Le caotiche prove libere del Gran Premio del Canada hanno fornito i primi verdetti in merito al potenziale delle monoposto, a partire da quello della Ferrari SF-23. La sessione mattutina è stata condizionata dal malfunzionamento delle telecamere a circuito chiuso del circuito di Montreal che ha obbligato la direzione gara alla chiusura anticipata delle ostilità. Con saggezza la durata del secondo turno delle free practice è stata ampliata di 30 minuti aggiuntivi.
Tempo prezioso soprattutto per team come Aston Martin che nella tappa nordamericana ha fatto debuttare un importante upgrade sulla AMR23. Al netto delle diverse variabili che caratterizzano la prima giornata dei weekend di gara, la Scuderia Ferrari sembra essere partita con il piede giusto. Sia Leclerc che Sainz hanno messo in mostra ottime performance sul giro secco e costanza nella simulazione del passo gara. Proprio la competitività negli stint con gomma media è il riscontro più positivo per il team di Maranello.
La soddisfazione non deriva dal confronto con i crono realizzati dai competitor ma su una regolarità dei tempi realizzati da entrambi i piloti della rossa che hanno affrontato la simulazione con un approccio diverso. Charles ha testato il proprio passo senza alternare i propri giri veloci con tornate di cool down al contrario del team mate spagnolo. Resta da verificare se le condizioni atmosferiche fresche possano aver favorito la performance complessiva della SF-23.
La monoposto del Cavallino Rampante si è fatta apprezzare per la buona reattività sui cordoli e nei cambi di direzione mentre risulta ancora presente un sensibile pompaggio verticale al “Casinò Straight”, il lungo rettilineo che precede la chicane che immette sul rettifilo principale. E’ davvero un peccato che le qualifiche saranno quasi certamente influenzate da condizioni metereologiche avverse, in quanto la giornata di ieri ha rimescolato i valori sinora apprezzati. I primi quattro team della classifica costruttori sembrano essere molto vicini in termini prestazionali.
Ovviamente il binomio Verstappen/Red Bull resta il favorito per la qualifica e per il successo in gara tuttavia per la prima volta nella stagione la monoposto del Cavallino Rampante sembra poter dire la sua anche sulla distanza dei 300 chilometri. Si vocifera che nel corso dei test organizzati da Pirelli a valle del deludente gran premio di Spagna gli ingegneri di Maranello abbiano compreso le ragioni della opaca prestazione in terra iberica.
Unico campanello d’allarme è stata la rottura della Power Unit Ferrari sulla Haas di Nico Hulkenberg ricordando che sulle SF-23 di Leclerc e Sainz sono state montate dopo sole otto gare le terze unità endotermiche.
Ferrari: regna un moderato ottimismo
Il pilota monegasco, che ha omaggiato la leggenda canadese utilizzando la livrea del casco di Gilles Villeneuve, ha completato il programma di lavoro in quello che può essere considerato il miglior venerdì della scuderia italiana. Secondo il vice campione del mondo, nonostante si tratti solo delle prime sessioni e che la strada da fare sia lunga, la giornata di eri è stata positiva. In particolare il pilota del Principato di Monaco è soddisfatto del feeling con la monoposto.
Prudenza e sensazioni analoghe per Carlos Sainz. Il figlio del due volte campione del mondo rally ha dichiarato che la seconda sessione di libere è stata molto impegnativa ma soddisfacente in quanto sono state provate tutte le mescole per l’asciutto, oltre a vari assetti della vettura per migliorare le performance complessiva della SF-23.
Approccio correttamente prudente in quanto ci sono tante incognite dovute ai diversi programmi di lavoro dei competitor nonché alla modifica delle prove libere dovuta ai problemi legati al sistema delle telecamere a circuito chiuso.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari