Mercedes e continuità. Quest’ultima potrebbe essere la parola chiave che più rispecchia il momento attuale del costruttore tedesco che ha mostrato un trend in crescita nelle ultime tre gare grazie alla W14 ‘B’. Dopo aver conquistato il secondo posto nella classifica costruttori in Canada, a Stoccarda c’è fiducia anche per il Gp Austria al Red Bull Ring. Scopriamo il perché dal punto di vista tecnico.
Mercedes: la versione B della W14 funziona
A tre gare di distanza dall’introduzione della versione B della W14, avvenuta in occasione della tappa monegasca, si può affermare come la rivoluzione aerodinamica della monoposto tedesca abbia portato riscontri positivi, migliorandone le performance medie.
Lewis Hamilton ha chiuso quarto a Monaco, secondo a Barcellona e terzo a Montreal. George Russell si è classificato quinto a Monaco, terzo a Barcellona – rimontando dalla dodicesima posizione in griglia di partenza – e a Montreal si è ritirato, seppur aveva già compromesso la sua gara sbattendo contro il muro mentre era quarto e provava riprendere Fernando Alonso che poi avrebbe avuto la meglio anche di Hamilton.
Considerando anche il fatto che l’Aston Martin sta gareggiando di fatto con un solo pilota, dato l’ampio disavanzo in classifica fra Alonso e Lance Stroll, la Mercedes, nelle ultime tre gare, si è portata in seconda posizione nella classifica del mondiale costruttori dietro all’irraggiungibile Red Bull.
Performance cronometriche e risultati migliori di quanto erano stati prodotti nei primi appuntamenti della stagione, quando la Mercedes W14 aveva un andamento più altalenante a causa dei grattacapi creati dalla filosofia progettuale ‘zero-sidepod‘.
La nuova versione è stata rivoluzionata soprattutto nelle fiancate, che ora hanno un design a scivolo per alimentare maggiormente il fondo ed il diffusore, ma anche nella sospensione anteriore che, pur mantenendo il medesimo schema push-rod, ha delle geometrie differenti.
Una rivoluzione sia aerodinamica sia meccanica che ha migliorato i punti deboli del progetto 2023, sulla scia della W13 E Performance del 2022, che erano l’efficienza aerodinamica e la discontinuità del bilanciamento. Ora i piloti possono contare su una migliore comprensione della monoposto e su un ventaglio di assetti più ampi. Per questa ragione la tappa austriaca al Red Bull Ring rappresenta un altra sfida per migliorare e analizzare la W14 ‘B’.
Mercedes: ricerca di stabilità al retrotreno
Sul tracciato austriaco sarà nuovamente cruciale il grip meccanico generato dagli pneumatici nelle fasi di trazione. Un aspetto sul quale il costruttore tedesco cercherà di massimizzare la raccolta dati al fine di evitare il surriscaldamento al retrotreno emerso in Bahrain, migliorando così il bilanciamento della vettura soprattutto in ottica gara.
Infatti, la fase di trazione in uscita dalla curva 3 e dalla curva 4 sarà critica sia sul time-attack in qualifica sia nella gestione termica delle coperture, soprattutto se ci dovessero essere elevate temperature dell’asfalto, nell’arco della distanza di gara.
La maggior criticità evidenziata dalla Mercedes W14 e dalla sua progenitrice W13 era quella di aver un retrotreno imprevedibile nel comportamento, un’instabilità che si manifestava a fasi alterne o dalla mancanza di bilanciamento. O, ancora, dalla tendenza al surriscaldamento all’asse posteriore.
L’anno scorso, proprio in occasione delle qualifiche al Red Bull Ring, sia Hamilton che Russell chiusero anzitempo la sessione per due incidenti dettati dalla stessa dinamica: la perdita del posteriore in ingresso curva ad oltre 200 km/h.
Un precedente, dunque, utile a creare un parallelismo con la W13 della passata annata e la W14 ‘B’ e per verificare in pista quanto siano stati significativi i miglioramenti sul bilanciamento aerodinamico della vettura e della stabilità al retrotreno.
Mercedes: la preview tecnica del Red Bull Ring
Per la tappa austriaca la Mercedes vuole confermare il trend evidenziato nell’arco degli ultimi tre appuntamenti stagionali, nei quali si è vista una W14 in crescita per poter lottare con l’Aston Martin AMR23 e la Ferrari SF-23.
Il Red Bull Ring è una tipologia di tracciato completo per quanto concerne le sfide tecniche presenti nel suo design. La pista che sorge in Stiria richiede efficienza aerodinamica data la presenza di ben 4 allunghi dove le velocità massime superano i 310 km/h, con ben 3 zone DRS disponibili.
La W14 ‘B’ la Mercedes sembrerebbe aver migliorato l’efficienza aerodinamica complessiva della monoposto, con una resistenza aerodinamica all’avanzamento decresciuta sui rettifili. Cosa che ha incrementato le velocità di punta come si è visto anche in Canada.
Efficienza aerodinamica, dunque, velocità di punta, ma anche downforce nelle sezioni guidate. Infatti, il secondo settore, ma soprattutto il terzo, richiedono carico aerodinamico in appoggio in curve da oltre 220 km/h, specie alla 9 che sarà una sfida tecnica non indifferente dato che si potrebbe affrontare a oltre 265 km/h.
Analizzando il comportamento della W14 ‘B’ al Circuit de Barcelona-Catalunya, un tracciato composto da svariate pieghe veloci in appoggio, la Mercedes dovrebbe aver trovato punti carico di aerodinamico in più per fronteggiare il secondo e terzo settore del Red Bull Ring senza più perdite di bilanciamento improvvise come avvenuto nelle qualifiche del 2022 con Hamilton e Russell a muro.
Per la tappa austriaca, la Mercedes dovrebbe proporre nuovamente la configurazione a medio carico aerodinamico, con l’alettone posteriore col design a cucchiaio per trovare il compromesso aerodinamico fra velocità di punta e downforce nelle sezioni guidate.
Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: Mercedes AMG F1, Albert Fabrega