Per la Ferrari si prospetta un ulteriore week end di sofferenza. Si perchè sebbene le potenzialità per ottenere buoni risultati erano alla portata, ancora una volta la pioggia ha sottolineato l’incapacità del muretto nel gestire situazioni al limite. Quando le variabili sono diverse e cangianti, insomma, la confusione soggiunge e le menti illuminate di Maranello vanno a bagno, non ascoltano i piloti. Manca la necessaria unione di intenti.
Argomentazioni a parte, in questo scritto prendiamo in esame il mero rendimento delle SF-23, tramite la nostra consueta analisi telemetrica che ci svela le caratteristiche delle vetture di Maranello legate alla messa a punto. Partiamo commentando, nello specifico, cosa è accaduto in pista durante il miglior giro di Carlos Sainz, Max Verstappen e Lewis Hamilton.
Ferrari: SF-23 ottima nella percorrenza della seconda chicane
Osservando la grafica del primissimo tratto della pista, possiamo facilmente notare come sin da subito Max Verstappen riesca a staccare qualche metro in ritardo rispetto ai diretti competitor. Nella percorrenza della prima chicane Ferrari e Mercedes si eguagliano, mentre Red Bull guadagna qualche frazione di secondo.
Arriviamo poi al secondo cambio di direzione della pista canadese, in cui l’olandese va nuovamente sui freni qualche metro dopo, segno anche di una maggior fiducia nel proprio mezzo. Ricordiamo che la RB19 si è presentata in Canada con il pacchetto più carico del lotto, aspetto che sta incidendo parecchio.
Ferrari riesce a copiare le traiettorie di Max e porta maggiore velocità al primo apice (C3). Mentre la Mercedes mostra un grip minore in questo frangente, soffrendo la messa in temperature delle gomme, fattore determinante in qualifica. Non facendo a lavorare a dovere le mescole infatti, il potenziale della propria monoposto resta inespresso.
Ferrari e Mercedes contengono il distacco nel T2 sulla Red Bull
Nella percorrenza della terza chicane il bolide austriaco numero 1 porta maggiore velocità in entrata e in uscita. Il talento di Hasselt è pertanto in grado di esprimere una potenza superiore. In questa porzione della pista si rileva una certa imprecisione di Sainz in fase di trazione, dovuta ad un leggere controllo in trazione per una improvvisa perdita di grip al posteriore.
Tra le due chicane i tanti cavalli del motore Ferrari sommati ad una messa a punto più scarica si fanno sentire. Tuttavia nella percorrenza della quarta “esse” del tracciato, la SF-23 continua a perdere frazioni di secondo rispetto a Verstappen. Il leader del mondiale frena ancora più tardi e a centro curva la velocità della sua vettura è ancora superiore.
Ferrari: patatrac di Carlos Sainz sull’ultima curva
Arriviamo così all’ultimo settore del circuito dove, sino alle qualifiche, Ferrari aveva sempre mostrato un rendimento superiore alla concorrenza almeno sull’asciutto. In curva 10 le tre monoposto mostrano una performance molto simile, anche se nel complesso la RB19 continua a guadagnare qualcosa. In uscita notiamo ancora una volta le difficoltà in trazione della SF-23 dell’iberico.
Nella parte destra della telemetria si evincono le difficoltà della Ferrari di Carlos nella staccata dell’ultima curva. Lo spagnolo arriva lungo, sbaglia la traiettoria e non riesce a trazionare al meglio. Naturalmente questo fattore ha prodotto conseguenze negative, perdendo moltissima velocità, allargando il distacco verso i competitor presi in esame. Senza questo errore la numero 55 poteva aspirare al quarto posto sulla griglia.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari