giovedì, Settembre 19, 2024

Ferrari analisi on board: Sainz-Leclerc “lotta tra poveri”. Un sabato di furbate e indifferenza

Il focus mediatico sul confronto tra i piloti Ferrari è un processo che ormai potremmo definire naturale, se non obbligatorio per alcuni. Complice anche la boriosa narrativa che vuole che il compagno di squadra sia “il primo rivale”, Leclerc e Sainz si prestano, cavie esemplari, ad un esperimento che la divisa rossa non fa che esacerbare, enfatizzando ogni parola ed azione come un fanale perennemente puntato sui due.

Se da un lato questa “lotta tra poveri” – in assenza di una posizione di rilievo nel mondiale, possiamo definirla solo tale – sembra quasi fine a se stessa, ciò non vuol dire che considerazioni sulle dinamiche di squadra debbano essere classificate come tali. Al contrario, in un periodo di ricostruzione (e di rinnovi), per Ferrari sarà importante rilevare i punti deboli così come quelli di forza di questa convivenza garagista – on and off the track

Se prendiamo il sabato Sprint del Gran Premio del Belgio come banco di prova, ad un primo sguardo sarebbe facile cedere alla narrativa che Sainz fosse semplicemente più in palla di Leclerc. Facile, in questo caso, significherebbe anche sbagliato – in quanto le differenze tra i due vengono fuori non solo dopo una più dettagliata analisi della pista, ma anche delle comunicazioni radio tra i piloti ed il muretto. La verità – o la cosa più vicina ad essa, ad ogni modo – si nasconde sempre negli onboard.

Nel SQ1 e SQ2, le fasi “bagnate” della Qualifica Shootout, Leclerc e Sainz si sono alternati in pista con scelte di guide diverse: più conservativo il primo, in quelle fasi iniziali – un approccio alle qualifiche che potremmo targare come il “metodo Leclerc” – più spinto il secondo, che nelle Qualifiche del venerdì era rimasto attardato rispetto al compagno, e forse per quello aveva più approcci da testare.

Ferrari
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Q2 – Gp Belgio 2023

Tutto o quasi cambia nel SQ3, gli ultimi minuti – quelli cruciali – per definire la griglia della gara Sprint. Leclerc conferma un piede più saldo nel secondo settore, già suo punto di forza nel confronto al venerdì, e nel giro finale si prende i rischi che era giusto conservare. Il pilota monegasco è in overdrive in diverse curve, una guida che gli garantisce due settori viola – il primo ed il terzo. Charles però commette un errore costoso alla 9, dove quasi perde la vettura, ma soprattutto circa quattro decimi rispetto al suo giro precedente – e dunque la Pole Position. 


Ferrari, lato Sainz: ancora una priorità non rispettata ed una comunicazione mancata

Al primo tentativo del finale delle Shootout, su gomma Soft mai utilizzata fino a quel momento, Sainz commette un errore – anche lui alla 9 – che lo costringe a mettersi in pari con un solo tentativo rimanente. Qui succede qualcosa che si è già visto nel corso della stagione: uno swap in pista, non pianificato, ancora una volta nel corso di un weekend in cui Leclerc aveva priorità sulla posizione.

Durante il primo dei due giri di cooldown (non c’è tempo, con questo formato abbreviato, per una sosta ai pit), Sainz – che come da accordi è dietro Leclerc – accelera alla fine dell’ultimo settore su incoraggiamento di Adami. Una “furbata” che perplime il monegasco, che lo lascia passare credendo che il compagno abbia bisogno del giro dopo il primo tentativo fallito, e poi lo vede rallentare già sul secondo rettilineo.

Leclerc si apre in radio chiedendo cosa sia successo, solo per sentirsi rispondere dal suo ingegnere di pista Marcos che “avevano visto” e di “non sorpassare”. Alla fine del suo giro, si lamenterà poi di aver iniziato troppo vicino a Sainz, sebbene il tono non sia necessariamente accusatorio.

Al di là delle considerazioni sui giri finali – Sainz si piazza immediatamente davanti a Leclerc e poco distante da una Pole per la quale c’era bisogno di guidare come il monegasco aveva fatto per tutto il weekend nel secondo settore – ciò che salta all’occhio è l’ormai solita apparente mancanza di comunicazione tra i due muretti; se a Leclerc avessero fatto presente che Sainz aveva necessità di andare per primo perché più a rischio, non staremmo parlando di “furbate”.

Ferrari
lo sguardo perplesso di Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – Gp Belgio 2023

Sarebbe facile – e di nuovo sbagliato – cedere ad una narrativa che dipinge Sainz come un sabotatore; ancor più errato parlare di sabotaggio del team nei suoi confronti. Se Leclerc non sembra “soffrire” questo confronto quanto il compagno, un motivo c’è, e non serve renderlo esplicito: al monegasco, che dopo una P2 al Gran Premio d’Austria parlava come se avesse appena perso il mondiale, interessa solo vincere. È tranquillo e confida nella sua superiorità di passo, anche quando è indietro in classifica (fattore facilmente rettificabile già senza il DNF in Bahrain).

Anche quando commette un errore, anche quando in condizioni miste la sua guida non va – la sua risposta è di abbassare la testa e lavorarci, e poi tornare più forte ancora. A Sainz perciò preme, per questioni forse anche di rinnovo, dimostrare che è all’altezza della sfida con Leclerc per il team. Fin qui c’è solo sana competizione, come è giusto che sia. Solo nel momento in cui i due con questo sordo battagliare dovessero costare punti – o peggio, la reputazione – al team, il buon Fred Vasseur avrebbe una bella gatta da pelare.


Ferrari, F1 Sprint decisa in pitlane: Leclerc e Sainz virtualmente sullo stesso passo

Si fa fatica a definire undici giri senza DRS una “gara” – e quella del sabato pomeriggio diventa una vera e propria processione per i due ferraristi. Iniziata con un ritardo consistente a causa delle condizioni di pista avverse (la GPDA aveva richiesto, prima di questo weekend, di annullare sessioni in caso di scarsa visibilità), la Sprint Race tanto voluta da Domenicali viene ridotta di quattro giri sia per questioni di tempistica che di benzina. I piloti infatti effettuano ben cinque giri di “formazione” dietro la Safety Car di Bernd Mayländer per “evacuare” l’acqua in eccesso oltre che appurare che ci fossero le condizioni per gareggiare. 

Al fine di garantire la sicurezza in pista a tutti, i commissari optano per un Rolling Start e obbligo di utilizzare le Pirelli Extreme Wet, che già nel penultimo giro di ricognizione erano state scartate nelle considerazioni di piloti ed ingegneri in favore delle Intermedie. Classificati immediatamente l’uno dietro l’altro, i due Ferraristi perciò dovranno alternarsi ai pit – con l’opzione di un double-stack con traffico in pitlane accantonata dal principio. Così la priorità va a Sainz, partito in terza posizione davanti a Leclerc, mentre il monegasco resta fuori effettuando una tornata in più sul compound decisamente più lento.

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Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – F1 Sprint Belgio 2023

La decisione del muretto Ferrari è incontestabile visto quanto accade durante lo stop di Sainz: la posizione del box della scuderia, così vicina all’ingresso della pitlane da non riuscire a monitorare esaustivamente le vetture in fase di transito, costa una sosta ritardata al madrileno, che così viene sopravanzato da Pérez, Hamilton e Gasly che partivano in ottava, settima e sesta posizione rispettivamente. Poco reattivi, forse, in casa Ferrari – o forse troppo cauti, viste le numerose unsafe release davanti alle quali i commissari hanno deciso di chiudere un occhio. Il timing era giusto: Sainz non sarebbe potuto rientrare che in quel momento. A volte si ha l’impressione che il risultato di queste chiamate, in condizioni peraltro particolari, sia anche un discorso di fortuna.

Carlos Sainz si lamenta della sosta lenta con il suo ingegnere. Il madrileno aveva avvisato il team di fare particolarmente attenzione al traffico nell’immediato pre-gara.

Già “penalizzato” dalla posizione di partenza, Leclerc si ferma appena un giro dopo – e di nuovo Ferrari è vittima di un traffico senza il quale il monegasco avrebbe potuto addirittura sopravanzare il suo compagno di squadra. “Bloccato” dietro Sainz, la gara di Charles a quel punto diventa una semplice gestione della gomma. Non c’è battaglia da rischiare davanti con Carlos e non ce n’è una dietro di lui con Norris rallentato dal drag, e quando arriva la penalità di 5 secondi per Hamilton (in seguito ad un contatto con Pérez che i due ferraristi sorpassano facilmente, guadagnando una posizione a testa) tutto ciò che gli viene comunicato di fare è prendersi un po’ di spazio sul compagno (così da evitarne lo spray) e mantenere il gap sulla Mercedes di Lewis

Il passo dei due “Carlo”, in assenza di lotta, è pressoché identico – poco più di un decimo a favore di Sainz che aveva avuto un picco in occasione della ripartenza con SC causata dall’incidente di Alonso, ma poi si era adeguato sul target per tenere a bada le temperature degli pneumatici. Le Intermedie si rivelano infatti difficili da gestire per tutti, non solo Ferrari; prima di sorpassare Piastri, che con la sosta anticipata era riuscito a conquistare la lead della F1 Sprint, Verstappen fa infatti notare come la MCL60 dell’australiano soffrisse di drifting a causa del surriscaldamento delle coperture Pirelli.

Ferrari
Carlos Sainz precede Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – F1 Sprint Belgio 2023

A fine gara il bilancio è chiaro: la gara vera si era svolta nella pitlane, dove Gasly – terzo sul podio – era riuscito a conquistare ben tre posizioni, e le Ferrari di Sainz e Leclerc a perderne tre a testa. Con due delle tre recuperate grazie alla penalità di Hamilton ed il corrispondente K.O. di Pérez, i piloti ed il Team Principal della Rossa sembrano concordare su un punto: il pieno potenziale della vettura rimane, tra la Pole mancata da Leclerc nelle Shootout ed il risultato compromesso dal caos ai pit, ancora inespresso. Ne avevano di più. Oggi, partendo dalla prima e quarta casella in griglia, Ferrari ed i suoi alfieri dovranno dimostrare esattamente quanto.


Autore: Sara Esposito – @_allthatglitz

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