Charles Leclerc partirà domenica in Pole Position con la sua Ferrari – ma il più veloce nelle Qualifiche del Gran Premio del Belgio è stato Max Verstappen che, con un ultimo giro sul limite, ha rifilato un distacco superiore agli di otto decimi alla rossa del monegasco. Per Leclerc, che subito si era aperto in radio dicendo che forse erano usciti “troppo presto” (lui il primo, dopo Stroll, a terminare il giro), il margine poteva essere ridotto di qualche decimo considerata la notevole evoluzione di pista che sul finale del Q3 ha favorito gli “ultimi della fila”.
Sebbene nel suo giro si evidenzi una sbavatura in curva 1 (che costa circa un decimo in uscita), nel post-qualifica Charles dichiara come la vera sfida in quei frangenti fossero i tornanti di Curva 8 e 9, dove il grip era pressoché assente. Con pista fredda e condizioni variabili nel corso del giro, tuttavia, la SF-23 è riuscita a massimizzare l’outlap garantendo l’ottimale messa in funzione degli pneumatici – una preparazione che vale la decisione di non attardarsi ai box per approfittare di un asfalto più reattivo, viste le prestazioni della vettura italiana in fase di frenata.
Un sorridente Leclerc ritrova anche la sua forma sul misto – condizioni che questo mondiale, come evidenziato in Spagna e Canada, gli avevano dato filo da torcere con la guida ed il setup. I frutti del “lavoro extra” (al simulatore, ma non solo) si erano in parte già visti a Silverstone, ma sono stati confermati dalle Qualifiche del Belgio dove il ferrarista è stato il più veloce in pista sino all’ultimo run del Q3.
Ferrari: l’aggressività alla guida di Leclerc non sempre un vantaggio
“Non si tratta solo del setup, il mio problema è che ho una guida molto aggressiva,” ha spiegato il pilota della numero 16 in conferenza. “Questo è un vantaggio, per me, sul bagnato e sull’asciutto – ma in condizioni miste tutto diventa più imprevedibile, e quella guida porta ad errori che possono costare una buona qualifica”.
Oltre alla finestra di setup non propriamente ampia, Leclerc si era detto penalizzato dal non aver girato abbastanza in quelle condizioni (effettivamente mai incontrate prima delle qualifiche succitate) per consentirgli di affinare il suo stile al modo in cui la vettura reagiva alle diverse situazioni in pista. Un approccio più cauto – che forse costa quel limite così caro al monegasco – ha dato però già i suoi frutti.
Pur sempre senza sbilanciarsi, Vasseur afferma bonariamente che sia la vettura che Leclerc finora sembrano essersi comportati bene – ma è pur sempre “solo venerdì”. Dopo le buone prestazioni al Gran Premio d’Austria, la SF-23 sembrava essersi un po’ persa, sopravanzata da una prepotente McLaren e troppo vicina ad una Mercedes che aveva meglio interpretato il weekend.
Considerando l’atteggiamento del Cavallino Rampante troppo conservativo al punto di auto rallentarsi con la strategia per reagire alla minaccia fantasma dell’eccessivo degrado a Silverstone, e in più vittima di qualche errore di troppo in Ungheria, i responsabili al muretto della Rossa hanno deciso di rischiare un azzardo con l’assetto in Belgio.
Lì dove McLaren, Red Bull ed una delle due Mercedes – quella di Russell – hanno scelto maggior carico per affrontare il weekend, Ferrari ed Hamilton hanno optato per un profilo decisamente più scarico – una scelta che ha pagato nelle prestazioni in Qualifica, perdendo solo nel Q3 contro il potentissimo DRS della RB19.
Con i suoi lunghi rettilinei, il circuito di Spa-Francorchamps da sempre al sabato (in questo caso venerdì) predilige assetti più leggeri – ma non per questo penalizza chi sceglie un livello di carico aerodinamico maggiore, che può anzi trasformarsi in un vantaggio alla domenica in termini di gestione del degrado gomma.
Lo sa bene Charles che nonostante la prospettiva di una partenza dalla prima casella in griglia, crede che la lotta non sarà con l’inarrivabile Red Bull – ma piuttosto indietro contro una McLaren che ormai da Silverstone fa da seconda forza. Il rookie Piastri è difatti il più vicino alle prestazioni di Verstappen nel secondo settore (tra i due poco più di un decimo, contro i sette persi da Leclerc), ed il potenziale di Lando Norris è rimasto inespresso dopo un’escursione nella ghiaia in Q1 che ha danneggiato il fondo della sua MCL60.
Con qualche punto in più sul tavolo grazie al formato Sprint, comunque, la scelta di Ferrari potrebbe rivelarsi l’asso nella manica per recuperare terreno sui rivali in classifica – a patto che si comportino bene nelle qualifiche shootout e poi nella gara breve del pomeriggio, che fornirà il primo banco di prova per la durabilità delle mescole in assenza di long run.
Autore: Sara Esposito – @_allthatglitz
Immagini: Scuderia Ferrari