La nuova era tecnica della F1 per Mercedes è stata una delusione. Non usiamo mezze misure nel descriverla perché il 2022 doveva essere l’anno del riscatto dopo la beffa consumatasi negli ultimi chilometri del Gran Premio di Abu Dhabi 2021. E invece la stagione è stata uno slalom gigante tra le difficoltà di un progetto tecnico malnato e che è stato sconfessato con troppo ritardo.
Gli uomini di Brackley, dunque, da potenziali cattedratici si sono trasformati in studenti che, pur mostrando impegno e volontà, non sono riusciti a capire pienamente le lezioni impartite dalla Red Bull e dal professor Adrian Newey che ha ancora una volta spiegato a tutti come si costruisce una vettura di F1 vincente. E dominante.
Il ribaltamento di prospettive determina nuovi approcci. Mercedes non lotta per la vittoria, ma studia per ritornare ad assaporarla. Questo succede ormai da diciotto mesi e non è semplice accettarlo per chi, negli otto anni precedenti, era abituato, quasi assuefatto, al gradino più alto del podio. La voglia di essere nuovamente un punto di riferimento ha costretto gli anglotedeschi ad un bagno di umiltà e a lavorare su certi aspetti che, alla lunga, possono fare la differenza. Come quello della gestione finanziaria.
Mercedes riparte dal suo modello di gestione del tetto di spesa
La scuderia diretta da Toto Wolff ha dato dimostrazione di perfetta gestione fiscale nel 2022, quando è andata a spendere sul finale di stagione (pacchetto update portato ad Austin) un tesoretto accumulato tramite un’amministrazione fiscale puntuale. Un modello di guida aziendale che, evidentemente, è così solido che anche in questo 2023 la Stella a Tre Punte può pensare di mettere in cantiere un profondo programma di revisione della monoposto che, come accaduto dodici mesi fa, non si era presentata al debutto in piena forma.
Al Gp di Montecarlo abbiamo osservato una versione profondamente rimaneggiata della W14 che ha definitivamente abbandonato il concept “zero pod” per abbracciare una filosofia nuova che traccia un’inedita linea di sviluppo.
Il lavoro dei tecnici si è quindi fermato alla nuova sospensione anteriore e ai sidepod profondamenti rivisti? Affatto. Wolff ha spiegato che un nuovo e più ampio pacchetto di aggiornamenti debutterà a Silverstone e che probabilmente verrà completato da un altro step da compiersi a Spa Francorchamps, prima dello stop estivo imposto dalle regole della F1.
Mercedes può permettersi questa mole di aggiornamenti per la maniera in cui calibra le spese nell’arco del campionato. Un lavoro non improvvisato ma affidato ad un’equipe dedicata a questa disciplina che assume sempre più importanza via via che la FIA si prodiga in controlli più serrati e dettagliati.
Il manager austriaco ha spiegato che è stato creato un comparto all’interno del dipartimento finanziario composto da ben 46 specialisti che monitorano il tetto dei costi “fino all’ultima vite“. Compito di questo staff è quello di seguire l’andamento delle spese durante tutto l’anno. Ma anche di riallocare e riassegnare le risorse a vari progetti che via via scalano la classifica delle priorità.
Wolff ha dato conto di un particolare interessante: sebbene Mercedes abbia lavorato alla W13 praticamente fino all’epilogo della stagione passata, sono stati in grado di rimanere al di sotto del cost cap. Cosa che, secondo le loro verifiche interne, sta accadendo anche in questo mondiale. Questi sono elementi che danno fiducia in chiave 2024, l’anno che a Brackley hanno individuato essere come quello della riscossa.
Mercedes rompe gli indugi: l’obiettivo è tornare vincere stabilmente nel 2024
Il know-how acquisito nella gestione delle cose finanziarie si sposa con la crescita che il team sta realizzando sulla comprensione delle regole tecniche. Le novità presentate a Monaco, come spiegato in altri focus presenti su FormulaUnoAnalisiTecnica, rappresentano una base di sviluppo mirata alla crescita progressiva del progetto. Il 2023, pertanto, sarà una grande palestra conoscitiva sul campo per indirizzare il lavoro in chiave 2024 visto che James Allison ritiene che i margini di evoluzione della W14-B siano molto grandi.
Wolff ha descritto cosa si sta facendo per tornare in alto tra meno di dodici mesi quando ha riferito che il team sta imparando costantemente come si comporta la macchina. Comprendere per affrontare drastici cambiamenti: “Per il prossimo anno ci saranno alcuni cambiamenti fondamentali nel design. Si tratta piuttosto di capire cosa stiamo simulando e questo non si misura in denaro”.
Il lavoro è stato così impostato perché la W14 evoluta, pur avendo mostrato dei progressi, non è stata ancora in grado (riuscirà ad esserlo davvero?) una spina nel fianco della Red Bull. Anzi, a ben guardare, non è riuscita nemmeno a lasciarsi alle spalle definitivamente Ferrari e soprattutto Aston Martin che in Canada è tornata davanti alle Frecce Nere.
“Le caratteristiche della vettura sono molto molto simili a quelle che avevamo all’inizio dell’anno. Per la macchina del prossimo mondiale, bisogna cambiare diverse cose. Non è sicuramente la macchina che sarà in grado di battere la Red Bull. Dobbiamo lavorare su questo“. Questa la fotografia di Lewis Hamilton fatta alla fine del GP disputatosi a Montreal sei giorni fa.
Parole che confermano ancora una volta come Mercedes sia focalizzata in chiave 2024 e sia altresì consapevole che la stagione in corso sia ormai da archiviare. E’ impensabile che si possa invertire quel trend che vede una scuderia vincere otto gare su otto. Forse Red Bull lascerà per strada qualche vittoria, ma non prevediamo un arretramento improvviso che lasci via libera ai rivali che seguono da lontano.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG
