venerdì, Novembre 22, 2024

La F1 temporeggia: si decide di non decidere

Il futuro della F1 sta prendendo forma. E proprio per tale ragione ogni parte in causa sta provando, in un normale gioco politico di interessi peculiari, a portare acqua al proprio mulino. Ieri, prima che i motori si accendessero per il Gran Premio del Belgio, avvio del “girone di ritorno” del Campionato del Mondo 2023, si è riunita la F1 Commission per affrontare ed iniziare a sciogliere dei nodi che investono un arco temporale che va dal 2024 al 2026, anno in cui debutterà un inedito corpo normativo che dovrebbe nuovamente stravolgere le vetture dopo i cambi massicci dell’anno passato. 

F1: i piloti vincono sulla “visione eco” di Liberty Media

Iniziamo proprio dalla prossima stagione. La sintesi della prima decisione presa è la seguente: vincono i piloti, perde Liberty Media e si adegua Pirelli. Ricorderete le critiche espresse dai driver, a partire da Max Verstappen per finire a George Russell, alto rappresentante della GPDA, circa la pericolosità di avere gomme non precedentemente riscaldate tramite le termocoperte. 

Il gommista, pur sforzandosi di assicurare le parti in causa, evidentemente, non è riuscito a fornire un prodotto che, in determinate e meno favorevoli condizioni, sapesse “accendersi” senza un previo warm-up. Se i test spagnoli, svoltisi con pista calda, avevano offerto buoni feeling, lo stesso non si può dire per le prove svolte a Silverstone qualche settimana fa, quando le temperature erano leggermente inferiori. La tendenza a scivolare oltremisura nei primi giri dopo l’uscita dai box ha spinto i conducenti a fare pressione sulla FIA affinché le coperte riscaldanti non venissero abbandonate nel 2024, com’era stato precedentemente stabilito. 

F1
Termocoperte gomme Pirelli F1

Una vittoria per i piloti e per una F1 che non può permettersi di abbassare la guardia sul fronte sicurezza per soddisfare ragioni ambientali che non giustificano la messa al bando dello strumento. Le tanto avversate termocoperte, dunque, verranno utilizzate ancora. Le temperature d’esercizio saranno quelle odierne: 70°C su entrambi gli assi sia per i compound da asciutto che per quelli da bagnato. La discussione sull’abolizione totale dello strumento è rinviata alla stagione 2025, quella in cui Pirelli potrebbe dire addio (si attendono gli esiti del bando per il nuovo gommista). La sensazione è che si continuerà a lottare per mantenere lo status quo. 


La F1 vara il “lodo Alpine”?

Se la decisione di mantenere le termocoperte ci sembra saggia, meno comprensibile è quanto è stato valutato sul livello di competitività delle power unit. I delegati tecnici della Federazione Internazionale dell’Automobile hanno analizzato le prestazioni delle unità propulsive presenti in griglia nella prima metà del 2023 arrivando alla conclusione che si registra un notevole divario prestazionale tra i concorrenti. Il V6 Renault montato sulle Alpine è quello più attardato e si vuole fare in modo che abbia la possibilità di recuperare terreno prima del decongelamento normativo del 2026.

Sono state discusse diverse strategie per rispondere a questa situazione e i motoristi hanno dato mandato al Power Unit Advisory Committee di trovare e proporre alcune soluzioni alla F1 Commission. Un atto che probabilmente porterà i francesi a poter interrompere la pax tecnica stabilita l’anno passato. Una mossa per bilanciare i valori in griglia che sa di artificio per aiutare chi ha lavorato peggio. Che in Alpine le cose non vadano per il meglio è confermato dall’azzeramento operato da Luca De Meo delle figure apicali del team.

F1
Luca De Meo, numero uno di Renault

Dopo il defenestramento di Laurent Rossi (al suo posto Philippe Krief in veste di CEO), ieri, è giunta la notizia della rimozione di un altro pezzo da novanta: Otmar Szafnauer sostituito da Bruno Famin. Ma non finisce qui. Anche Alan Permane, direttore sportivo, è stato giubilato dopo 34 anni di lavoro presso la struttura di Enstone. Un terremoto che era stato preceduto dall’addio di Pat Fry andato in Williams. La certificazione del fallimento del modello “100 GP” che Rossi aveva individuato come soglia per tornare a vincere stabilmente. La strada è lunga per la Alpine e servirà la mano del legislatore per chiudere il gap. Se saranno in grado di farlo…  

A margine, e sempre in relazione al 2024, si è confermato che sarà il Bahrain il teatro dei test pre stagionali che saranno svolti dal 21 al 23 febbraio, a Sakhir. Altre procedure di contorno sono state stabilite circa la standing start e le ripartenze nelle fasi finali dei GP.


F1: il regolamento tecnico 2026 è ancora in alto mare

Per farla breve, sono questi i punti stabiliti dagli addetti ai lavori della Commissione: 

1. Riduzione significativa del peso delle vetture;

2. Riduzione della dimensione delle monoposto; 

3. Miglioramento dell’efficienza energetica.

Come arrivarci? Di questo non v’è traccia. Il che significa che nei prossimi tempi saranno necessari altri incontri nei quali è immaginabile che il livello dello scontro si faccia molto elevato. Mercedes e Red Bull, ad esempio, hanno già preso a battagliare sulla percentuale di potenza elettrica fornita dalle nuove power unit. Horner vorrebbe modificare il bilanciamento precedente individuato, Wolff, il cui reparto powertrains è più avanti, non ne vuol sentir parlare. 

Red Bull
la power unit Red Bull che equipaggia le due RB19 durante la stagione 2023

Anche sull’aerodinamica attiva si registrano tensioni forti. Milton Keynes non vorrebbe un stravolgimento rispetto al contesto attuale, i competitor spingono invece affinché questo si realizzi per ottenere un quadro di riferimento diverso rispetto a quello che, nei fatti, sta avvantaggiando i campioni del mondo in carica che hanno letto meglio le regole. La sensazione è che ciò che diamo per scontato oggi possa essere ribaltato nei prossimi mesi. L’unica certezza – ed è la cosa per la quale spingono i team – è che bisogna far presto.

Il 2026 è dietro l’angolo e, sia motoristicamente che aerodinamicamente, è necessario definire i paletti per iniziare a concepire i modelli che solcheranno le piste tra tre stagioni. Non è incorretto dire, oggi 29 luglio 2023, che la F1 è in ritardo e che non si abbiano ancora idee chiare su come realizzare i tre punti sopra indicati. Ancora, tornando alle termocoperte, quella di tenerle in vita nel 2024, sa di rinvio per prendere tempo senza avere una visione chiara delle cose. Insomma, la F1 ha deciso di non decidere…


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Pirelli Motorsport, Alpine, Oracle Red Bull Racing

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