giovedì, Novembre 14, 2024

Max Verstappen e il peso dell’accerchiamento

Il Gran Premio dell’Azerbaijan 2023 ha lasciato qualche piccola scoria in Max Verstappen. Inutile girarci intorno, il campione del mondo in carica era giunto in terra azera per imporre ancora una volta il suo imperio. Ma le cose non sono andate proprio così. Già la presenza del nuovo format della Sprint Race era andata di traverso all’olandese che si era pubblicamente lamentato dell’ennesima modifica al weekend di gara, minacciando addirittura un ritiro. Senza però individuare una data per questo ipotetico e clamoroso appuntamento con la storia.

Dopo aver perso due volte il confronto in qualifica nei riguardi di Charles Leclerc e in seguito all’aver ceduto il passo anche a Sergio Perez nell’inedita sprint shootout, il pilota di Hasselt è arrivato ben due volte alle spalle del compagno di squadra quando c’era da marcare punti. Dopo quattro tappe iridate la classifica è così delineata: Max Verstappen 93 punti, Sergio Perez 87 punti. Solo sei lunghezze di distacco e due vittorie a testa per gli alfieri della Red Bull che hanno cannibalizzato fino a questo momento il mondiale.

Verstappen
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) si prepara per scendere in pista

Verstappen è accerchiato

Una condizione molto scomoda per l’iridato che non è abituato ad essere soffiato sul collo dal proprio collega di casacca. Stiamo vedendo un Perez quanto mai concentrato e che è stato “vittima” di un solo weekend storto. Quello australiano che poteva essere rimesso in piedi se non fosse stato sfortunato nella gestione delle safety car durante la rimonta che stava effettuando in una gara condotta lancia in resta. 

Max, ancora, ha mostrato un certo nervosismo. Cosa che succede non di rado quando le cose non vanno come aveva programmato. La causa scatenante, stavolta, è stata l’avvio della Sprint Race del sabato. L’olandese è scattato male dai blocchi e si è dovuto guardare dal ritorno di George Russell che, quando c’è da metterla sul piano del duello serrato, non è uno che si tira indietro. Insomma, Verstappen ha trovato pane per i suoi denti e se n’è accorto a sue spese visto che il rivale britannico non ci ha pensato minimamente ad alzare il piede arrivando al contatto e causando un danno prestazionalmente inficiante alla fiancata sinistra della RB19.

Sia nei team radio che dopo la gara si sono ascoltate le solite parole al vetriolo proferite dall’olandese che non è avvezzo a filtrare ciò che gli passa per la testa. Russell, dunque, è stato apostrofato con diverse “carinerie” che vanno dalla “principessa” alla “testa di cazzo” (ci scusino i lettori, ma è dovere di cronaca)

George, col suo solito aplomb, ha replicato senza adeguarsi al registro stilistico del blasonato collega: “Non ho bisogno delle scuse di Max. I suoi commenti non mi danno fastidio, probabilmente danneggiano più lui. E’ un bravissimo ragazzo, un grande pilota, ma parole del genere sono un po’ inutili. A essere sincero, rivedendo il replay, mi aspettavo di più in considerazione delle cose dette. È stato un incidente di gara, una cosa che spesso accade al primo giro. A prescindere se sei in testa o in coda“. 

Red Bull
Max Verstappen e George Russell discutono sul contatto nelle prime fasi della sprint race

Non è la prima volta che Russell e Verstappen hanno avuto un “incontro ravvicinato”. Il più importante da ricordare è quello che si ebbe nel Gran Premio di Spagna dell’anno scorso, quando Max era alle prese con un DRS bizzoso e George cercava di difendersi in ogni modo. Un duello durato parecchi giri e che entusiasmò i tifosi in una gara che poi l’olandese andò a vincere lanciandosi verso il secondo titolo iridato.

È inutile dire che Russell sarà il futuro della Mercedes. Hamilton, per quanto potrà prolungare il legame con la Stella a Tre Punte, è destinato ad appendere guanti e casco al chiodo sicuramente prima del collega di King’s Lynn. Ecco che quest’ultimo potrebbe diventare un competitor accreditato per rompere le uova nel paniere a Verstappen. L’incontro/scontro cui abbiamo assistito sabato, con tanto di chiarimento in favore di telecamere con atteggiamento quasi minaccioso di Max, può essere una prima tappa di una sfida che negli anni si potrebbe fare più dura.

Russell, insomma, potrebbe sostituire in tutto e per tutto Lewis Hamilton. Anche nel ruolo di primo avversario del campione del mondo in carica. Chiaramente molto passa dalla forza della Mercedes. Se la W14, da Imola in poi, dovesse cominciare a sciorinare prestazioni all’altezza della Red Bull RB19, allora ne potremmo vedere delle belle perché Max “ha puntato” George. Quest’ultimo, dal canto suo, s’è legato al dito le parole dell’olandese e quindi potremmo vedere delle scintille. 

Senza dimenticare che una Freccia Nera tornata competitiva darebbe la possibilità a Hamilton di dire la sua. Già in Australia si è avuta la prima scaramuccia tra il sette volte campione del mondo e Verstappen quando, durante le prime fasi di gara, i due sono venuti a contatto con la successiva e scontata protesta da parte di Max che ha passato diversi giri a chiedere vanamente l’intervento dei giudici di gara.

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes W14) e Max Verstappen (Red Bull RB19) nelle fasi d’avvio del Gran Premio d’Australia 2023

Verstappen: serenità smarrita?

Quel che si evidenzia in questo avvio di campionato è che Max non è totalmente sereno. Probabilmente sta pagando il ritorno di Sergio Perez che, sornione, si sta dimostrando essere una vera e propria spina nel fianco. Non tanto in qualifica, dove pure non sta sfigurando, ma soprattutto in gara. Quei distacchi siderali che si riscontravano nel 2021 e nel 2022 non si vedono oggi. Anzi, è capitato già in due circostanze, Jeddah e Baku, che nel momento in cui Max doveva chiudere il gap dal compagno non riusciva a ad avere un passo più veloce.

Condizione, questa, che mette un po’ in crisi un pilota che non è abituato ad avere un vero e proprio avversario interno. Red Bull, tra l’altro, a differenza di quanto accaduto nelle altre stagioni, non sta facendo niente per favorire l’olandese e sta lasciando strada libera alle ambizioni del messicano. È presto per dire se il 2023 sarà un nuovo 2016. Lo è di certo nella preponderanza di una monoposto sulle altre vetture, chissà se lo sarà anche con il pilota meno accreditato che fa un tiro mancino alla star indiscussa del momento.

Finché non danneggia la squadra possono competere l’uno contro l’altro”, ha riferito Chris Horner alla fine del Gran Premio di Baku. E finché la classifica non sarà puntualmente delineata, c’è l’impressione che Red Bull lasci veramente correre i propri piloti senza chiedere sacrifici, come successe ad esempio l’anno scorso nel summenzionato Gran Premio di Spagna.

Verstappen deve evitare di cadere in una sorta di sindrome da accerchiamento che si alimenta anche grazie alla stampa olandese che tende a supportarlo pure laddove esce leggermente fuori dal seminato e da uno staff iperprotettivo che talvolta non ha evitato di stemperare certe tensioni che normalmente emergono dalla pista. Max ha comunque i nervi saldi, lo ha dimostrato nella sua carriera e in particolar modo in quel 2021 in cui ha sagacemente tenuto testa ad un mastino come Lewis Hamilton.

Nel momento in cui ritroverà prestazioni (che si stanno vedendo a intermittenza in questo 2023), con ogni probabilità, tornerà ad essere quel martello che abbiamo apprezzato nel mondiale 2022. Ma resta sempre quest’idea suggestiva che riconduce a Mercedes e Ferrari che possono recuperare il distacco che hanno accumulato dalla vetta. Con un nemico interno molto forte e altri quattro piloti a contendersi lo scettro del migliore questo campionato 2023 potrebbe essere una vera e propria Santa Barbara.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG, Oracle Red Bull Racing

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