Alternative Tyre Allocation. Dal Gran premio d’Ungheria entrerà in vigore un sistema che potrebbe essere, nei prossimi anni, lo standard operativo a cui i team devono adeguarsi. Stavolta il meccanismo non è cervellotico e la cosa, di per sé, è una sorpresa dato che parliamo delle regole di uno sport che non si tira indietro quando c’è da impostare bizantinismi procedurali che siano poco leggibili da parte di tutte le parti in causa, a partire dai protagonisti per finire ai tifosi.
Sintetizzando, i team saranno costretti a utilizzare le gomme dure in Q1, le medie in Q2 e le Soft in Q3. Questo, chiaramente, in condizioni da asciutto. Pirelli, così, ridurrà anche il numero di set di pneumatici disponibili per pilota da 13 a 11.
F1 verso la razionalizzazione ecosostenibile
La ratio di questo provvedimento è la razionalizzazione della logistica poiché troppi treni di pneumatici viaggiavano in giro per il mondo senza che poi venissero usati o che si ritenessero davvero utile al lavoro da svolgere in pista. Rendere più logici i trasporti di materiale pesante ed ingombrante significa impiegare meno risorse energetiche per la movimentazione.
Ancora, ridurre da 13 a 11 i set a disposizione per 20 macchine significa produrre 40 treni in meno per weekend. Ossia 160 gomme che, nell’arco di 24 gare, riferendosi al mondiale 2024, significa 3840 coperture in meno da produrre e da spostare intorno al globo. Numeri di un certo rilievo che hanno un impatto fattivo.
La proposta era arrivata sul tavolo del Comitato Consultivo Sportivo due anni fa e ha impiegato molto tempo per essere sviluppata dagli organi di governo e accolta dai team che ora la dovranno applicare e metabolizzare. A poche ore dal debutto il tono dei commenti sembra essere positivo. Almeno è questo il giudizio di James Vowles e Mike Krack, team principal, rispettivamente, della Williams e della Aston Martin che hanno accolto con favore l’apertura mentale che sottende al cambiamento delle regole relative alle qualifica di questo fine settimana.
L’ex capo delle strategie della Mercedes ha anche espresso un pizzico di preoccupazione: “L’idea è buona, ma c’è sempre un po’ di tensione. Sarà altrettanto facile far funzionare le gomme più dure? Ma è giusto provarlo. Non siamo sicuri di quali saranno le conseguenze, ma riteniamo che ci saranno aspetti positivi”.
F1: l’ATR cambia l’approccio ai primi due turni di qualifica
L’utilizzo dello pneumatico hard nella Q1 muterà radicalmente l’approccio alla prima sessione: dal singolo giro push si potrebbe passare ad una serie di tornate consecutive che sfruttano la maggior durata del compound. Cosa che potrebbe ripetersi anche nella seconda sezione dove sarà protagonista la Pirelli a banda gialla.
“Con la gomma più dura nella prima sessione saremo in grado di fare più passaggi in modo da vedere più macchine che girano per la pista per completare un maggior numero di tornate. Probabilmente è positivo per lo sport – ha spiegato Vowles – Creerà un divario maggiore o lo renderà più prevedibile? Dobbiamo ancora capire quale sia esattamente il motivo per cui lo stiamo eseguendo come formato. Ma sono di mentalità aperta e la cosa potrebbe presentare una nuova direzione di viaggio“.
Krack, mostrando un entusiasmo più convinto, ha parlato di necessità di sperimentare: “Dobbiamo provare cose diverse. Penso che anche Stefano Domenicali lo evidenzi continuamente. E in questo caso l’idea alla base è meno pneumatici e più sostenibilità. Auindi penso che dobbiamo applaudire questa iniziativa“.
Questo nuovo espediente non dovrebbe consegnarci una F1 stravolta nella scala dei valori, ma è chiaro che darà più imprevedibilità. Certe vetture, in condizioni particolari, faticano a portare in temperature i compound più duri del ventaglio Pirelli. Ecco che una Q1 potrebbe trasformarsi in un calvario anche per le auto che sono abituate a superare il taglio con relativa facilità.
L’operazione messa su dalla F1, quindi, non ha solo il nobile scopo di risparmiare energia dimostrandosi maggiormente sostenibile, ha anche quello di provare a creare un po’ di variabilità in un contesto che si sta dimostrando abbastanza rigido. Anche la presenza di traffico con auto che faranno più giri consecutivi ed è una novità da gestire e che potrebbe determinare nuove sfide strategiche con i muretti molto attenti al track position e all’evoluzione dell’asfalto.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, Williams Racing, Pirelli Motorsport