venerdì, Novembre 22, 2024

Gp Belgio 2023/Aston Martin: l’AMR23 pronta a fugare le incognite tecniche

Aston Martin: il mese di luglio azzerando molte certezze all’AMR23. Nelle ultime tre gare, Red Bull Ring, Silverstone e Hungaroring, le vetture inglesi sono passate da seconda a quinta forza in campo. La progressione Mercedes, i timidi miglioramenti della Ferrari e il clamoroso passo in avanti della McLaren, di fatto hanno spiazzato il costruttore britannico, complici anche gli aggiornamenti che non hanno offerto i riscontri attesi.

Prossima tappa, dodicesimo round della campagna agonistica 2023, il Gran Premio del Belgio che si disputerà nella splendida cornice di Spa Francorchamps tra i boschi delle Ardenne. Una tipologia di tracciato che sulla carta non si addice particolarmente alle caratteristiche della verdona. Andiamo ad analizzare dal punto di vista tecnico il perché.


Aston Martin: da seconda a quinta forza

È stata sino a un mese fa la rivelazione del campionato 2023. Ma adesso l’Aston Martin ha perso la bussola venendo, di fatto, ripresa e superata dalle dirette rivali. Nell’arco del mese di luglio, la scuderia britannica ha subito un’involuzione tecnica allarmante. Gli aggiornamenti tecnici introdotti tra Canada e Gran Bretagna dovevano rappresentare un significativo upgrade per provare ad avvicinarsi alla imprendibile Red Bull RB19. Ma il risultato, come detto, è stato l’inverso.

Aston Martin
Fernando Alonso (Aston Martin) “bracca” Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing prima della partenza del GP di Miami 2023

I provvedimenti hanno riguardato fondamentalmente il retrotreno della monoposto, affinando la propria filosofia progettuale e allo stesso tempo cercando di far decrescere la spiccata resistenza aerodinamica all’avanzamento della vettura. Tuttavia il lavoro messo in atto non ha fornito i riscontri che il team si aspettava secondo le simulazioni in galleria del vento.

Di contro, gli upgrade introdotti da Mercedes a Monaco, Ferrari in Spagna e soprattutto McLaren in Austria, hanno relegato la AMR23 in una posizione ancor più critica nelle ultime settimane. La rivoluzione progettuale della W14 E Performance ha consentito alla Mercedes di rimanere in bagarre per la seconda posizione. La Ferrari, nonostante l’evoluzione tecnica apportata sulla SF-23, pare la quarta forza attualmente. La versione B della McLaren MCL60 ha portato la vettura di britannica ad essere l’unica rivale, seppur a distanze siderali, dei bolidi austriaci.


Aston Martin: l’AMR23 ha smarrito il ritmo gara

Fra il passo avanti delle dirette rivali e il mancato step evolutivo Aston Martin ha perso terreno, passando dal lottare per il podio alla zona punti. Un’involuzione nella quale è emerso un aspetto: la monoposto inglese ha completamente smarrito i propri punti di forza. Nonostante le quattro prime file conquistate da Fernando Alonso fra Jeddah, Miami, Monte Carlo e Montreal, la monoposto di Silverstone britannica ha sempre mostrato un andamento migliore sul passo gara piuttosto che nel push-lap in qualifica.

Aston Martin AMR23
Fernando Alonso (Aston Martin)

In particolare, la capacità dell’AMR23 era quella di saper gestire l’usura degli pneumatici in modo proficuo, senza accusare cali prestazionali improvvisi dovuti al degrado. La differenza nella gestione della corsa rispetto ai propri competitor era dettata soprattutto dal come la vettura avvolta dal british racing green fosse altamente competitiva con i compound più duri della gamma Pirelli.

Aspetto smarrito sul quale recentemente il due volte campione del mondo spagnolo ha disquisito senza troppi fronzoli. L’ex ferrarista, infatti, a margine del Gran Premio d’Ungheria, ha puntato il dito sulla nuova costruzione dei compound della marca italiana, sostenendo che dovranno capire se tale aspetto abbia inciso negativamente sulle prestazioni e aggravato un quadro già di per se complicato.


Aston Martin: anteprima tecnica di Spa

L’ultimo appuntamento del mese di luglio si attesa come banco di prova molto importante per Aston Martin. Tecnici e piloti dovranno essere bravi a raccogliere quanti più dati possibili prima della pausa estiva, nel tentativo di ripresentarsi a fine agosto con le idee decisamente più chiare per quanto concerne l’atteggiamento della vettura inglese.

Il layout della pista belga potrebbe risultare avverso all’AMR23 per via delle caratteristiche tecniche del tracciato che sorge tra i boschi delle Ardenne. Analizzando il disegno del Circuit di Spa Francorchamps, si denota come l’efficienza aerodinamica sia il parametro tecnico chiave per massimizzare la performance della monoposto. Ed è proprio questo il fattore che potrebbe mettere nei guai la AMR23. La vettura genera molto downforce nelle sezioni guidate, ma presenta una spiccato drag.

La resistenza generata sui rettifili penalizza le velocità di punta e, conseguentemente, su una pista che presenta lunghi tratti full-throttle, l’unica soluzione è agire sull’assetto presentando una configurazione aerodinamica a basso carico. Per contrastare la problematica Aston Martin è andata incontro ad altre avversità a Silverstone

Utilizzando un set up più scarico si è creato un effetto domino in negativo che ha portato la vettura inglese ad essere carente di bilanciamento nelle sezioni lente e soprattutto, la domenica, sul passo gara. Criticità che non dovrebbero fare presenza a Spa, dato che solamente Monza, e forse Las Vegas da quest’anno, richiedono livelli di carico aerodinamico più bassi di quelli del tracciato belga.

Aston Martin AMR23
la mitica curva Eau Rouge, Spa-Francorchamps, Gp Belgio edizione 2021

Nel T1, dall’uscita della Source verso la chicane Les Combes ci sono circa 21.1 secondi full gas. Nel T3, dalla curva Stavelot alla chicane Bus-Stop, sono all’incirca 20.5 i secondi da percorrere a piena potenza. Sommando i due tratti, sono poco più di 40 secondi da affrontare con il piede sull’acceleratore pigiato al massimo. Sarà comunque cruciale la fase di trazione in uscita dalla prima e dall’ultima curva, dove il grip meccanico generato al retrotreno farà la differenza.

Sono queste le due sezioni dove l’Aston Martin potrebbe soffrire, mentre dovrebbe esaltarsi nel tratto centrale. Il T2 è composto da rapidi cambi di direzione dove conta la reattività all’avantreno. Parliamo di curve a media velocità di percorrenza che esaltano la precisione di inserimento e curvoni in appoggio dove il carico aerodinamico generato dalla vettura britannica può fare la differenza. Il giusto mix per mettere in luce le caratteristiche della AMR23.


Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Aston Martin

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