Alla Ferrari manca sempre qualcosa, spesso sul più bello. Pare la storia di sempre dove il Cavallino Rampante getta alle ortiche un risultato potenzialmente migliore per vari motivi. Nella giornata odierna, per esempio, è successo ancora. Ambedue le McLaren battono le SF-23, in una Q3 che poteva regalare la seconda fila.
Tuttavia parliamo di una sessione di qualifiche molto complessa anche dal punto di vista strategico, in quanto la pista ha subito una profonda evoluzione tra Q1 e Q3, tra scrosci di pioggia e sole che a tratti che scaldava ulteriormente la pista.
Prendendo in esame i tempi migliori con quelli ideali di ogni pilota, possiamo facilmente intuire che l’unico a poter migliorare l’ultimo tentativo sarebbe stato Verstappen. L’olandese potuto abbassare ulteriormente il suo crono di 0.033s. Detto questo, in queste condizioni cangianti, gli altri hanno tutti centrato il proprio tempo ideale e per questo i valori espressi dalla classifica di quest’oggi sono veritieri al netto degli errori di guida.
Ferrari SF-23 ancora buona nel veloce, ma Red Bull fa funzionare il setup
Ferrari ha trovato sicuramente un buon bilanciamento, in quanto dagli on board la SF-23 è parsa assai composta nell’affrontare le Becketts, con il solo posteriore un po’ leggero nell’affrontare curva 15, che come vedremo in seguito ha in parte deciso l’esito della qualifica odierna. La rossa tra ieri e oggi non è cambiata molto in termini di handling.
I ferraristi hanno costruito il giro come ieri continuando, per fare un esempio, a perdere tanto in curva 4. Lo step in avanti l’hanno fatto Red Bull e McLaren con quest’ultima in grado di sbloccare tanta performance. Tuttavia da questa qualifica la Ferrari può uscire a testa alta per almeno un motivo.
Abbiamo visto in più occasioni che le curve ad ampio raggio non erano il punto forte del progetto 675. A Silverstone la SF-23 è riuscita a far lavorare un setup con minor carico per eguagliare le velocità Red Bull ma, al medesimo tempo, ha spinto parecchio nei tratti dove serve più downforce. E così è stato, in quanto è vero che Verstappen era molto solido nel T2, ma la rossa in molti punti di questo tratto è riuscita addirittura a guadagnare sulla RB19.
Parlando appunto di Red Bull possiamo dire che la squadra austriaca aveva ancora un certo potenziale inespresso sui diretti competitor. Proprio oggi, infatti, Verstappen ha fatto meglio nel secondo settore, nel quale ieri non riusciva ad imporsi sulla Ferrari di Sainz. Nel complesso delle Becketts, Sainz riusciva a tenere il passo della RB19, portandosi anche un certo vantaggio in termini di velocità minima.
Ma nella i tecnici di Milton Keynes hanno indagato il setup per capire ciò che non lo rendeva effettivo in pista. Ricordiamo che avevano adottato un pacchetto da medio alto carico, con una deportanza media più alta rispetto agli avversari. Questo doveva aiutare a migliorare l’handling proprio nelle curve più veloci, come nel secondo settore.
Mercedes fatica nel Q3, McLaren vola
In casa Mercedes si sono concentrati nel testare alcune teorie rispetto ai problemi avuti ieri. Inoltre Mick Schumacher ha girato al simulatore di Brackley provando possibili direzioni da prendere con la messa a punto. Ieri, sul giro secco, le W14 non riuscivano a far lavorare bene la gomma Soft, mentre con le altre due mescole la prestazione non era male. C’è anche da dire che le temperature più miti emerse dal Q2 in poi sono andate incontro al team tedesco che proprio ieri faticava per via di una pista più fredda. Oggi è stato più facile attivare le mescole e gestire il giro, sebbene il potenziale non è stato concretizzato nell’ultimo tentativo del Q3.
A fare un passo in avanti enorme è stata la McLaren. Anche per loro la pista gli è venuta incontro. Venerdì non riuscivano a portare la vettura nella corretta finestra operativa. Come vediamo ne compare a seguire relativo ai micro settori. Notiamo che nella zona delle Becketts la RB19 ha fatto il vuoto, proprio come avevamo ipotizzato nella giornata di ieri.
Anche oggi la rossa riesce ad avere un inserimento migliore in questa particolare porzione della pista prima della famosa sequenza di curve. La McLaren invece ha guadagnato sulla vettura di Milton Keynes in curva 13 che sfocia sul rettilineo che porta al terzo settore. Irraggiungibile Max anche in curva 15, dove il resto dei piloti hanno faticato con il posteriore, più chi meno.
Non perfetta la Ferrari in trazione sull’ultima curva, dove di fatto entrambi gli alfieri di Maranello hanno perso la prima fila nei confronti della McLaren. La vettura modenese generalmente ha tanta trazione, ma sopra i 125km/h la Red Bull ha un vantaggio in uscita, come possiamo osservare nel grafico qui sotto che mette a confronto accelerazione longitudinale e velocità.
Non è un caso che proprio a queste velocità la RB19 produca un’accelerazione migliore della SF-23, in quanto l’auto austriaca è dotata di più downforce dove il grip meccanico si riduce d’importanza e aumenta invece la centralità del carico aerodinamico. Inoltre vediamo il compare Ferrari/McLaren, dove quest’ultima perde in termini di accelerazione longitudinale in ogni punto della pista.
Ma nel complesso la MCL60 è arrivata ad eguagliare la SF-23 in termini di prestazioni pura. Come detto però, la battaglia tra i due è stata persa dalla Ferrari nel T3, dove Leclerc ha spinto otre il limite, complice una temperature delle gomme non ottimale.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari