Mercedes le sta provando tutte. Non si dorme, in quel di Brackley, nel tentativo di colmare la distanza dalla Red Bull. I test invernali del Bahrain, parliamo ormai di quattro mesi or sono, avevano rappresentato la classica doccia fredda per il team anglotedesco che si era avveduto, ricevendo un bel pugno in pieno volto, che la W14 basata ancora una volta sul concept zero sidepod, era inabile a produrre prestazioni sufficienti a tenere testa all’ennesimo gioiello partorito dalla mente vulcanica di Adrian Newey.
Immediate valutazioni ne sono nate ed una rivoluzione nell’organigramma ne è scaturita in quel percorso che ha portato ad abbandonare la filosofia slim iniziando a battere piste già esplorate, con successo, dai rivali più accreditati. Questo processo è sfociato nella delibera della versione B che doveva debuttare nel GP dell’Emilia Romagna annullato per l’alluvione che ha colpito la zona.
La macchina ha fatto capolino a Monaco, non proprio il palcoscenico ideale per mettere alla frusta novità aerodinamiche così massicce. Le prime, positive, risposte sono giunte a Barcellona, dove la W14-B è stata in grado di tenere agevolmente alle spalle i competitor con cui se la sta vedendo in questo 2023: Aston Martin e Ferrari. Alla fine della gara sarà doppio podio, con Lewis Hamilton, secondo, a precedere George Russell. In prima posizione, inutile dirlo, l’alieno di Hasselt con la sua astronave concepita a Milton Keynes.
Montreal, una pista che in Mercedes temevano per la sua conformazione e per la presenza di tratti sconnessi, era forse un banco di prova ancor più veritiero del “tavolo da biliardo” spagnolo. Hamilton è stato capace di portare a casa un altro podio (P3), ma non è stato in grado di tenere testa al ritorno della AMR23 che, confermando la bontà del progetto supportato dal primo vero pacchetto di sviluppi annuale, si è rimessa davanti alle Frecce Nere che confermano la crescita ma non in quella maniera prorompente che qualcuno, non quelli della Mercedes ad essere sinceri, preconizzava.
Mercedes: progressi tangibili ma che non spostano i valori
Dopo tre gare, quindi, qual è il bilancio di questa prima infornata di migliorie che anticipa altri due step preannunciati da Toto Wolff e che saranno deliberati a Silverstone e Spa Francorchamps? La situazione si potrebbe sintetizzare con questa immagine: progredire per restare fermi. Sì, sembra un controsenso ma è così: la W14-B ha stabilizzato e consolidato la posizione del team anglotedesco alle spalle della Red Bull ma non è stata in grado di farla stagliare dal duo Ferrari – Aston Martin.
Quel che è migliorato – e probabilmente è merito della sospensione anteriore – è il feeling di guida, fattore di cui molto si era lamentato Lewis Hamilton prima che potesse saggiare la monoposto nella versione evoluta. Quelle difficoltà nella fase di frenata e nell’inserimento in curva, con susseguente criticità di un retrotreno “leggero”, sono state in buona misura superate trovando anche qualche punto di carico in più. Ma non si è certamente dinanzi a risultati che fanno gridare al miracolo perché il passo della RB19 resta ancora inavvicinabile.
I tre podi ottenuti dalla Mercedes dopo il debutto della versione evoluta del mezzo sono un segnale incoraggiante che conferma che la W14 “standard” aveva esaurito la sua vena di sviluppo e che serviva una sterzata tecnica per individuare una nuova dalla quale gli ingegneri, come dei minatori, devono estrarre potenziale e prestazioni. A Brackley sperano che la linea aurifera sia abbondante ma sanno con certezza che servirà del tempo per trasformare il minerale in monili preziosi.
Consapevolezza e pazienza, questi i concetti più in uso in Mercedes il cui procedere è stato sintetizzato lucidamente da Hamilton alla fine del Gran Premio del Canada nel quale se l’è vista, alzando bandiera bianca, con Fernando Alonso. Il britannico ha affermato che gli upgrade non sembrano aver fatto una grande differenza rispetto alla configurazione basilare di inizio anno.
Mercedes punta al mondiale 2024
Hamilton ha sostenuto di non sentire una grande differenza tra le due versioni. Il vero punto di cambiamento è quello relativo al carico aerodinamico la cui quota generale è aumentata. “Le caratteristiche della vettura sono molto molto simili a quelle che avevamo all’inizio dell’anno. Per la macchina del prossimo mondiale, bisogna cambiare diverse cose“.
Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni. Mercedes sta lavorando in chiave 2024 ed è ben consapevole che la stagione in corso sia ormai da archiviare. La storia della F1 è chiara in tal senso: è impossibile immaginare che si possa invertire quel trend che vede una scuderia vincere otto gare su otto. Forse, col dipanarsi del campionato, la RB19 lascerà per strada qualche vittoria, ma è impensabile immaginare che imploda di colpo lasciando via libera ai rivali che seguono da lontano e col binocolo puntato negli scarichi della monoposto blu.
Mercedes W14-B: una vettura poco adattiva
“Non è sicuramente la macchina che sarà in grado di battere la Red Bull. Dobbiamo lavorare su questo“. Questa la sentenza emessa dal giudice Hamilton dopo aver testato gli update su tre piste molto diverse tra loro. Alla fine di questo mondiale mancano 14 gare.
Mercedes, un po’ coma accaduto l’anno scorso, dà la sensazione di non possedere una macchina pienamente adattiva. La W14-B sembra poter fare la voce grossa su piste con caratteristiche specifiche che riconducono ad asfalti particolarmente lisci e alla presenza di curve di medio e ampio raggio.
Ecco perché Barcellona era attesa con fiducia; ecco perché Silverstone è un altro palcoscenico sul quale si ritiene che la monoposto nera possa esaltarsi. Ma un quadro così configurato non permette di covare sogni di gloria. Come specificato da Hamilton, quindi, si sta lavorando per rendere completa la vettura, per trasformarla in un mezzo valido per “tutte le stagioni”.
Quello che oggi è la RB19 che si impone anche su quelle piste, vedasi Monaco, che sulla carta non dovevano prefigurarsi come amiche. Mercedes, su questo frangente, intende copiare i rivali austriaci. L’intenzione c’è, più difficile sarà metterla in atto.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG