Anche McLaren, come Ferrari, è a tutti gli effetti una nobile decaduta. Ma per lo meno il Cavallino Rampante naviga in acque turbolente, mentre la storica scuderia di Woking, di fatto, è rimasta attraccata al porto. Nemmeno ha salpato, potremmo dire. D’altronde le parole della dirigenza a inizio anno non lasciavano presagire nulla di buono. Serve ancora del tempo insomma, per correggere un progetto nato male sulla base di una vettura, la MCL36, di per se già parecchio complicata.
E allora i tecnici britannici hanno dato fondo a tutto il loro sapere. Il gruppo di lavoro capeggiato dall’italiano Andrea Stella è convinto che tramite il primo vero pacchetto di aggiornamenti, parliamo dello step iniziale al quale seguiranno ulteriori up date nell’arco dell’estate, si possa realizzare un vero e proprio cambio di rotta. Serve come il pane un salto in avanti, perchè McLaren deve necessariamente tornare a competere ad alti livelli. I piloti ci sono, soprattutto Norris e alla squadra non manca nulla.
Arriva l’Austria, casa Red Bull, nono round della campagna agonistica 2023. Di per se il circuito che si srotola tra le colline verdeggianti della Stiria, non si attesta come campo di gioco tra i più probanti in merito ai cambiamenti proposti su una vettura di Formula Uno. Figuriamoci se il fine settimana prevede la Sprint Shootout, format che se da un lato potrebbe avvicinare “pubblico fresco” alla massima categoria del motorsport, dall’altra complica tremendamente la vita agli ingegneri.
Parliamo di sessanta minuti, a partire da oggi ore 13.30, Fp1, dove piloti e ingegneri dovranno profondere il massimo sforzo dare il meglio di se andranno per testare e di riflesso capire le importanti novità introdotto sulla monoposto color papaya. Formula Uno Analisi Tecnica ha realizzato un focus sulla MCL60, cercando di spiegare gli effetti della veste aerodinamica che sia avvicina, neanche a dirlo, ai concetti della vettura che sta dominando il mondiale: la RB19.
McLaren: lo scivolo aerodinamico fa presenza sulla MCL60
Grazie agli scatti dell’amico e collega Albert Fabrega, possiamo prendere in esame i provvedimenti che i tecnici della McLaren hanno varato per il Gran Premio d’Austria edizione 2023. Come possiamo facilmente osservare dalla prima immagine, gli aggiornamenti si concentrano nella zone dei sidepod e sul bordo esterno del fondo. Innanzitutto dobbiamo rilevare una aumento della lunghezza relativo al pianale che si estende all’imbocco delle pance. Tale prerogativa mira a un preciso scopo: innalzare ulteriormente la pressione statica nella zona del sottosquadro.
Per quanto riguarda la zona delle pance i progettisti di Woking hanno cercato di seguire l’oramai celebre e peraltro fattuale impostazione aerodinamica intrapresa dall’Aston Martin. Lo hanno fatto mettendo a diposizione della monoposto uno scivolo interno alle pance molto scosceso. In questo modo la porzione dei flussi che scorrono li sopra viene maggiormente “progetta” rispetto alla soluzione adottata in precedenza.
In questo modo si cerca di convogliare una maggior portata d’aria verso la zona compresa tra la gomma posteriore e il lato del diffusore. Lo scopo è di facile lettura: controllare al meglio il tyre squirt prodotto dal rotolamento dello pneumatico. Nella versione antecedente si utilizzava un’impostazione tale per cui la parte terminale delle pance produceva un effetto inwash che, di fatti, “incoraggiava” il fluido a mantenere una posizione decisamente più interna scorrendo verso la zona soprastante al diffusore.
Per quanto riguarda il sottosquadro possiamo dire che non ci sono particolari variazione nella sua conformazione che nella sua geometria continua a mostrare dimensioni parecchio voluminose. Inversione di tendenza a parte, l’importanza che ricopre l’accuratezza dei tool CFD sarà cruciale, così come la corretta e profonda comprensione della struttura vorticosa in ogni zona della vettura. Tale scenario descrive alla perfezione la discriminante principale tra una vettura di alto livello e una monoposto del midfield.
McLaren: aumenta il carico della MCL60 dal fondo
Spostando lo sguardo verso il basso esaminiamo le novità sul pavimento della vettura britannica. La nuova versione che cercherà gloria al Red Bull Ring presenta il suo primo elemento invariato. Parliamo di un n vistoso estrattore laterale condiviso anche da Ferrari e Mercedes utile alla generazione di carico frontale. Il secondo, invece, appare modificato ora non più staccato dal fondo stesso.
In aggiunta fa presenza un andamento decisamente più arcuato sul fondo, caratteristica interessante che possiamo troviamo anche su altre monoposto che compongono il lotto. La sua utilità mira a sviluppare e accogliere tutte le strutture vorticose che si formano al di sotto del pavimento, fondamentali per generare la corretta quantità di spinta verticale.
Il rigonfiamento corrisponde a una sezione arcuata che appunto serve ad alloggiare i vortici che percorrono il fondo scorrendo verso la zona del diffusore. Adottando ridotte altezze da terrà, queste strutture vorticose tendono a “rompersi”. Per questa semplice ragione scatta la necessità di alloggiarle in maniera tale, riuscendo così a fornire il giusto spazio per non far si che non perdano energia dissipandosi.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega – McLaren