Le qualifiche del Gran Premio d’Inghilterra nella leggendaria cornice del tracciato di Silverstone sono state, probabilmente, le più emozionanti della stagione nonostante Max Verstappen abbia conquistato la quinta pole position consecutiva. Il pubblico che ha gremito l’impianto inglese ha assistito a sessioni rese emozionanti dalle incerte condizioni meteo che hanno avuto un inevitabile impatto sulle condizioni di aderenza. Il primo segmento della sessione è stato certamente quello più elettrizzante. Il tracciato presentava zone in cui l’asfalto era ancora umido al punto da indurre alcuni team a montare penumatici intermedi, Ferrari in primis, per poi passare rapidamente sul compound soft da asciutto.
La bandiera rossa innescata dall’avaria sulla monoposto di Magnussen quando mancavano poco più di tre minuti alla fine della sessione ha completamente rimescolato le carte. A differenza di quanto comunicato da alcuni ingegneri ai propri piloti, la temuta pioggerellina non è arrivata e l’ottima capacità drenante dell’asfalto ha offerto a tutti i concorrenti la possibilità di migliorare le proprie performance. In poco più di 200 secondi i piloti hanno cercato di mettere i pneumatici nella migliore finestra termica e procurarsi la migliore track position.
Il cosiddetto “gentlemen agreement” in base al quale i piloti nel giro di lancio non dovrebbero superare i colleghi è andato a farsi benedire. A violare questa sorta di patto tra gentiluomini è stato Verstappen che ha superato Hamilton intento a riscaldare le proprie gomme zigzagando tra curva 5 e 6. La situazione è diventata critica nel segmento dell’arena in cui si è formato un trenino di monoposto ad andatura ridotta in cui diversi piloti hanno preferito non correre il rischio di prendere la bandiera a scacchi. Per quanto nobile, il “gentlemen agreement” ha dimostrato il suo volto oscuro.
Non si può pretendere che un competitor perda l’unico giro a disposizione seguendo una processione di monoposto che marcia a passo d’uomo e rischia di farti prendere bandiera a scacchi. In tal senso la linea di demarcazione tra nobiltà e antisportività è molto sottile anche da parte di chi volontariamente procede a velocità ridicole. In ultima analisi la situazione creatasi al termine della Q1 è stata davvero pericolosa. E proprio in questa fase delle qualifiche si è consumato lo scontro a distanza tra Leclerc e Sainz a suon di team radio al vetriolo.
Alla ripartenza della Q3 al pilota iberico è stato imposto di cedere la track position a Leclerc. Carlos ha comunicato al team che la scelta lo penalizzava in quanto in quel frangente era alle spalle del monegasco nella timetable provvisoria. Arrivati le complesso delle curve che precedono il traguardo, Il pilota spagnolo ha superato il team mate contravvenendo al gentlemen agreement e probabilmente a precise disposizioni del team.
La risposta piccata di Charles al suo ingegnere di pista è stata eloquente quanto sarcastica: “Bravo Carlos, complimenti. Bel sorpasso all’ultima curva”. Nonostante tutto i due alfieri della rossa hanno superato la tagliola del Q1 e del Q2 senza problemi. Nell’ultimo e decisivo segmento del Q3, la pista era completamente asciutta anche nelle curve più insidiose (Stowe, nda), quindi in condizioni favorevoli per la SF-23.
Purtroppo solo Verstappen aveva due treni di gomme rosse nuove da sfruttare, ma la grande sorpresa è stata la superba prestazione della McLaren che è riuscita a precedere la coppia di piloti Ferrari issandosi al secondo e terzo posto con Norris e Piastri. In attesa di conferme sul passo gara, il gruppo di inseguitori della Red Bull (sarebbe meglio dire di Verstappen) dovranno fare i conti con la rediviva monoposto di Woking.
Ferrari: la performance McLaren spiazza gli uomini di Maranello
In Formula 1 i rapporti di forza possono cambiare molto rapidamente, tuttavia nessuno si sarebbe aspettato che lo storico team fondato da Bruce McLaren riuscisse a attere la concorrenza di Ferrari, Mercedes e Ferrari su una pista che esalta le doti aerodinamiche e telaistiche delle monoposto.
Nonostante il Cavallino Rampante abbia regolato la diretta concorrenza della prima parte della stagione (Mercedes e Aston Martin, nda) trovarsi ad occupare la quarta e quinta piazzola dello schieramento di partenza ha la sensazione del bicchiere mezzo vuoto. Nelle parole di Charles Leclerc si evince un mix di delusione e sorpresa rispetto alla performance della monoposto color papaya.
Secondo il pilota monegasco la SF-23 aveva il potenziale per centrare la pole ma alcune sbavature nell’unico giro con gomme soft nuove hanno vanificato l’obiettivo. Per quanto riguarda la gara, il vice campione del mondo spera di poter tornare ad essere il primo inseguitore di Max Verstappen anche se il passo gara della Mercedes, la mancata partecipazione alla seconda sessione di prove libere e il ritmo delle McLaren rappresentano una grossa incognita.
A caldo Sainz ha giustificato il sorpasso sul team mate nella Q1 in relazione al timore di prendere la bandiera a scacchi. In merito al risultato della qualifica, il pilota madrileno, nonostante abbia ammesso di non aver realizzato il miglior giro possibile ritiene che il minimo rispetto al compagno di squadra certifica che la prestazione poteva essere forse migliorata ma non al punto da poter ambire alla pole position.
Attraverso le dichiarazioni di Frederic Vasseur trapela la delusione di non essere riusciti a massimizzare il potenziale della monoposto nella Q3. Per il team principal del Cavallino Rampante la gara presenta numerose incognite anche a causa delle noie che hanno impedito a Charles Leclerc di disputare le seconde free practice e acquisire un maggior numero di informazioni sul passo gara.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing