Condizioni di pista bagnata dove Ferrari non si trova a proprio agio, soprattutto considerando la configurazione da medio-basso carico, valore ottimale per avere buoni riscontri sul cronometro. Red Bull ricavato un guadagno da questa situazione, in quanto hanno adottato un’ala da maggior carico grazie all’elevata efficienza, aspetto che offre un netto margine in termini di velocità massima sui diretti avversari.
Le SF-23 avevano a disposizione un carico verticale installato minore, aspetto che ha creato maggiori difficoltà nell’attivare le mescole in condizioni di pista più fresche. Durante il primo terzo della corsa Sainz è riuscito a rimanere sui tempi di Perez, tenendosi dietro anche le due Aston Martin. Lo spagnolo perdeva maggiormente nella curve veloci ad ampio raggio tra T2 e T3.
In questa precisa porzione di pista, in linea generale la numero 55 perdeva sino a 5 decimi nei confronti di Verstappen. Leclerc ha mostrato difficoltà maggiori nella sua rimonta, in quanto il monegasco era in netta difficoltà con la gestione delle mescole. Tale scenario ha livellato la prestazioni con le vetture circostanti come ad esempio l’Alpine di Esteban Ocon.
Una delle questioni strategiche che ha interessato la mini gara riguardava la possibile transizione da pista bagnata ad asciutta. In questi casi, effettuando una sosta, serve la sicurezza di mantenere un delta prestazionale per raggiungere chi non effettua il pit stop per la gomma da asciutto. Nella pratica, oggi, significava recuperare ben 20s in pista, il che non è affatto semplice.
Una decisione che in pochi potevano provare. Uno di questi Russell che ha “pittato” al giro16 passando alla Soft. La scelta della Pirelli a banda rossa era suggerita dalle basse temperature della pista. La gomma più morbida del lotto ha una working range più bassa ed è quindi più facile attivarla, ottenendo una buona quantità di grip che sul fondo umido aiuta. La stessa impostazioni è stata usata da Hamilton, Piastri e Hulkenberg, piloti che stavano faticando e il cambio di strategia poteva mischiare le carte in tavola.
Per tale ragione anche Leclerc è rientrato. Ma il muretto della Ferrari ha montato un set di Medium, scelta difficile da interpretare in quanto il monegasco ha sofferto molto nell’attivazione, tardando parecchi giro per centrare la finestra operative adeguata. Con ogni probabilità le motivazioni vanno ricercare nella volontà di preservare un treno di gomme rosse in più in vista della gara di domani.
Austria 2023/Sprint Race: Ferrari e la strategia inutile…
La domanda a questo punto sorge spontanea: era meglio fermarsi o restare fuori? La situazione era molto borderline, infatti i primi 5 piloti hanno concluso la gara senza passare alla slick. Le vetture più deboli in queste condizioni che non hanno pittato hanno invece perso le posizioni su quei piloti che hanno montato la slick. Di fatto la potenza di questa strategia diminuiva man mano si saliva in classifica. ù
Osservando la grafica in alto mettiamo a confronto i passi gari dal giro 18 sino al traguardo. Notiamo chiaramente quali siano i piloti a seguire la strategia alternativa. Verso la fine tra Leclerc ed il suo compagno di squadra c’era un distacco medio al giro di ben 3.4s, tuttavia il gap era tale da non poter esser colmato in circa 9 tornate. Il monegasco infatti è comunque finito a 27 secondi da Sainz. Per Leclerc tuttavia la strategia non ha fatto nessuna differenza.
Al contrario il ferrarista è passato dall’occupare la nona piazza per poi concludere la gara al dodicesimo posto. Senza dubbio, possiamo dire che non è la scelta più azzeccata montare la media. Giusto tenersi un treno in più di Soft per domani, ma la gialla era talmente difficile da attivare che il tempo utile per effettuare dei sorpassi negli ultimi giri non c’è stato.
Il giovane pilota della Mercedes, al secolo George Russell, con la medesima impostazione strategica è invece passato dall’undicesima all’ottava piazze, “portandosi dietro” Lewis Hamilton che ha guadagnato anch’egli 2 posti preziosi in gara. Per la pluripremiata scuderia tedesca ha funzionato tutto, ma facciamo presente che loro hanno scelto la gomma rossa.
Molto simile l’approccio dell’Aston Martin che non a caso ha concluso in quarta e quinta posizione. Tutti i piloti che si sono fermati hanno guadagnato molto negli ultimi giri, anche rispetto a Max Verstappen (vedere tempi in basso a destra). Se la gara fosse stata più lunga potevano essere pericolosi, ma l’olandese aveva comunque il margine per gestire la situazione.
Se osserviamo il grafico in alto che quantifica quanto visto in quello precedente, notiamo che Max ha comunque dominato riuscendo a essere, mediamente, 1s più veloce di Leclerc, 9 decimi rispetto a Sainz e 6 decimi se comparato a Hulkenberg. Il tedesco ha mostrato un passo ottimo soprattutto nella prima e nell’ultima parte di gara. Oggi Red Bull era imbattibile, poi la Ferrari, Haas e le Mercedes.
Le temperature più basse non fanno decisamente bene alla rossa che non riesce ad attivare le mescole come dovrebbe. Lo confermano anche i piloti che chiaramente, pensando a domani, sperano in una gara asciutta per poter sciorinare tutta quanta la prestazione delle Ferrari SF-23 oggi non presente.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari