Sei podi in nove gare. Questo il bottino della Aston Martin e di Fernando Alonso in questo 2023. Il veterano asturiano si è letteralmente sobbarcato il team sulle spalle visto che è proprio lui ad aver portato a casa quella mole di punti che ha reso la scuderia di Silverstone la grande e positiva sorpresa di un campionato che comunque ha soli due padroni: Red Bull e Max Verstappen.
La franchigia di Lawrence Stroll, sin dai test invernali del Bahrain, aveva dato la sensazione che potesse essere una spina nel fianco per Milton Keynes. Ma la pista ha detto che il gap dalla RB19 è sempre stato troppo grande per essere colmato e che non c’è mai stata realmente la possibilità di portare a casa una vittoria. Man mano che passano i gran premi questa evidenza si solidifica e la cosa inizia a generare un po’ di frustrazione tra gli uomini di Silverstone.
Non mancano le ambizioni da quelle parti. La nuova struttura che va via via riempiendosi di personale, la galleria del vento pronta al debutto, un accordo strategico con sponsor munifici come Aramco e soprattutto il legame in chiave 2026 con Honda sono elementi che raccontano come Aston sia proiettata in un futuro molto roseo, da top team. Ma mentre questo scenario si consuma – in F1 nulla accade per caso o in seguito ad uno schiocco di dita – c’è da gestire l’emotività di un team che si è sentito grande ma che sta capendo che il cammino verso la gloria è ancora lungo.
Aston Martin: lo slancio della AMR23 si è bloccato?
Negli ultimi tempi sembra che lo slancio della AMR23, nonostante gli update presentati in Canada, si sia leggermente ammansito. E’ vero che a Montreal Nando è giunto secondo, ma in Austria la “verdona” non è andata poi così bene replicando le difficoltà che si erano presentate già al Montmelò, una pista che, si sa, può emettere giudizi quasi insindacabili sull’efficacia di qualsiasi veicolo.
E’ chiaro che non v’è possibilità alcuna di ricucire lo strappo dalla vetta. L’obiettivo vero di Mike Krack e soci è quello di non soccombere uscendo dal gruppo di inseguitori in cui ci sono Ferrari e Mercedes. Proprio queste due realtà, a suon di sviluppi definiti ed in programma, minacciano ciò che sembrava il vero obiettivo stagionale degli inglesi: il secondo posto. Un risultato che avrebbe del clamoroso visto il ritardo col quale era stata archiviata la campagna 2022.
Ora questa speranza sembra essere minacciata e in Aston Martin non hanno ancora sviluppato gli strumenti per gestire l’emotività determinata dall’altalena prestazionale che la vettura sta cavalcando negli ultimi tempi. E’ questo il parere di Fernando Alonso che, dall’alto della sua esperienza, predica calma e soprattutto suggerisce di non lasciarsi trasportare dai sentimenti forti, specie dopo una gara meno brillante.
Aston Martin, Alonso: “La F1 non va vissuta come fosse il calcio”
Il driver di Oviedo crede che l’Aston Martin non debba affrontare la stagione come fosse un campionato di calcio: “Il problema è che vivremo l’intero campionato con passione sfrenata, come succede nel calcio. Ogni domenica – ha spiegato l’ex Ferrari al giornale spagnolo AS – ci sono enormi alti e grandi delusioni e questo non può accadere. Questo è un campionato del mondo di Formula 1, le auto si comportano in modo diverso in base alle temperature, ai circuiti, alle curve veloci e a quelle lente… Questo è molto più tecnico dell’emozione di vincere una partita 3-0 o perderla”.
In Austria la creatura di Dan Fallows non ha rubato l’occhio e questo ha generato un po’ di malumore nel team. Ma Alonso minimizza e parla di crescita da valutare su base annua. L’anno scorso, a Spielberg, la AMR22 era stata la vettura peggiore del lotto. Nell’ultimo gran premio, pur non replicando le performance sciorinate ad esempio a Montecarlo, è stata in grado di mettersi alle spalle le due Mercedes e di chiudere con entrambe le macchine nei punti.
Il miglioramento è netto anche se persiste la sofferenza su alcuni tipi di tracciato. Ed è questo, secondo Alonso, l’aspetto da affrontare per crescere. “C’è uno schema che si ripete di anno in anno su certi tracciati: alcune macchine li capiscono meglio o peggio. Ed è questo che ci preoccupa di più ora: capire perché non abbiamo fatto bene in Austria e Barcellona in modo da non soffrire di nuovo l’anno prossimo”.
In un processo di consolidamento le battute a vuoto, se tali si possono considerare un quarto e un nono posto, sono da mettere in conto. D’altro canto la delusione spiega anche quanto alta sia l’asticella posta dai vertici del team che puntano deliberatamente alla vetta in virtù degli sforzi compiuti e delle risorse messe in campo.
Silverstone, la gara di casa, sarà un test molto probante perché potrebbe replicare quelle condizioni avutesi a Barcellona e che hanno leggermente messo in crisi i tecnici inglesi. Anche in caso di risultati meno brillanti, secondo Alonso, non ci sarà da farsi prendere dalla smania. Solo così si può creare quel substrato sul quale erigere un futuro più luminoso.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin