Non siamo abituati a vedere una Red Bull nella posizioni di rincalzo. Lo “strano” venerdì canadese ci ha consegnato due Mercedes a guidare le operazioni. Nessuno si lasci ingannare, Hamilton e Russell hanno provato il loro giro push quando la pista era in netto miglioramento. Cosa che gli uomini di Milton Keynes non hanno fatto essendosi concentrati sul long run nella parte centrale della sessione e prima che la pioggia giungesse condizionando il cronometro.
Il miglior tempo della giornata lo ha messo a segno Lewis Hamilton in 1.13.718. Soli 27 millesimi il margine sul compagno di scuderia George Russell. Terzo Carlos Sainz a 126 millesimi. Quarto Fernando Alonso sulla AMR23 aggiornata a 326, quinto Charles Leclerc a 376. Per trovare la prima RB19 bisogna scalare in sesta piazza. E’ lì che si “accomoda” Max Verstappen che paga poco più di quattro decimi dal battistrada. Solo ottavo Sergio Perez staccato di 53 centesimi.
Red Bull: il programma ristretto condizione le performance della RB19
Non traggano in inganno le risultanze di una sessione anomala, ma nemmeno siano lette con superficialità pensando che la franchigia di Milton Keynes avrà vita facilissima tra i muretti del circuito intitolato a Gilles Villeneuve. Non risuonano campanelli d’allarme, ma c’è la consapevolezza che la vettura, a differenza delle ultime apparizioni, non è subito sembrata essere in una finestra efficacissima.
E Sergio Perez il pilota che ha manifestato le maggiori difficoltà. E questa non è una novità. Il driver di Guadalajara ha analizzato la situazione ai microfoni di Sky Sport: “Mercedes, Ferrari e Aston Martin sembrano messe bene. Noi dobbiamo migliorare e vedremo domani come andranno le cose. A livello di meteo si annuncia un weekend interessante. Poi qui, quando piove, si fa davvero buio: la visibilità è scarsissima. Speriamo che il tempo tenga e non ci crei ulteriori problemi”.
Verstappen non si è detto particolarmente soddisfatto della sua RB19. Quando ciò accade – e non è una rarità per un perfezionista come l’olandese – si è sempre verificato uno scatto decisivo l’indomani che ha messo la vettura nelle condizioni di sbaragliare la concorrenza. L’obiettivo è quello anche se le condizioni ambientali potrebbero incidere sui “piani di battaglia”.
“I nostri rivali sono andati molto forte, ma magari è semplicemente stata una giornata buona per loro e meno buona per noi. Forse una pista come questa, con tanti dossi e molti cordoli, è meno adatta alle nostre caratteristiche e al nostro pacchetto in questo momento, ma cercheremo di risolvere i problemi. Se ci sarà un rimescolamento dei valori? Se domani ci fosse molta acqua potrebbero esserci delle sorprese”.
Pretattica? Forse, anche perché la RB19, finora, non ha sfigurato su nessun tipo di tracciato. I cordoli canadesi, dunque, non possono spaventare chi, finora, ha messo a segno sette vittorie in altrettante gare. I veri timori di Verstappen vertono sulla scarsezza di dati da poter analizzare per definire un setup valido.
“Non è stata una giornata lineare, non abbiamo potuto girare nelle prime libere. Ma è stato lo stesso per tutti. Abbiamo girato parecchio nella seconda seduta ma c’è ancora molto lavoro da fare. La macchina non va al meglio al momento sugli avvallamenti e sui cordoli. Non è andata malissimo, ma sicuramente dobbiamo ottimizzare l’assetto. Ora piove, probabilmente anche domani ci sarà il bagnato ma domenica invece dovrebbe essere asciutto. Dunque è stata una sessione complicata, ma ogni tanto capita“. Così ha chiuso il bi-iridato.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing
