Il rapporto tra la Ferrari e Charles Leclerc è giunto alla quinta stagione. Dopo quattro mondiali in cui il monegasco ha mostrato di che pasta è fattosi trova ancora a rincorrere vanamente un titolo del mondo che sfugge a causa di vetture mai pienamente competitive. Nel frattempo il contratto si avvicina alla naturale scadenza e, come normale che sia, le voci di addio si rincorrono nonostante le reciproche parole d’amore e fedeltà.
Ferrari per Charles è stata un’opportunità. Tramite il Cavallino Rampante è entrato in una dimensione più elevata, è stato accolto nell’Olimpo dei grandi. E’ stato esposto sotto riflettori, ha conosciuto la fama vera. Ovviamente si tratta di conseguimenti più che meritati considerando le prestazioni offerte. Nulla gli è stato regalato nel suo cammino.
Ad oggi, a voler essere estremamente realisti, è più quello che Leclerc ha dato alla Ferrari di quanto non abbia ricevuto in cambio. Promesse disattese, sogni delusi, desideri infranti. Il 2023 è lo specchio di questa innegabile realtà: un’annata avviatasi tra gli squilli di tromba (ricorderete di certo le parole ardite di Benedetto Vigna nel giorno della prestazione della SF-23) che si sono tramutati nei sinistri scricchiolii di un’imbarcazione funestata dal mare in subbuglio.
Ferrari: il 2023 è l’ennesima stagione di passaggio
Questo campionato dovrà essere l’ennesimo di transitoria sofferenza in attesa di un futuro più dolce che non è detto possa concretizzarsi nel breve termine. I tanti cambi al vertice dei vari comparti che compongono la Ferrari, dalla GES alle vicende tecniche, potrebbero richiedere un periodo di assestamento incompatibile con i desideri di vittoria di Leclerc.
Nonostante ciò, nonostante un rapporto palesemente sbilanciato e un do ut des mai realizzato, Leclerc continua a sentire – e a sostenere – il peso della responsabilità di riportare il titolo che conta davvero, quello piloti, in Italia. Quasi come fosse una missione di vita attribuitagli da entità più alte.
Charles non si risparmia, nemmeno se tra le mani ha una monoposto nata maluccio e che non pare si stia sviluppando meglio. La strada tecnica intrapresa dalla SF-23, per ora, non è riuscita a correggere il difetto più evidente del progetto: l’inadattabilità a diversi tipi di piste. Accade, quindi, che alle buone e convincenti prestazioni offerte in Austria seguano gare difficili come quella andata in scena a Silverstone.
In questo contesto l’errore è dietro l’angolo. “La mia mentalità è sempre stata quella di spingere al massimo e non lasciare nulla sul tavolo“, ha spiegato Leclerc al britannico “The Guardian”. “Quando hai una macchina più difficile da guidare, come accaduto nella prima parte di questa stagione, gli errori accadono, lo so. Sono il primo che vuole essere in lotta per il titolo, ma non è frustrante, mi motiva molto”.
Ferrari: Charles Leclerc si carica la Ferrari sulle spalle
Charles sente di avere le spalle larghe ed è consapevole che l’ambiente si aspetta che sia lui il pilota che, dopo Kimi Raikkonen, segna il grande traguardo che non è stato valicato da campioni affermati come Fernando Alonso e Sebastian Vettel che hanno visto interrotta la loro ascesa una volta abbracciato il rosso. Sarà anche un giudizio irriverente ma la storia parla in questo senso.
Ecco perché l’impresa assume i connotati del titanico e del leggendario. E per compierla serve gestire una pressione micidiale che il monegasco dice di non essere esogena ma autoprodotta. Interessante, in tal senso, il passaggio dell’intervista rilasciata al giornale britannico: “Non sento la pressione esterna, ma me ne sto mettendo molta per avere successo, la responsabilità di riportare la Ferrari al vertice”.
“La passione che le persone hanno per la squadra non si trova altrove. E’ positivo che c’è ci sia così tanto entusiasmo ma al contempo è difficile da gestire. A causa di questa passione le persone sono piuttosto impazienti“.
Il campionato 2023 non avrà molto da dire per la Ferrari. Tralasciando presunte faide di palazzo intra-maranelliane che vengono alimentate da certa stampa sensazionalistica, l’obiettivo di Sainz, di Leclerc e di tutti gli uomini del Cavallino Rampante è quello di tirare fuori dalle sabbie mobili un progetto che non riesce a superare i suoi limiti atavici: gestione gomme, produzione di downforce e adattabilità a tutte le piste.
La determinazione di Charles è un ottimo viatico per uscire dalle difficoltà e per presentarsi finalmente ai nastri di partenza con una monoposto veloce e in grado di arrivare ai vertici fino alla fine di una stagione che si preannuncia estenuante considerando i 24 GP previsti in calendario.
Ferrari deve finalmente offrire un “arnese” che sappia fare il proprio lavoro. Maranello, pur avendo dato tanto al pilota cresciuto nella FDA, deve ora sdebitarsi e pagare il pegno d’amore che Charles ha siglato quando ha rigettato al mittente le sicure offerte che saranno arrivare da oltremanica.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari