giovedì, Novembre 14, 2024

Ferrari: alcune aree tecniche operano ancora col modello manageriale Binotto

A Silverstone la Ferrari SF-23 non ha mostrato i progressi apprezzati tra Canada e Austria, rivelandosi ancora troppo sensibile rispetto alla geometria dei tracciati e alla ridotta finestra di attivazione termica delle gomme. Il risultato finale poteva essere meno impietoso senza la Safety Car, entrata in pista per rottura dell’endotermico Ferrari sulla monoposto di Kevin Magnussen.

Il Cavallino Rampante è tornato quarta forza del mondiale in una gara dove McLaren ha sbalordito tutti e Aston Martin ha palesato una preoccupante deriva prestazionale, solo in parte mitigata da fattori casuali che Alonso ha saputo sfruttare con esperienza. Anche a freddo l’analisi della performance non offre alcuno spunto positivo, a cui va sommato la scarsa affidabilità sia per il team ufficiale che per i clienti.

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elementi power unit a valle del Gran Premio di Inghilterra 2023

La prossima tappa in terra magiara sarà il giro di boa della stagione 2023 sinora dominata dall’inarrestabile Max Verstappen. Il primo consuntivo della gestione Vasseur non è certamente in linea con le aspettative della vigilia. La Ferrari abita nel gruppetto degli inseguitori della Red Bull in maniera preoccupante. Per elevare la qualità dell’analisi sulla prima parte del campionato ferrarista è necessario andare oltre i meri risultati sportivi conseguiti.

Il nuovo team principal di Maranello ha caratterizzato i primi mesi del suo mandato attraverso scelte coraggiose, sia in termini organizzativi che procedurali. Se la partenza di Binotto ha destabilizzato l’entourage a lui fedele, è altrettanto vero che il francese ha dovuto fare i conti con addii dolorosi, cercando di trovare soluzioni interne in attesa di “acquistare” importanti pedine della concorrenza.

Un altro merito che va certamente riconosciuto al manager di Draveil riguarda il cambio di passo sugli aggiornamenti che hanno debuttato in Spagna, con molte settimane di anticipo rispetto all’inziale calendarizzazione. Un segnale fondamentale per chi era o è tuttora abituato a tempi di sviluppo più vicini alla produzione stradale che a una competizione tra F1.

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Frederic Vasseur, team principal della storica Scuderia Ferrari

Senza la compressione in merito alle tempistiche imposta da Vasseur i correttivi apportati sulla SF-23 non avrebbero potuto dimostrare la loro inefficacia su una pista probante come Silverstone. E’ sottinteso che l’accelerazione nel rilascio delle novità non ha obbligato gli ingegneri a deliberare update senza che fossero ritenuti validi.

Silverstone ha dimostrato che tale stile manageriale non è ancora stato recepito dall’area strategica della Ferrari. L’esilio di Iñaki Rueda nel remote garage di Maranello non poteva essere la panacea di tutti i mali. Le scelte operate dal muretto box in tutte le fasi della gara sono state caratterizzate da un’eccessiva prudenza.


Ferrari: diverse aree tecniche restano ancorate sul modello manageriale della precedente gestione

Le scelte conservative sono tipicamente adottate da chi ha un margine importante dalla concorrenza o da chi ha paura di sbagliare. Considerando che Ferrari non è certamente in una posizione dominante, siamo propensi a pensare che gli individui deputati a prendere decisioni in frazioni di secondo cerchi di minimizzare la probabilità di errore.

Un approccio che di fatto ha troppo spesso dimostrato tutta la sua debolezza. Un esempio lampante arriva domenica scorsa, quando Charles Leclerc è stato chiamato con netto e immotivato anticipo ai box per effettuare la prima sosta in regime di Virtual Safety Car, nel vano tentativo di realizzare un undercut su Russell che calzava penumatici Soft.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) precede George Russell (Mercedes AMG F1 Team) nelle prime fasi del Gran Premio d’Inghilterra 2023

Proprio le performance del britannico hanno aperto orizzonti a tutti gli strateghi che inizialmente avevano scartato le Pirelli a banda rossa. Le temperature molto più basse rispetto al venerdì hanno conferito una maggiore consistenza a questa mescola, facilmente leggibile ma eccessivamente temuta dalla Ferrari in base alle simulazioni effettuate durante il venerdì. Nemmeno in occasione della Safety Car quando mancavano appena 14 giri, i tecnici della rossa non hanno montato la gomma più morbida.

L’operato di Vasseur all’interno della Gestione Sportiva sta senza dubbio smascherando le lacune di molti tecnici, abituati a tempi di reazione pachidermici e congelamento di sviluppi precoci. Con ogni probabilità, pensando ai cambi futuri, questa è forse la miglior notizia dopo il disastroso weekend nella tana della concorrenza anglosassone.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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