Ferrari a Barcellona. Un successo. Per gli altri
Enciclopedia on line Treccani. Alla voce “inconsistente”: privo di consistenza: materia, sostanza i.; ombre i., senza corpo. Più spesso in senso fig., privo di solidità e fondamento, che non regge alla prova o alla confutazione: accusa, ragionamento i.; discorsi vani e i.; notizie i., vaghe o non rispondenti alla realtà; scritto, articolo i., poverissimo di concetti, vuoto. b. In matematica e, in genere, nel linguaggio scient., che non regge al ragionamento e alla prova sperimentale (affermazione i., teorema i., ecc.), e anche (per influenza dell’ingl. inconsistent), contraddittorio: sistema di postulati inconsistente. 2. Non com., di persona, che non ha saldezza di carattere.
Ho sentito Vasseur e soprattutto Charles parlare di monoposto inconsistente. E devo dire che rende davvero bene quella dannata parolina. Magari Charles non ha pensato (o forse sì) alle implicazioni di quella parola. Dettata probabilmente dalla “forza calma” che ha, che troppi confondono con arrendevolezza rispetto al team che sta sprofondando tecnicamente e purtroppo anche mentalmente.
In-con-sis-ten-te, privo di solidità, ombre inconsistenti. Quando Dante, nella Divina Commedia fa il suo viaggio ultraterreno per i tre regni dell’aldilà, lo fa in corpo e spirito. Tutti coloro che incontra, che sono anime, si accorgono che lui non è ombra come loro, ma ha l’ombra, quindi è anche di carne.
Di solito a scuola, in letteratura si fa la prima cantica, l’Inferno, in terza. Poi, per il poco tempo, in quarta e quinta si fanno pochissimi canti del Purgatorio e del Paradiso. Le ombre dicevamo. E l’inferno, cupo e rosso in cui, ora, sembra sia finita e piombata questa Ferrari senza arte ne parte.
Ho un pensiero bifronte pensando ad una Scuderia che non ci capisce nulla su queste dannate/”maledette” gomme, suo cruccio e inferno, o inverno, da ormai 10 anni, se non di più. Quasi l’unica a non averle capite, quelle cose tonde e nere. Ho un pensiero confuso su una monoposto che arranca. Su una serie di sviluppi che forse sono un timido risveglio o forse un risveglio troppo tardivo e velleitario.
Gli altri corrono, sviluppano più o meno bene, non hanno tentennamenti o ne hanno ben pochi. Hanno uomini al muretto capaci e non a mezzo servizio (in attesa di altri lidi). La Ferrari si gode la sua mesta (che confonde per solenne) e quieta solitudine, che crede aurea ma che non lo è. Non è neanche bronzea se è per quello. Ma i riflessi si assomigliano.
La Ferrari continua a pensare che basti il nome, lo stemma, la storia impolverata, le stradali, i prodotti alla moda. Si sente protetta e sicura dalle trimestrali piene di dollari. Ma il suo ormai, in F1, è conio di scarso valore. Una moneta che quasi nessuno vuole scambiare. Fatta di un’eccellenza che fu, e che ormai da tanto tempo non è più…
Gp Spagna 2023: Ferrari, salvate i piloti
Max Verstappen e Red Bull. Voto: dominanti. Lo sono così tanto che gli sponsor si lamentano perché la monoposto non viene quasi mai inquadrata in gara. Al di là della battuta, assolutamente verosimile, è chiaro che siamo davanti ad un connubio quasi invincibile.
Horner. Voto: grazie Marko. Se è vero quanto si racconta in questi giorni, cioè che l’anno scorso sia stato in procinto di passare in Ferrari al posto di Binotto e che Marko sia riuscito a convincerlo a restare in casa Red Bull, credo che oggi Horner pensi allo scampato pericolo con gratitudine…
Perez. Voto: meno male. Meno male che ogni tanto ne imbrocca mezza, permettendo che almeno secondo e terzo posto siamo appannaggio di altri team. Sempre briciole, ma almeno un podio “variegato”.
Mercedes. Voto: fenice. Gettate alle ortiche di deserta gleba le fiancate sogliola, stravolta la monoposto (ma comunque si erano preparati questo piano B già in inverno), sembrano aver imbroccato finalmente la strada giusta. E meno male. Se i riscontri di Barcellona saranno ripetuti in altri circuiti, avremo almeno un mondiale meno monotono. Pensate a come siamo ridotti. Dover tifare la “morte nera” anglo-teutonica per vedere uno spettacolo meno monocorde.
Leclerc. Voto: Salvate il soldato monegasco. Si tratta pur sempre di sport, che sarà terribilmente serio ma che non è la vita vera. Tuttavia fa male vedere un pilota così impotente, addirittura impaurito dalla monoposto (vedi qualifiche).
Sainz. Voto. Salvate il soldato iberico. Sembra più tosto, più quadrato nel carattere Carlos, ma che umiliazione in casa sua… Alla fine le sue parole di verità disarcionano la mezza verità di Vasseur…
Alonso. Voto: genio del male. (Vedi dialogo in pista con Stroll figlio)
Federico Valvassore. Voto: non ci resta che ridere.
Dialoghi surreali muretto-Leclerc. Voto: Pirandello.
Inconsolabili Vedove Binottiane. Voto: non c’è da gioire…
PS.: pausa di una settimana. Poi il Canada. Non avaro di gioie per i ferraristi. Ma purtroppo con il catorcio targato SF-23 (A o B), meglio riporre nel cassetto i sogni di gloria…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari