvio del Gran Premio di Monaco, l’avevamo definito l’outsider. Fernando Alonso, in effetti, non è poi andato così lontano dalla vittoria che, su pista asciutta, non sembrava essere più una possibilità. Ma Giove Pluvio aveva deciso di sparigliare le carte aprendo nuovi scenari che Max Verstappen, in uno stato di grazia senza precedenti, è stato comunque capace di gestire arrivando al quarto acuto stagionale in una sinfonia suonata dalla sola orchestra della Red Bull.
No, l’imperio di Milton Keynes non è stato spezzato. Nemmeno su una pista che a sentire Helmut Marko e Chris Horner era un vero e proprio spauracchio. Le ragioni che alimentavano certi timori c’erano a vedere come sono andate le qualifiche, ma in gara la RB19 si è dimostrata essere nuovamente un martello pneumatico che non ha fatto sconti alla concorrenza.
Red Bull: Aston Martin “regala” il GP di Monaco a Verstappen
La strategia della Aston Martin è stata messa sotto i riflettori subito dopo la gara. Ci si è chiesti, in parole semplici, se Alonso, montando direttamente le gomme da pioggia, potevae avere la meglio di Verstappen. L’asturiano ha spiegato l’evoluzione della decisione che alla fine non è risultata efficace: “Per me, era molto chiaro che la pista in quel giro in cui ci siamo fermati era completamente asciutta, meno curve 7 e 8. Quindi, come avrei fatto a mettere le intermedie? Il 99% della pista era completamente asciutta“.
“Le previsioni del tempo davano un piccolo acquazzone. Avevamo molto margine dietro di noi per mettere le gomme da asciutto e, se necessario, intermedie. Quindi, questa era la scelta più sicura. Ma in quel minuto e mezzo che mi ci è voluto per tornare alle curve 5, 6 e 7 tutto è cambiato“.
“Non credo che avremmo avuto alcuna possibilità, ad essere onesti. Siamo stati coraggiosi con la strategia. Non è normale uscire in prima fila della griglia e scegliere gomme dure, cercando di fare l’opposto dei leader. Questo dimostra l’impegno della squadra e quanto tutti fossero aggressivi cercando di ottenere la vittoria“.
Cosa ci racconta questa onesta ricostruzione del pilota spagnolo? Semplice: che Red Bull, nonostante un circuito poco amico, la pioggia l’imprevedibilità e gli altri eventi potenzialmente devianti è riuscita a tenere la barra dritta senza perdere la testa. Ad essere precisi la cosa si è verificata con Verstappen che, sebbene abbia leggermente baciato le barriere in un paio di circostanze, non ha mai perso il controllo della situazione. Cosa che invece non riusciva a fare Sergio Perez che, dopo una qualifica orrenda, è stato protagonista di una gara altrettanto pessima.
Non che ce ne fosse bisogno, ma questo è l’ennesimo segnale di una strada tracciata che porta Max dritto verso l’iride. Col compagno in difficoltà e col competitor più accreditato che non sfrutta l’occasione che la roulette di Montecarlo ha offerto, Verstappen si è visto il cammino spianato verso la prima vera fuga del campionato 2023.
Red Bull gode dell’assenza di Ferrari e Mercedes
A favorire ulteriormente l’olandese, che davvero non ha bisogno di aiuti visto il blocco di potere che riesce a creare col suo team sempre impeccabile nelle chiamate e con la sua vettura che si rivela adatta ad ogni circostanza, ci sono le difficoltà in cui versano la Ferrari e la Mercedes, quelli che dovevano essere i team più pronti a dare scacco alle vetture di Milton Keynes.
Il Cavallino Rampante non ha ancora battuto un colpo, gli “uomini in nero” hanno portato la macchina rivista ma fino a al prossimo gran premio non si potrà capire se le modifiche sortiranno effetti. Nel frattempo, col Gp di Spagna, saremo alla settima gara sulle 22 previste in calendario. Un terzo di stagione archiviato con un solo padrone a dettar legge. Quel possibile outsider che invochiamo rimarrà probabilmente un oggetto misterioso in un mondiale che parla sempre più olandese.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin, Oracle Red Bull Racing