Le idee chiare in Ferrari non mancano in vista dell’undicesimo round della campagna agonistica 2023. O per lo meno questa sembra essere l’idea della compagine di Maranello. Sì perché la SF-23, seppur mostri evidenti carenze ha pure qualche pregio. Parliamo di alta maneggiabilità nelle curve lente, dove in relazione ai propri avversari è capace di portare tanta velocità all’apice. Per di più la trazione meccanica è ottima, conferendo alla rossa un’accelerazione longitudinale davvero buona.
Sfruttare al meglio queste caratteristiche significa poter aspirare alla partenza dal palo? Potrebbe essere. D’altronde sul giro secco il Cavallino Rampante ha sempre espresso tanta competitività, anche nelle piste dove il percorso non era esattamente nelle corde della vettura. Per riuscire nell’impresa però c’è un fattore che necessariamente dev’essere risolto.
Ne abbiamo parlato ieri tramite la preview del Gran Premio di Ungheria. Come sappiamo l’avantreno delle monoposto a effetto suolo è molto importante nella generazione del carico. L’interazione tra ala anteriore e sospensione fa la differenza in merito alle altezze da terra utilizzabili e non solo. Un giusta configurazione degli elementi suddetti ottimizza la gestione dei flussi indirizzati verso il posteriore.
Tenendo presente i problemi sofferti dalla F1-75 durante la passata stagione, in fase di preparazione al fine settimana i feedback negativi del 2022 hanno spinto i tecnici italiani a cambiare approccio. Verrà pertanto adottato un modello distinto sullo schema sospensivo anteriore, dove l’obiettivo mira a garantire la giusta rotazione alla SF-23 per sfruttare appieno le fasi di accelerazione in uscita dalle curve. Con il supporto dei piloti, quindi, si cercherà di massimizzare la messa a punto meccanica per mostrare la miglior versione di se.
Gp Ungheria 2023, Ferrari: diversi gli sfidanti della SF-23
Vasseur sostiene l’ovvio. Quello che tutti abbiamo visto. La Ferrari sa comportarsi egregiamente nelle zone guidate di un circuito, curve lente e a novanta gradi. Non possiamo dire altrettanto nei curvoni veloci, dove qualche problema di troppo ostenta ancora la sua presenza. Per questa ragione, secondo il team principal francese, sperare in una pole position non è un’idea poi cosi campata per l’aria, Red Bull permettendo chiaramente. Dalla lista dei pretendenti sarebbe sciocco escludere a priori Mercedes.
Proprio qui a Budapest, mondiale 2022, il più veloce di tutti in Q3 fu George Russell. Il britannico mise tutto il suo talento a disposizione della W13 che di riflesso, molto ben “settata” dai tecnici di Brackley, produsse una grande prestazione. L’abilità nel gestire le gomme sommata alla praticità dell’auto tedesca nell’ottimizzare le proprie qualità regalò la partenza dal palo all’inglese. L’ultimo aggiornamento sulla W14, parliamo dell’ala anteriore, tra le sue funzionalità pretende fornire una prestazione superiore nelle curve lente che di fatto abbondano all’Hungaroring.
Ferrari pertanto dovrà vedersela con due avversari diretti senza dimenticare McLaren e Aston Martin. Il team di Woking ha realizzato una vera e propria magia tecnica. Non era affatto facile di fatti, sotto la limitante “scure” del budget cap, migliorare così tanto una monoposto, la MCL60, che sino a qualche settimana fa lottava nel mezzo del midfield. Discorso differente per la AMR23, nobile decaduta. Dopo un avvio di mondiale strepitoso il recente pacchetto di aggiornamenti non ha trovato i riscontri desiderati. Ciò non toglie che nella regione di Mogyoród la “verdona” ha tutta l’intenzione di giocarsi le proprie carte.
Provando a stillare una sorta di classifica immaginaria, basandoci sulla competitività delle vetture mostrata sino ad ora, attuale stato di forma e caratteristiche endemiche delle auto esaminate, con ogni probabilità Ferrari dovrebbe essere in grado di concorre alla prima fila con ambedue i piloti. Il tutto, è ovvio, se i provvedimenti adottati saranno fattuali al 100%. C’è poi un tema che non va sottovalutato, nota a margine: in Q1, il traffico in stile “Pechino ora di punta” renderà ancor più difficile la sessione.
Ferrari SF-23: alla ricerca della prima vittoria stagionale
Un trionfo di tappa lascia il tempo che trova nel computo totale di un campionato di Formula Uno. L’affermazione è di quelle sacrosante. Ma da qualche parte si dovrà ben iniziare: questo il pensiero della Ferrari che “segretamente”, grazie alle informazioni racimolate dalla nostra redazione, punta parecchio all’Ungheria come chiara chance di rivalsa. Mettere una rossa davanti a tutti non solo in qualifica, ma bensì anche la domenica.
L’impresa è di quelle importanti ma secondo le indicazioni della gestione sportiva non impossibile. D’altro canto a Budapest superare risulta parecchio complicato quando il gap tra le auto è ridotto e partire in pole potrebbe alzare drasticamente la percentuale sulla vittoria. Per raggiungere l’anelito tanto bramato però, Ferrari dovrà fare i conti con l’aspetto cruciale della corsa: le gomme e più precisamente la loro gestione nell’arco delle 70 tornate da percorrere per tagliare il traguardo.
Considerando che l’amministrazione delle mescole si attesta come grattacapo assai cospicuo nell’economia prestazionale della SF-23, risulta più che logico come l’elemento in questione andrà curato in tutti i suoi minimi dettaglia. In secondo luogo possiamo dire che esiste una nota positiva in tal senso. Si riferisce alle performance sciorinate dalla rossa tra Canada e Austria, dove le diverse coperture utilizzate sulle vetture italiane non hanno tirato le cuoia anzitempo.
Al contrario, per esempio a Montreal, lo stint sulle Medium che ha permesso una sosta in meno rispetto ai competitor, conferma la bontà gestionale dei compound in relazione allo stress longitudinale. In ultima istanza una riflessione: solo il week end perfetto potrà garantire una possibilità di vittoria. Vietato sbagliare insomma, all’interno di un campionato dove gli errori commessi dalla Ferrari di certo non sono mancati, purtroppo…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari