Non è mai semplice chiamarsi Ferrari. Credo che su questo punto possiamo essere tutti d’accordo. Soprattutto, è ovvio, quando in determinate situazioni come quella attuale le cose non vanno come dovrebbero. La campagna agonistica 2023 è terminata da un pezzo riguardo alle ambizioni di gloria. Anzi, sotto questo aspetto, probabilmente, nemmeno è iniziata.
Dopo aver abitato la fila dei disillusi per un po’, il team di Maranello ha reagito. Maniche arrotolate e tanta voglia di fare. Lo dicevamo ancora ieri: l’accelerata repentina per quanto concerne gli aggiornamenti mostra la voglia estrema di risalire al più presto. L’idea è nata da Enrico Cardile, attuale direttore tecnico supplente, appoggiata da Vasseur e dirigenza senza battere ciglio.
L’idea mira a crescere nel minor tempo possibile per massimizzare i risultati e impennare la curva comprensiva verso lo studio della monoposto 2024. Nel recente test di Fiorano, il pomeriggio, la numero 16 ha testato per mano di Charles Leclerc ulteriori novità: un’ala anteriore nuova che prevede una distribuzione del carico più efficiente cambiando la strutta vorticosa della specifica.
Mentre nella parte iniziale del fondo abbiamo notato alcune modifiche al bordo d’ingresso. Prima di tutto si è tornati a disporre di una paratia verticale esterna a singolo scalino. Secondo poi si evince l’innalzamento ulteriore del bordo stesso per incrementare il volume d’aria interessato. Infine, le fence verticali sono state allungate nella loro dimensione tramite una modifica delle geometrie. Da verificare, lo faremo nelle prossime ore, il taglio collocato nella porzione del pavimento difronte alle gomme posteriori.
Le novità dovrebbero fare presenza in Austria. Il lavoro extra svolto durante le ultime settimane si attesta come accorgimento sul pacchetto presentato in Spagna. Mancanza endemica di carico prodotto dal fondo ed efficienza aerodinamica non all’altezza: queste le aeree di sviluppo attenzionate per realizzare un supplementare step in avanti. Sotto questo profilo il tracciato di Spielberg dovrebbe fornire alcune risposte.
Gp Austria 2023: Ferrari punta forte sul propulsore 0667/10
Considerando il layout del tracciato di proprietà Red Bull, la storica scuderia italiana pretende utilizzare al meglio una delle sue armi migliori. Parliamo della potenza nominale espressa dalla power unit 066/10. Benchè sul lato ibrido il rendimento del propulsore Honda possa vantare un piccolo vantaggio, i motoristi della Ferrari hanno preparato una particolare configurazione per sfruttare al meglio l’unità motrice.
Secondo le informazioni racimolate dalla nostra redazione, infatti, tenendo presente l’altura della pista austriaca e le caratteristiche della power unit italiana sommate a un lavoro certosino sulle mappature disponibili per “spalmare” i 130Kw (200Cv circa) di energia recuperati dai moto generatori nell’arco della tornata, la convinzione di tratte un buon vantaggio da tale contesto esiste. Il tutto supportato dalla nuova veste aerodinamica che, in teoria, dovrebbe favorire le top speed.
Il motore endotermico verrà messo sotto forte pressione, in quanto il pedale dell’acceleratore verrà pigiato per circa il 78% del giro. Resta da capire se vedremo la comparsa di qualche apertura extra per lo smaltimento del calore, aspetto da non sottovalutare per mantenere il tema affidabilità sotto stretta sorveglianza. Il rapporto tra peso e potenza delle monoposto ci svela l’importanza del ruolo che reciterà l’unità di potenza: 10Cv equivalgono a un valore che si attesta sul decimo e mezzo per ogni tornata.
Spostiamo l’attenzione sulla sistema ibrido, dove il recupero dell’energia sarà affidato in gran parte all’MGU-H. Parliamo di circa 3.164 Kj generati dall’entalpia dei gas di scarico che, come detto, Ferrari pensa di poter gestire al meglio per garantire la massima resa. Per quanto riguarda l’MGU-K invece, il quantitativo di energia prodotta, decisamente minore, si aggira attorno ai 641 Kj.
L’ausilio totale dei moto generatori per ogni tornata è quindi pari a 3805 Kj che, in termini meramente cronometrici, si traduce in un risparmio del tempo di circa 2,5s per ogni giro percorso. Di conseguenza, l’incremento della della velocità totale, in linea approssimativa vale circa 14 Km/h.
I consumi non saranno troppo elevati. Sulla lunghezza di 71 tornate, per completare i 306.452 km saranno necessari poco più di di 98 Kg di carburante. Per quanto riguarda la trasmissione si parla di circa 41 cambiate al giro, ossia 2911 durante l’arco della gara. I numeri ci suggeriscono che lo stress del cambio non sarà particolarmente elevato.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari