venerdì, Novembre 22, 2024

Gp Belgio 2023/Analisi on board Fp1: Ferrari ha validato il lavoro svolto sulla gestione working range

Ferrari ha deciso di affrontare il weekend belga in maniera decisa. Al di là delle condizioni meteo che senza dubbio renderanno tutto molto complicato, il setup di base della SF-23 prevede un carico minore rispetto a Red Bull. I tecnici di Maranello hanno infatti scelto un’ala posteriore differente, con il chiaro obiettivo di sperimentare il quantitativo di downforce prodotto per massimizzare l’utilizzo del DRS. Il tutto per cercare di contrastare la grande efficienza aerodinamica della Red Bull, caratteristica endemica della RB19 che consente al team austriaco di caricare maggiormente la propria vettura.

Il Cavallino Rampante, pertanto, cercherà di sfruttare appieno i diversi allunghi presenti nello splendido tracciato che si srotola tra i boschi delle Ardenne. T1 e T3 che per gioco forza dovranno fornire riscontri importanti. Sotto questo aspetto aiuterà senza dubbio la power unit italiana, capace di produrre una potenza nominale molto alta per spingere ambedue vetture modenese nei tratti ad alta velocità di percorrenza.

Ferrari
ala posteriore Ferrari SF-23 – Gp Belgio 2023

Ovviamente ci sono sono anche le curve a Spa-Francorchamps. Proprio per questo nel settore centrale servirà la spinta verticale adeguata, necessaria a fornire sicurezza agli alfieri della rossa nell’affrontare le curve rapide in appoggio, comunque molto importanti nel computo della tornata per ottenere riscontri cronometrici all’altezza. Questo per sottolineare come la scelta di messa a punto sulla monoposto dovrà centrare il compromesso più idoneo alla caratteristiche della vettura.


Gp Belgio 2023/Ferrari SF-23: live on board Fp1

Il particolare format Sprint Race, terzo appuntamento stagionale, complicherà il lavoro di tecnici e piloti considerando la sola ora a disposizione per settare le monoposto prima del parco chiuso. Per di più il fine settimana in Belgio prevede condizioni climatiche avverse. Non piove, ma la pista è bagnata. Queste lo stato attuale: 18,2°C la temperatura dell’aria, 22,5 °C quella dell’asfalto. Umidità al 94%, 1.3 Km/h l’intensità del vento che soffia dal nord est.

I ferraristi salgono a bordo delle proprie vetture. Tutto è pronto dopo aver espletato i consueti controlli alle monoposto: impianto frenante, sistema ibrido, power unit e trasmissione. Dieci minuti di sessione e i due “Carlo” tuttavia non hanno fatto presenza in pista. Cinque minuti più tardi arriva l’ora di calcare l’asfalto. Gomme full wet per Sainz, il primo dei due ferraristi ad abbandonare la pitlane. Il cambio è settato sulla posizione Gx3.

Lo spagnolo ascolta le varie indicazioni e si prepara per il primo giro lanciato. In queste condizioni la prudenza non è mai troppa. Lo si nota attraverso il feed video della numero 55 che inizia il primo run con tanta cautela. La mappatura del propulsore è molto bassa. La tornata successiva Adami chiedi di passare su Engine 1 per testare il motore endotermico non prima di aver effettuato un ulteriore passaggio di cool down.

Nel mentre anche il monegasco si lancia per testare la vettura. Molta cura nel warm up, visto che l’asse posteriore tende a restare freddo rispetto a quello anteriore. L’approccio di Charles è più aggressivo, cercando i limiti della pista di immediato, proprio mentre Carlos effettua una passaggio in corsia box per montare le Pirelli a banda verde. Malgrado il tracciato sia piuttosto bagnato, la numero 16 pare avere un comportamento piuttosto pulito.

Proseguono i test con la massima potenza sul motore a combustione interna, quando Leclerc chiede ed ottiene un cambio di carico sviluppabile all’avantreno: “plus 4 click”. Treno di pneumatici nuovi, questa volta intermedie, e di nuovo in pista. I primi feedback relativi alla maneggevolezza delle rosse sono buoni. Le due SF-23 sembrano trovarsi piuttosto a proprio agio. Quando se ne è andata la prima mezz’ora dell’unica prova libera del weekend, ambedue le auto emiliane tornano nel garage.

Ferrari
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – Gp Belgio 2023

Risulta sempre molto difficile giudicare le prestazioni di una F1 in contesto del genere. Tuttavia il setup di base scelto da tecnici e piloti sembra soddisfare il muretto box. Da quello che la nostra redazione ha appreso, considerando che alle basse temperature le Ferrari avevano mostrato diversi problemi nel centrare e soprattutto mantenere la corretta finestra di funzionamento degli pneumatici, è stato realizzato un lavoro mirato per far lavorare i compound della monoposto con pista fredda. Le varie simulazioni svolte a monte dovrebbe aver in parte risolto questo grattacapo, agendo sul sistema sospensivo combinato con l’aerodinamica della vettura.

Sebbene l’amministrazione delle gomme resti una “scienza oscura” i provvedimenti, per ora, appaiono concreti. Attediamo ulteriori conferme nell’arco del week end in tal senso. Tenendo presente le condizioni della pista il piano di lavoro della rossa si è fermato al primo run. Scendere ancora in pista, evidentemente, non avrebbe sommato alcuna cifra alle informazioni raccolte. In vista della qualifica la gestione gomme fa ben sperare, malgrado sul lato competitività pura nessuna certezza si è palesata.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

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