Max Verstappen e la F1 non stanno vivendo un momento idilliaco nonostante l’olandese sia diventato, dal 2021, l’imperatore indiscusso della categoria. Due mondiali in carniere, un terzo che potrebbe arrivare stante la superiorità schiacciante della Red Bull RB19 che, pur portando la livrea di una lattina contenente una bibita energetica, si sta letteralmente bevendo tutti gli avversari.
Il cannibale di Hasselt, ci sia consentito il soprannome che non vuole essere irriverente, si è espresso in maniera abbastanza dura quando ha capito che i dirigenti del Circus hanno trasformato il weekend della sprint race in un format ancora più adrenalinico che però annulla quasi del tutto le prove libere. Una tendenza che non piace al campione del mondo in carica che aveva addirittura minacciato di ritirarsi qualora questo tipo di paradigma vada ad istituzionalizzarsi nei prossimi anni.
Verstappen è l’intolleranza per la sprint race
Al di là di quella che potrebbe essere una semplice provocazione, perché annullare un contratto con Red Bull fino al 2028 risulta piuttosto difficile, è evidente che il conducente non si senta troppo a suo agio nella rappresentazione scenica che Liberty Media ha inteso impostare.
Quella di Max sembra una voce fuori dal coro visto che gli altri driver si sono detti addirittura entusiasti di uno spettacolo che, alla riprova della pista, non è che abbia esaltato più di tanto i tifosi. Le cose sono andate abbastanza bene per quanto riguarda i due turni di qualifiche – è concettualmente corretto che il sabato sia interamente dedicato al GP veloce con la sprint shoutout apposita – ma sia nella gara breve che in quella canonica domenicale non è che si sia visto uno show indimenticabile.
Cosa successa anche per colpa di regole tecniche e sportive che non supportano il cambiamento. Ci riferiamo ovviamente al Parco Chiuso che tale resta e a gomme Pirelli dalla tenuta “marmorea”. Cosa che probabilmente non si confà all’esigenza di generare una classifica imprevedibile.
E’ chiaro che su questo frangente serva una ricalibrazione regolamentare per evitare che le due gare e le due qualifiche diventino una sorta di “copia e incolla”, come accaduto in Azerbaigian.
Verstappen: auto più “malleabili” per la parabola descritta dalla FIA
Mentre questo accade c’è un altro fronte che si sta aprendo. Ed è proprio Max Verstappen a rendersi protagonista dell’ennesima rimostranza nei riguardi di una Formula Uno che sta cambiando troppo rispetto alla sua essenza costitutiva. Stavolta le critiche del campione del mondo sono di natura tecnica.
La riflessione dell’alfiere della Red Bull è la seguente: il calendario tende a presentare sempre più circuiti cittadini ma le vetture sono sempre meno adeguate a correre su questo tipo di layout. Se osserviamo le prime cinque gare del mondiale in corso, sono ben quattro i tracciati non permanenti su cui i bolidi sono sfrecciati.
Il pilota ritiene che le auto attuali siano più difficili da guidare sui cordoli a causa di sospensioni troppo rigide che servono per soddisfare le esigenze aerodinamiche scaturenti dalla nuove veste basta sull’effetto Venturi. Max ha evidenziato come le vetture siano più stabili quando si seguono rispetto alla vecchia generazione.
Le difficoltà si materializzano nella diminuita capacità di controllare la macchina una volta che esce dalla normale conduzione di guida. Il pilota di Hasselt ha osservato che quando la vettura va in sovrasterzo o in sottosterzo è leggermente più difficile da amministrare rispetto a quanto avveniva in passato.
Questo fatto, ha osservato Max, dipende essenzialmente dalle sospensioni troppo rigide, ma anche dal peso eccessivo che le vetture hanno accumulato nel corso degli anni. La Federazione Internazionale dell’Automobile ha posto al centro dei quadri regolamentari la sicurezza. Per tale ragione le cellule di sopravvivenza sono diventate sempre più pesanti e le vetture si sono adeguate a questa situazione diventando anche più imponenti nelle forme, anche a causa delle power unit turbo-ibride che presentano una componentistica accessoria più voluminosa rispetto ai vecchi aspirati plurifrazionati.
Viene da sé che un corpo più pesante e ingombrante, nel momento in cui perde aderenza, risulta più difficile da riportare nei binari. Un aspetto sul quale, in chiave 2026, il legislatore sta lavorando. Sempre in ottemperanza alle norme relative alla sicurezza, si sta infatti provando a impostare vetture più compatte e meno pesanti che riescano in qualche modo a permettere ai piloti di gestire traiettorie “più fantasiose” rispetto a quelle odierne che risultano essere troppo stringenti.
Verstappen pensa che sia necessario ritornare indietro di qualche decennio, quando le vetture erano molto più agili per via della loro leggerezza. Nel 2010 il peso minimo era di circa 620 kg. Oggi le monoposto hanno quasi raggiunto gli 800 chili. “Penso che in generale dobbiamo cercare di allontanarci da questi pesi così eccessivi. Quando guidi una vecchia auto senti sicuramente la differenza. Anche le ruote più grandi sono anche un po’ più pesanti. Quindi questo per me va nella direzione sbagliata. Ma non so cosa possiamo fare per invertire la rotta“. Queste le considerazioni dell’alfiere Red Bull che non cela l’insoddisfazione.
La F1 apra al cambio procedurale
A ben vedere, la questione è procedurale. Le critiche mosse da Verstappen sono assolutamente comprensibili. È come se la Formula Uno partisse lancia in resta nel cambiamento senza valutarne tutti gli effetti. Questo è successo con il discorso della Sprint Race “evoluta” che abbiamo visto in Azerbaigian. Questo è accaduto nel momento in cui si sono definite le nuove norme aerodinamiche e meccaniche applicate nel 2022 e che rimarranno vigenti fino a tutto il 2025.
Per il futuro, quindi, servirà una valutazione più accorta di quelli che saranno le ricadute di determinate modifiche. La F1 è lo sport più veloce che ci sia, ma proprio per questo bisogna ponderare con calma i sentieri sui quali incamminarsi onde evitare di creare vetture che sortiscono l’effetto contrario di quello desiderato dai decisori.
È inverosimile che le lamentele di Max Verstappen sottendono alla sua voglia di dire addio al Circus. Non si scorgono all’orizzonte quegli elementi che ci fanno pensare ad un clamoroso ritiro. Ma se il campione del mondo in carica, il pilota più influente di questa stagione sportiva, si duole pubblicamente dell’andamento della categoria, beh, qualche domanda a Place de la Concorde e negli uffici di Liberty Media se la dovrebbero porre…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing