Trenta giorni e quattro gare per dire cosa sarà davvero la Aston Martin. Col Gran Premio d’Austria si apriranno le danze in un mese di fuoco in cui, tranne che nel weekend del 15 e 16, si correrà praticamente sempre. Un poker di eventi da disputarsi a raffica che daranno l’indicazione definitiva su cosa sarà la stagione 2023.
Red Bull, reduce da otto vittorie in altrettante gare, è la grande favorita per il Gp casalingo di Spielberg. Ma lo è probabilmente anche per le altre tre tappe che si terranno a Silverstone, in Ungheria e in Belgio, evento che chiuderà la prima metà di una stagione che ha avuto un solo padrone. Il destino è nelle mani dei rivali che vogliono provare a sovvertire facili pronostici. Mercedes e Ferrari sono alle prese con la crescita dei rispettivi veicoli che sono stati oggetto di profonde revisioni tecniche che, specie nel caso della SF-23, sono ancora in fase di valutazione.
Aston Martin lavora su un doppio binario temporale
Il terzo soggetto che può provare a mettere i bastoni tra le ruote ai campioni del mondo in carica è la scuderia di Silverstone il cui pilota di punta, Fernando Alonso, è stato in grado di ottenere ben sei podi finora. Senza però poter fattivamente puntare al gradino più alto. Per riuscire in quella che avrebbe il sapore dell’impresa, Aston Martin sta lavorando su un doppio piano temporale.
Da un lato si pensa alle cose immediate, che riguardano la pista. Dall’altro si opera per stabilizzare la crescita strutturale avviata ormai un paio di anni fa e che si completerà con il trasloco definitivo nella nuova sede che sarà sublimato dalla nuova galleria del vento che entrerà in azione nel 2024.
“Non vediamo l’ora di osservare la Red Bull sui prossimi circuiti così avremo una migliore indicazione di quanto siamo lontani“. Questo il parere di Mike Krack in vista di questa striscia serrata che ci riporta alla sfera dell’immediatezza che Aston Martin deve gestire al meglio. La scuderia di Silverstone sta sviluppando la AMR23 attraverso un continuo piano di aggiornamenti che in Canada ha registrato una netta accelerazione visto che sono stati promossi interventi ai sidepod, un nuovo pavimento e un nuovo cofano motore.
Sulle migliorie installate sul veicolo, Dan Fallows ha osservato che, da un punto di vista visivo, si tratta probabilmente del più grande aggiornamento prodotto in stagione visto che ad ogni gara ne erano stati portati altri di entità minore. In Aston non ritengono che la politica giusta sia quella di “upgrade one shot”, bensì procedere con affinamenti successivi e costanti.
“Abbiamo questa idea di miglioramento continuo ed è quello a cui miriamo davvero. Ci siamo concentrati su altre aree della vettura in precedenza ma, dal punto di vista visivo, questo è fisicamente il nostro più grande aggiornamento. Ovviamente vogliamo mettere più prestazioni sulla vettura. Ma abbiamo visto che la nostra macchina si è adattata meglio ad alcuni circuiti e peggio ad altri”.
“Abbiamo cercato di concentrarci sull’ampliamento della finestra operativa della vettura. E’ su questo che ci concentriamo in particolare con gli ultimi aggiornamenti“, ha precisato Fallows. Aumentare le performance generali e stabilizzarle al di là del palcoscenico di gara sono target di breve periodo che potrebbero però cozzare con la variazione dei parametri ATR che, dal primo luglio, penalizzeranno particolarmente gli anglo-canadesi in virtù del balzo in classifica fatto da un anno all’altro.
Aston Martin: programma quinquennale per vincere
Nella F1 contemporanea, per scalare la vetta, bisogna superare gli ostacoli che le norme tecniche definiscono. Ecco perché è necessaria una stabilizzazione di lungo periodo. Quindi, accanto a questi significativi sforzi da compiersi in pista, Aston Martin sta portando avanti il trasferimento del team nel nuovo campus. Una struttura all’avanguardia da cui dipendono i destini della scuderia dell’ambiziosissimo Lawrence Stroll.
Il magnate canadese ha impostato un più ambizioso piano quinquennale per diventare un punto di riferimento assoluto della F1. In questa chiave va letto l’accordo strategico siglato con Honda; in questo contesto si incastrano gli sforzi per creare una struttura più grande e funzionale che ospita i reparti progettazione, produzione e marketing. Ma anche la loro prima galleria del vento e un simulatore di ultima generazione.
Gli effetti di questo upgrade strutturale si possono iniziare a percepire. La stessa crescita della AMR23 non può essere casuale. Ma per istituzionalizzare il progresso e renderlo duraturo servirà del tempo. Chiaramente avere tutti sotto lo stesso tetto, specie per quanto riguarda il comparto progettazione, è un enorme passo avanti per la squadra che potrà applicare quel modello di gestione orizzontale tanto caro a Fallows che lo ha appreso da un certo Adrian Newey.
In Aston Martin si sono dati un arco temporale di due stagione di crescita per poi, sin dal 2026, presentarsi ai nastri di partenza come scuderia titolata alla lotta per il mondiale. In quest’ottica è di vitale importanza l’accordo con Honda che lavorerà esclusivamente con gli inglesi in una compenetrazione tecnica totale che mira a creare un gruppo di potere capace di ribaltare i valori che stiamo osservando da circa tre lustri con due team e mezzo (volendo includere anche la Ferrari) a spartirsi sistematicamente le vittorie.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin
